3. Capitolo tre

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Punto di vista: Clarissa

Nonostante la mia vita un po' confusa e i due eventi più traumatici della mia esistenza, non mi sono arresa e un mese fa ho tentato il test di ammissione a Medicina. Passato. Anche Luca l'ha tentato ed è passato grazie ai ripescaggi.

Dopo aver messo a letto mia madre e aver fatto colazione, io e Luca, ci dirigiamo verso l'università in macchina. Sono le 8 del mattino per cui ci mettiamo un po' ad arrivare a causa del traffico, ma non importa perché la prima lezione inizia alle 9. Luca guida davvero molto bene nonostante abbia la patente da soli due mesi ma io mi sento sicura. Io e Luca cerchiamo di evitare di parlare di argomenti delicati come gli ultimi mesi, non perché non mi fido ma perché sa che non ho ancora superato niente. Per questo motivo Luca, principalmente, e la sua famiglia hanno deciso di affidare la mia salute mentale ad una psicologa che non ho mai visto.

Entriamo all'università mezz'ora dopo e come prima cosa devo andare a conoscere la mia nuova psicologa così Luca mi accompagna. Non penso che mi analizzi subito perché è troppo presto, spero che mi faccia solo compilare moduli vari e basta. Dopo aver attraversato un corridoio che mi sembrava infinito arriviamo davanti ad un bancone enorme tipo la reception degli hotel dietro il quale c'è una signora sulla sessantina. Ci guarda scocciata, come se l'avessimo appena disturbata.

"Salve" dico un po' intimidita dal suo sguardo "Dovrei incontrare la dottoressa Caruso?"

"Prima porta a sinistra" risponde senza la minima espressione

"Grazie" le dico e, seguita da Luca, seguo le indicazioni

"Ho avuto paura per un secondo" mi sussurra Luca facendomi ridere

"Anche io" gli rispondo

La porta dell'ufficio della mia psicologa è aperta così busso e lei mi invita ad entrare. Ci presentiamo e, come pensavo, mi fa compilare e firmare vari moduli. Mi da appuntamento a mercoledì prossimo e mi augura il meglio. Luca nel frattempo è uscito ed è andato a lezione mentre a me, la psicologa, ha dato un biglietto che giustifica la mia assenza alla lezione. Appena esco mi avvio velocemente verso la mia prossima lezione e poi mi programmo di fermarmi a vedere quale sia il mio armadietto per depositare un po' di libri e quaderni.

Mentre salgo le scale per andare a citologia un ragazzo dal buon profumo mi taglia la strada ma non faccio in tempo a urlargli contro che già è scomparso.

Vado a citologia. Tu dove sei?  Scrivo a Luca

Fisica  mi scrive lui pochi secondi dopo. Entro in aula e apro il mio quaderno nuovo per gli appunti. 50 minuti dopo ho già riempito tre facciate che poi dovrò studiare. Finita l'ora vado a vedere quale sia il mio armadietto e individuarlo è abbastanza facile.

Le lezioni finiscono alle 16 e con Luca non ho avuto nessun corso in comune e spero non sia sempre così.

Torno a casa con Luca, sperando che mamma non abbia fatto danni in mia assenza. Luca mi fa scendere sul mio vialetto e se ne va salutandomi. Entro in casa quasi trattenendo il respiro. Silenzio. Avanzo lentamente verso la cucina. Mamma è seduta a tavola con la testa appoggiata sul tavolo e una bottiglia di Anima Nera tra le mani. Sta dormendo.

"Mamma?" la sveglio mettendole una mano sulla spalla. Lei si alza di scatto, con il trucco colato.

"Tesoro, stavo festeggiando" mi dice

"Perché?" domando sedendomi

"Ci mancano solo altri 57.000 euro da pagare. Ne ho tolti altri 20.000"

"Cosa? Come? Cosa hai venduto?" domando sconvolta

"La moto di tuo fratello" mi squadra con lo sguardo "Tanto non la usa più" Me ne vado in camera senza darle una risposta. Sa di avermi dato un colpo basso.

Inizio a sistemare gli appunti presi.

Spero con tutto il cuore che qualcuno annulli i debiti perché se continua così finiremo per strada, io e mia madre, e non mi va. Dovrei trovarmi un lavoro e dare una mano ad estinguere i debiti ma seguire l'università e soprattutto badare a mia madre occupano già tutto il mio tempo.

Damage - Una rosa dal cementoWhere stories live. Discover now