35. Capitolo trentacinque

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Punto di vista: Mattia

Due settimane sono passate dalla rovina totale della mia famiglia e sto iniziando a convivere con il ricordo. Non ho scelta. Da cinque giorni, invece, dormo con Clarissa. Mi ha fatto una specie di letto con una branda e qualche cuscino vicino al suo ed io dormo lì. A volte capita che devo farmi la doccia lì ma per la maggior parte delle volte me la faccio a casa mia, che ormai frequento solo per prendermi vestiti puliti e per lavarmi. Ogni tanto porto del cibo a Clarissa e Alex visto che nessuno lo può mangiare.

Ultimamente Clarissa è più dolce e affettuosa con me e sinceramente non so se sia perché vuole farmi sentire che mi è vicina o perché ha tratto conclusioni che non so. Denis pensa che lo faccia perché mi compatisce ma anche questa è una teoria infondata. Comunque mi fanno piacere le attenzioni che mi da tranne per il fatto che ho vent'anni e gli ormoni a mille che mi dicono di prenderla e sbatterla sul letto. Ovviamente sapendo i suoi trascorsi, ai miei ormoni non do retta e penso razionalmente. Non ho bisogno solo di sesso da parte sua, ho bisogno di lei. Mi sono innamorato, è normale. Credo che se l'avessi conosciuta qualche anno fa, quest'anno, a quest'ora non sarei così triste ma sarei un comune ragazzo di vent'anni appagato dalla vita, con una sorella ancora viva e una fidanzata meravigliosa. E lei avrebbe la sua famiglia unita, qualche sicurezza in più e un fidanzato fantastico ma purtroppo non è andata così ed entrambi abbiamo avuto quello che non meritavamo. Ora siamo felici, più o meno.

La psicologa mi ha aumentato le sedute da due a tre a settimana quindi ora, a giorni alterni, vado  a trovarla perché il nuovo obiettivo è quello di parlare della morte di mia sorella ma direi che parlare di mio padre e della morte di mia madre siano già enormi passi avanti. Mi chiede spesso anche come va la mia storia con Clarissa visto che ha saputo che le ho detto che sono innamorato di lei.

La primavera è alle porte. Si iniziano a vedere le prime foglie sugli alberi, i primi uccellini che cinguettano e le giornate iniziano a diventare un po' più lunghe. Dicono che sia la stagione degli amori, chissà se lo sarà anche per me. Fino ad ora è sempre stato un normale periodo dell'anno ma forse sarà diverso visto che ho conosciuto Clarissa.

Torno a casa per farmi una doccia veloce, prendere i vestiti per domani e preparare la cena per me, Clarissa e Alex: pasta fredda con quello che è rimasto nel mio frigo.

Inizio con la doccia visto che non riesco a starmi vicino. Sotto il getto riesco a rilassarmi e a fare in modo che i problemi scorrano insieme all'acqua. Esco mettendomi l'accappatoio e mi sfrego i capelli per asciugarli. Mi metto solo le mutande e i pantaloni della tuta, poi d'un tratto mi trovo a terra stordito e con la testa dolorante. Mi giro per vedere chi mi ha appena aggredito. Un uomo alto, con capelli scuri ed occhi verdi mi sta fissando con una padella in mano.

"Chi sei?" domando mentre lui appoggia la padella a terra

"Non ti preoccupare, non ho niente contro di te" dice lui e inizia a darmi pugni e calci ovunque. Dio, non di nuovo! Mentre mi picchia desidero solo morire ma riesco lo stesso a difendermi perché mi torna alla mente Clarissa e il pensiero di voler vedere ancora e ancora il suo sorriso. Dopo alcuni minuti riesco a farlo scivolare all'indietro togliendogli il tappetto da sotto i piedi con uno strattone e se ne va zoppicando. Sento dolori ovunque, alzandomi guardo il mio torace e i fianchi con i segni dei lividi appena fatti, poi alzo lo sguardo verso lo specchio e ho sangue che esce ovunque e un ematoma intorno all'occhio. Il cellulare vibra: è Clarissa, ma non ho voglia di sentirla. La chiamerò più tardi. Mi lavo il viso dal sangue e poi prendo del disinfettante per le ferite: una al labbro, una al naso, una sullo zigomo sinistro e una sul sopracciglio. Aspetto che le piastrine facciano il loro lavoro e poi prendo una pomata per le contusioni ed inizio ad applicarla lentamente e delicatamente intorno all'occhio e sul busto. Prendo il cellulare per chiamare Clarissa.

"Hey" dice cantilenando "Alex va nella stanza di Kristine quindi siamo solo io e te" Per quanto mi faccia piacere quella frase devo dirle quello che mi è successo.

"Qualcuno mi ha appena aggredito" dico "E' entrato in casa mia un uomo, non so chi sia"

"Come aggredito? Casa tua non è sicura. Torna qui" dice cambiando tono

"Ma la cosa strana è che ha detto che non ce l'ha con me". Lei sospira.

"Torna qui" ripete e riattacca. Finisco di vestirmi e vado lo stesso a preparare la cena. Mentre la pasta si cuoce, mi preparo il cambio e poi mi siedo per recuperare un po' di forze. Mi alzo a fatica per scolare e condire la pasta: nel frigo è rimasto del pesto aperto, prosciutto cotto a cubetti e dei pomodorini raggrinziti. Prima di condirla, la raffreddo solo l'acqua fredda.

Salgo in macchina e vado al dormitorio. Parcheggio lì davanti e a fatica prendo i miei vestiti e la cena dal sedile del passeggero. Trovo la camera 111 ed entro. Clarissa scende dal letto appena mi vede e si avvicina. Appoggio le cose che avevo in mano sul suo letto mentre lei mi guarda scrupolosamente il viso. Poi mi alza la maglia e si rabbuia.

"Com'era chi ti ha fatto questo?" mi chiede. Ci sediamo sul letto ed inizio a descriverlo.

"Non voglio fare denuncia. Ne ho abbastanza" concludo

"Non riesco a credere che non abbia nulla contro di te. Non ha senso, che motivo aveva altrimenti?" dice lei. Alzo le spalle. Le butto le braccia intorno al corpo e la abbraccio, lei ricambia. Senza rendermene conto la mia guancia è sul suo petto e riesco a sentire il suo cuore battere.

"Se può tirarti su di morale, sappi che quelle ferite ti rendono maledettamente sexy" mi dice e scoppio a ridere

"Dimmelo quando non ho la faccia sul tuo davanzale" le rispondo scherzando. Mi accarezza i capelli. "Ho preparato la cena"

"Lo so, non dire niente" mi dice. Restiamo abbracciati fino all'ora di cena, in silenzio. Lei coccola me ed io coccolo lei. Mi farà impazzire questa ragazza, già lo so. Qualcosa si sta muovendo anche dentro di lei.

Damage - Una rosa dal cementoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora