71. Capitolo settantuno

62 3 0
                                    

Punto di vista: Clarissa

Per fortuna è ora di fare le valigie e tornare a casa perché sono iniziate le vacanze di Natale. La notizia dello stupro di Madison è arrivata a tutta l'università solo qualche ora dopo e non so il motivo dato che tutto era stato fatto di nascosto, loro hanno solo visto Gregory salire su una macchina della polizia e Madison su un'ambulanza. Hanno continuato a parlarne per ore, non si riusciva a parlare e sentire parlare di altro.

Preparo le valigie insieme alle mie compagne di stanza, ammetto che non vederle per quindici giorni mi rende triste ma so anche che dovrò ritornare in questo dormitorio. Tornerò a casa con Mattia visto che abbiamo la macchina, se non l'avesse comprata avremmo dovuto chiamare Marco. Vado a prendere una bottiglietta di acqua e poi inserisco nella valigia gli ultimi vestiti.

"Finalmente tornerai a casa anche tu" mi dice Lisa

"Lo so, non vedevo l'ora" dico "Mi manca così tanto casa"

"Salutami tuo fratello, mi raccomando" scherza Leslie. Rido perché so che pensa che sia un bel ragazzo ma è consapevole del fatto che abbia già una ragazza. Chiudo la valigia sedendomici sopra da quanto è piena.

Lascio la valigia all'entrata dalla mia stanza e vado a vedere come è messo Mattia. Busso allo stipite prima di entrare e noto che ci sono già le valigie di Liam ed Austin pronte messe vicine ai rispettivi letti. Mattia sta ancora finendo di prepararsela.

"Hai controllato ovunque?" gli chiedo vedendolo perplesso

"Mi sembra di sì, l'armadio è vuoto, i cassetti della scrivania pure, il mini frigo anche eppure mi sembra di aver dimenticato qualcosa"

"In bagno hai lasciato qualcosa?" chiedo. Lui si precipita nei bagni lasciandomi lì impalata ad osservare la sua valigia ancora aperta.

"Come stai?" mi chiede Austin. Non abbiamo più avuto modo di parlare dopo quel momento, un po' per i vari impegni un po' per Mattia.

"Bene, sono felice di tornare a casa finalmente" gli dico sorridendo "Tu?"

"Me la cavo abbastanza, vorrei indietro il rapporto che avevo con Mattia ma posso capirlo" mi dice

"Ti prometto che gli passerà, ho provato a farlo ragionare e sembra aver capito" gli rispondo "Vedrai che dopo le vacanze sarà tutto migliore"

Lui sospira. "Lo spero, credo di dover andare. Mia madre sarà qui a minuti"

"Va bene" gli dico e gli do un abbraccio perché so che lo voleva fare anche io "Buon Natale Austin"

"Buon Natale anche a te, LittleC" mi dice ed esce trascinando dietro di sé la valigia. Torna Mattia e si accorge che Austin se n'è andato.

"È andato via?" mi chiede. Annuisco. "Peccato, lo volevo salutare" Appoggia il suo bagnoschiuma e una boccetta di profumo sopra i vestiti.

"Beh, è appena uscito, sei ancora in tempo amico" gli risponde Liam e lui esce di nuovo. Io e Liam ci guardiamo. Mi siedo sul letto di Mattia, vicino alla sua valigia e la sistemo al posto suo. Qualche minuto dopo torna felice e sollevato e capisco che ha risolto con Austin. Mi aiuta a chiudere la valigia e nel frattempo che lui saluta Liam, io prendo le chiavi della macchina e vado ad aprirla per accendere il riscaldamento poi ritorno nella mia stanza per prendere la valigia.

"Ragazze io sto per andare" dico a Leslie e Lisa. Loro mi vengono da me e facciamo un abbraccio di gruppo.

"Buon Natale" mi dice Leslie

"Anche a voi" dico e mando loro un bacio. Prendo la valigia e vado diretta verso la macchina per metterla nel portabagagli. Alzo lo sguardo e vedo una donna che mi sta guardando, non riesco a capire chi sia fino a quando non fa qualche passo in avanti, verso di me: mia madre. Vederla mi fa riaffiorare tutti i ricordi della mia vecchia vita e sento lo stomaco sottosopra. Resto ferma, impassibile mentre lei continua a camminare. Cosa vuole da me? Cosa ha saputo che sono qui? E come fa ad essere anche lei qui in America?

"Vattene via ti prego" le dico quando è a pochi passi da me

"Tesoro..." dice ma io scuoto la testa

"Non ti voglio vedere mamma, ti prego vai via. Non rovinarmi il Natale"

"Voglio solo parlarti, poi se non vorrai saperne di me ne andrò" dice

"Non voglio sentire proprio niente, mi fai venire in mente brutti ricordi" le dico. Lei abbassa la testa. "Sono qui per essere felice, non per essere tormentata dal mio passato"

"Sono pronto babe, andiamo?" dice Mattia in italiano, arrivando sorridendo. "Salve", dice poi rivolto a mia madre.

"È il tuo ragazzo?" chiede mia mamma

"È una persona con cui non avrai mai a che fare" le rispondo "Dobbiamo andare via ora"

Mia madre guarda Mattia e gli sorride. "Piacere sono Amelie, sua madre"

"Mattia andiamo" insisto e sale in macchina, qualche secondo dopo lo faccio anche io, prima di aprire la portiera però mi fermo e guardo mia madre. "Spero di non vederti più, mamma. Buon Natale" Salgo in macchina e sprofondo nel sedile mentre Mattia mette la retro per uscire dal parcheggio. Imbocchiamo la statale diretti verso Milton, ci aspettano 6 ore di viaggio.

"Tutto bene?" mi chiede Mattia

"Mi sento scombussola, è stato brutto vederla di nuovo soprattutto perché non mi aspettavo che fosse anche lei qui in America" rispondo

"È una cosa brutta da dire della propria madre" commenta

"Lo so ma bisogna vedere tutto il contorno, Matt, ora sono felice e non voglio per nessun motivo essere triste o sentirmi come sto adesso perché le persone del mio passato sono venute a farmi visita"

"Anche tuo fratello faceva parte del passato eppure ci viviamo insieme" mi ricorda

"È diverso, Marco mi ha dimostrato di essere cambiato in molti modi. Mia madre invece, ha sprecato ogni occasione che le dato ed ora non gliene darò più perché non avrei la forza e tantomeno la voglia di fare la vita che facevo prima"

"Ti auguro di aver fatto la scelta giusta" mi dice prendendomi la mano. Imbocchiamo poi l'autostrada e mi addormento perché ultimamente non ho dormito molto tra Leslie che si svegliava di notte e l'ansia per gli esami riuscivo a dormire solo qualche ora.

Damage - Una rosa dal cementoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora