53. Capitolo cinquantatré

89 3 0
                                    

Punto di vista: Mattia

Perdonare Denis è forse stata una brutta idea ma ho decido di dargli solo un'altra possibilità, si è scusato ovviamente ma non so se riusciremo ad avere un'amicizia come prima, di certo io non mi fido tanto. Non riesco a non pensare alla mancanza di rispetto che ha avuto nei miei confronti e in quelli di Clarissa. Dopo che l'ho perdonato, Denis ha passato la serata con noi e ci siamo divertiti con Clarissa ubriaca. L'abbiamo messa a letto io e Federico quando siamo tornati a casa, era crollata in macchina.

Al mattino dopo, Clarissa si è svegliata con un gran mal di testa e ricordandosi solo di essere entrata in acqua. Le ho raccontato il seguito: io e Luca siamo andati a salvarla dall'annegamento visto che non sapeva nuotare ma si è ripresa subito e si è messa a cantare le canzoni dei Queen con la chitarra di Alex, che rideva perché era proprio stonata. I suoi vestiti bagnati le erano appiccicati al corpo e la rendevano così provocante. Ed io ho dovuto resistere. Non sapeva se ridere o piangere quando ho finito di raccontarle.

Tra pochi giorni sarà il compleanno di Clarissa ed ho in mente qualcosa di speciale. Sarà il suo ventesimo compleanno e voglio che questo numero tondo lo festeggi bene. Per cui insieme a Luca stiamo pensando a cosa fare. La location l'abbiamo già decisa: la discoteca della festa dell'Università. È un posto molto carino e adatto per ogni festa.

"Facciamole una cosa in grande" mi dice Luca "Una cosa ad effetto" Annuisco per dargli ragione e intanto nella mia testa si forma il compleanno perfetto.

"Le comprerò un vestito fantastico e glielo lascerò in camera, poi con una scusa la farò uscire di casa e la accompagnerò lì"

"E io cosa farò?" mi chiede Luca

"Tu accogli gli invitati e prenoti la sala"

"Chi invitiamo?" mi chiede quasi ridendo

"Più persone possibili" rispondo. Anche se hanno incrociato Clarissa solo nei corridoi non importa. Deve essere bello.

"Iniziamo ora" propone lui "É tra pochi giorni e non possiamo perdere tempo" Si alza da terra, siamo seduti sul prato del parco del paese e ci sono molto bambini che giocano intorno a noi. "Vado a prenotare e vedo poi cosa posso fare" Si allontana dicendo questa frase e, rimasto solo, vado alla macchina per poi dirigermi verso uno di quei negozi che vendono vestiti da sera. Lo trovo poco fuori città ed entro.

"Salve", mi accoglie una commessa sulla trentina "Posso aiutarla?"

"Sì, grazie. Sto cercando un vestito per una ragazza, le sto organizzando il compleanno"

"Certo, vieni con me" mi chiede portandomi verso il reparto giusto "Quanti anni compie?"

"Venti" dico "Ha corporatura normale, vorrei qualcosa che le accentuasse le curve"

"Va bene" dice controllando tutti i possibili vestiti "Per caso sai più o meno che taglia porta di seno?" Ehm..mi gratto la nuca e ci penso. Onestamente non so che taglia porta, so solo che è perfetto.

"No" dico, probabilmente rosso in viso. Lei non risponde e continua a spostare vestiti.

"Ecco qui, può piacerle?" mi dice, mostrandomi un lungo vestito azzurrino e pieno di brillantini che lo fanno sembrare quasi argentato, scollato sul davanti e intrecciato dietro. "Questo è perfetto per qualsiasi taglia di seno. Accentua il corpo nei punti giusti ed è adatto per qualsiasi occasione" Lo immagino addosso alla mia ragazza. Favoloso.

"Lo prendo" dico. La commessa mi sorride e lo porta in cassa. Lo piega per bene e lo sistema in un enorme scatola nera con il simbolo del negozio in oro.

"Ti metto in regalo anche questa tiara visto che è la festeggiata"

"Grazie" dico e lei la inserisce nella scatola, poi la chiude "Allora sono 138 euro" Pago con il Bancomat ed esco. Chiamo Marco e risponde dopo qualche squillo. In sottofondo si sente il rombo di una macchina.

Damage - Una rosa dal cementoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora