50. Capitolo cinquanta

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Punto di vista: Mattia

Un'ora prima dell'arrivo di Clarissa...

Sono appena entrato in classe e ci sono poche persone che stanno con gli occhi sugli appunti e nessuno nota la mia presenza. Mi siedo al mio posto è tiro fuori dallo zaino l'occorrente per la lezione. Tre ore di matematica di fila non sono per niente piacevoli ma sono obbligato a farle. Dietro di me si siede un ragazzo, non mi ricordo bene il nome ma credo inizi con la F, mi guarda sorridendo maliziosamente come se volesse provocarmi. Pochi minuti dopo entra il professore e si siede alla cattedra senza dire una parola per parecchi minuti. Sento il ragazzo dietro di me muoversi.

"Sei Mattia, vero?" mi sussurra, io mi volto confuso. Ai corsi non ci rivolgiamo quasi mai la parola tra di noi, se non in casi eccezionali.

"Perché?" chiedo sulla difensiva

"Ho saputo che la tua ragazza ha problemi a fare sesso" mi dice ed io mi rabbuio. Come fa a saperlo?

"Questi non sono affari tuoi" gli mormoro

"Quindi non smentisci" dice e fai una leggera risata "Eppure non mi sembrava così alla festa. Fidati che siamo rimasti tutti sorpresi" mi dice

"Tutti chi? Chi ti ha detto queste cose?"

"Tutti, inteso come io e i miei amici. E queste cose me le ha dette un amico in comune"

"Denis..." mormoro. È l'unico a sapere di questa situazione.

"Beh sì circa, un suo compagno di corso è il mio compagno di stanza" dice, i miei occhi sputano rabbia. Come ha potuto dire una cosa così importante e privata a delle persone che a malapena conosce? Sono molto deluso.

"Comunque sia, questi non sono problemi tuoi" dico restando calmo. "Stai nel tuo"

"Mi stavo solo chiedendo se non fossi tu il problema" mi provoca "Voglio dire, era tremendamente sexy, sai ad alcuni non sarebbe dispiaciuto fare qualcosa"

"Dovete solo toccarla e vi faccio passare le pene dell'inferno per il resto dei vostri giorni" La rabbia sta sormontando la mia calma, la sua provocazione mi sta bruciando velocemente.

"Dovremmo provare, che dici? La aiuteremo. Tranquillo, non le faremo male" continua e io resto zitto logorandomi dentro. "Adesso capisco perché va spesso dalla psicologa, non deve essere facile" Non resisto più, mi alzo di scatto con la rabbia che prende il sopravvento. Prendo il suo banco e lo sposto di mezzo con violenza per poi prenderlo per il colletto.

"Non fare il coglione" gli dico a pochi centimetri dal suo viso. Sento gli occhi puntati su di me. "Se non sai un cazzo di niente di lei, non devi dire una parola. Questi sono problemi nostri e tu devi tenere il tuo cazzo di naso fuori perché non hai nessun impatto su Clarissa" Lo tiro ancora di più verso di me. "Parla ancora così di Clarissa e rimpiangerai di avermi provocato"

"Non ho paura di un ragazzo che non è in grado di eccitare una ragazza" dice con lo stesso sorriso di prima. Allento un po' la presa e gli do un pugno. I miei compagni sussultano.

"Terzi!" urla il professore "Fuori dalla mia aula!" Senza nemmeno guardarlo prendo le mie cose, mi giro di nuovo verso quel ragazzo e gli mormoro: "Coglione". Me ne vado con gli occhi di tutti i miei compagni di corso addosso a me. Sbatto la porta chiudendola. Vado da Denis, senza ragionare mi lascio guidare dalla rabbia e dal bisogno di chiedere spiegazioni. Clarissa ha avuto un passato travagliato, questo lo sanno pochissime persone qui ma al resto non è permesso parlare di quello che prova lei perché non sono nei suoi panni, non sanno quello che ha dovuto subire e quello che ha dovuto superare per vivere bene. La psicologa a scuola c'è per tutti, per chi ha problemi gravi o per chi semplicemente ha bisogno di un consiglio. Quel ragazzo ha sminuito tutto di Clarissa, senza conoscerla. So che se lo sapesse mi direbbe di non dargli ascolto perché nemmeno sapeva che esistesse però comunque io mi sono sentito toccato per lei. Che diritto hanno le persone per dire cattiverie gratuite su altre persone che conoscono appena? Certo, Clarissa era parecchio provocante alla festa e mi lusinga che lo pensino anche altri ragazzi ma non accetto che si arrivi al punto di proporsi per farsela perché lei non è tipa da botta e via. È la mia ragazza, punto. Raggiungo il corso di Denis in qualche minuto e dopo avergli mandato un messaggio per chiedergli di uscire, lo aspetto.

"Che succede?" mi dice chiudendosi la porta alle spalle

"Sei un coglione!" sbraito "Come hai potuto dire una cosa così intima ad altre persone?"

"Cosa? Come l'hai saputo?"

"A quanto pare un tuo compagno di corso ha la lingua un po' lunga" gli dico "Io volevo solo un consiglio da un amico"

"Ma te l'ho dato" mi dice

"Sì, e poi l'hai spifferato in giro. Hai tradito la mia amicizia. Cosa ti ha fatto credere di poterlo dire in giro?" gli dico

"Voleva essere una cosa divertente" Sbarro gli occhi.

"Divertente un cazzo! Hai appena definito divertente un fatto serio e intimo. Clarissa non ha problemi perché è deficiente ma perché ci sono veramente dei problemi che glielo impediscono ma tu sei troppo stupido per capirlo"

"Ma dai, che vuoi che ci sia? È solo una ragazza strana" dice

"E tu sei uno stronzo! Per me possiamo chiuderla qui. Divertiti con i tuoi nuovi amici" dico e faccio per andarmene.

"Non puoi essere serio. Per una cazzata del genere?"

"Sì, per una cazzata del genere perché hai umiliato lei, ridicolizzato me e tradito la nostra amicizia"

"Sai perfettamente anche tu che non è per te, lo si capisce proprio dal suo "problema"" mi dice mimando le virgolette su problema.

"Chiudi quella cazzo di bocca" gli dico arrabbiato e avvicinandomi "Parla solo quando hai cose intelligenti da dire e non provare a parlare più così della mia ragazza. Se ti dà fastidio che ora sono felice, vattene a fanculo"

"Ti facevo comodo però quando non te ne andava una giusta?"

"Proprio come va fatto comodo a te, dire ai tuoi amici di un problema che non ti appartiene" gli rispondo e me ne vado. Ho bisogno di prendere un po' di aria così vado fuori e mi siedo su una panchina in marmo. Credevo che Denis fosse un mio amico, il mio migliore amico e invece si è rivelato un traditore, sia in amicizia sia in fatto di segreti. Ci conosciamo da sempre e mi dispiace aver chiuso questa amicizia ma purtroppo, visto che si è comportato così, non era una di quelle vere.

"Scusa" chiedo ad un ragazzo che sta passando per entrare. Lui si volta.

"Hai una sigaretta per caso?" domando. Penso di averne bisogno.

"Ehm certo, Marlboro gold vanno bene?" mi chiede. Annuisco e mi porge il pacchetto. Ne prendo una e mi passa l'accendino. La accendo ed espiro il fumo.

"Grazie" dico

"Figurati" mi risponde ed entra. Non ho mai sospettato che a Denis non piacesse Clarissa, anche perché non ne ha motivo. È sempre stata gentile con lui. Schifo, provo solo schifo per lui. Mi sento tradito, come se mi avesse dato una pugnalata alle spalle mentre di fronte mi sorrideva. Amici come lui è meglio perderli che trovarli.

Damage - Una rosa dal cementoWhere stories live. Discover now