Epilogo

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Punto di vista: Clarissa

Tra meno di due mesi partorirò ma sono serena. La stanza di Ryan è completata e devo solo finire di preparare il borsone per quando sarà il momento.

Ryan nella mia pancia sembra che faccia i salti mortali e a volte mi fa pure male da quanto si muove. Scalcia continuamente e a Mattia piace vedere le impronte e a volte lo stimola anche. Prendere i vestitini per il bambino è stata la parte più bella perchè sono così piccoli e pensare che a riempirli sará Ryan mi riempie di gioia. Io e Mattia ci stiamo impegnando tanto per essere dei genitori, non dico perfetti, ma che sanno a cosa andranno incontro.

Marco ha metabolizzato il tutto poche settimane fa ed anche se ci ha messo un po' di tempo, non importa perché ora è pronto a fare lo zio che tutti i nipoti adorano. Luca invece ha un entuasiasmo contagiante per quanto riguarda la vita in generale. Non vede l'ora che Ryan nasca, come tutti d'altronde, ma lui in particolare perché ci si è affezionato dal primo momento. Abbiamo preso pure un cane, un samoyedo ovviamente, che ha tre mesi ed è dolcissimo. I primi giorni era un po' titubante a causa del nuovo ambiente ma ora è un terremoto e spesso, di sera, si siede vicino a me, mi annusa la pancia e ci si addormenta sopra. Si chiama Kim.

Ho iniziato il mio terzo anno all'Università di Boston in via definitiva tramite internet e devo dire che non mi dispiace, perché posso organizzarmi la giornata in base ai miei impegni e a come mi sento. Il preside ha voluto persino fare una videochiamata per vedermi e per vedere come è cresciuta la mia pancia.

Leslie e Lisa mi mancano, le ho viste quest'estate perché hanno passato un weekend vicino Milton e sono rimasta molto sorpresa del fatto che Leslie si sia emozionata nel vedere la mia pancia e ha voluto toccarla. Abbiamo passato giornate intere a parlare, a raccontarci l'estate e come è andata la fine dell'anno ed è stato molto bello anche ricordare i vecchi momenti.

Liam ed Austin sono meravigliosi, ogni tanto se non hanno da studiare vengono a farmi un saluto e a tenere d'occhio la situazione come se fossero dei poliziotti. Mi portano sempre qualcosa per me o per il bambino ed io apprezzo moltissimo perché anche se non siamo sempre insieme come all'università sento che mi sono sempre vicini.

Avere avuto un passato così movimentato, così buio mi ha reso una persona migliore, mi ha fatto capire molte cose, mi ha fatto prendere la consapevolezza di quello che posso e non posso dare a mio figlio. Sono dovuta crescere velocemente, imparare cose che non avrei dovuto imparare e cercare di sopravvivere come potevo. Ho fatto cose che non avrei mai pensato di fare, detto cose che non avrei mai pensato di dire e perdonare cose che non mi sarei mai aspettata di perdonare e sono diventata grande moralmente, perché fisicamente c'è ancora da lavorare. Ho vent'anni ma è come se ne avessi vissuti trenta e anche se ho avuto molte esperienze negative non importa perché ne sto avendo di altrettante positive. Bastava solo stroncare la mia vita nel momento giusto e vivere lontano dal mio passato.

Sono maturata abbastanza da pensare che un bambino a vent'anni non è la fine del mondo e che mi limiterà di fare la vita di una ragazza della mia età solo per un primo periodo ma comunque sarà bellissimo perché invece di ubriacarmi, andare in discoteca o tentare di perdere la dignità in un bagno pubblico con uno sconosciuto, sarò a casa o in un ristorante o in qualsiasi posto tranquillo a godermi mio figlio con mio marito e quando è possibile anche con i miei amici e credo che non ci sia cosa più bella, io non potrei essere più felice.

Damage - Una rosa dal cementoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora