63. Capitolo sessantatré

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Punto di vista: Clarissa

L'università in America è una vera figata. Nonostante abbia molte caratteristiche in comune con quella che facevo in Italia, è veramente bella. Un argomento che mi tocca parecchio sono le cheerleader perché sono state selezionate qualche giorno fa e tutti sanno chi sono per il semplice fatto che si atteggiano in modo spavaldo, come se tutte le altre ragazze siano delle nullità. Veramente ridicole. Essere cheerleader non ti fa sembrare migliore, non ti fa sembrare niente, solo una ragazza che si allena ed entra in campo per un minuto per fare una coreografia. Stop.

Passo le mie giornate con Mattia e i suoi compagni di stanza principalmente, mentre con Leslie resto solo a pranzo qualche volta e con Lisa di rado.

Le iscrizioni per la squadra di football invece saranno aperte tra qualche giorno e dureranno tutta la settimana: Mattia e i suoi compagni di stanza sono intenzionati ad iscriversi. Mattia lo fa per hobby, Liam e Austin per attirare ragazze anche se sto sospettando che a Liam piaccia veramente Leslie. Lisa, l'altra mia compagna, è più in biblioteca che in stanza e non ho legato tanto con lei perché lo studio, a suo parere, è tutto. Ma d'altronde ha i classici tratti della secchiona della classe: occhiali enormi, veste comoda e ha sempre una crocchia. Però non è bruttina anzi, se si sistema un po' è veramente una bella ragazza con il suo viso tondo e i suoi occhi grigi. È una ragazza piuttosto solitaria anche se quando è in compagnia sa essere veramente simpatica con la sua personalità espansiva.

Il corridoio in questo momento è pieno di studenti che vanno ai loro armadietti e che entrano ed escono dal bagno perché è l'ora di pranzo.

Ho un contrattempo, arrivo tardi a pranzo ma voi andate pure mi scrive Mattia. Scrivo velocemente un okay e vedo avvicinarsi Austin con lo zaino in spalla e i pantaloncini corti da basket. Il nostro incontro è stato piuttosto imbarazzante dal mio punto di vista ma a lui non sembra pesare perché con me ha legato tanto nelle ultime due settimane.

"Hey LittleC" mi dice, LittleC è il mio soprannome e non mi piace per niente

"Mattia arriva tardi, andiamo?" dico

"Certo, Liam è già lì. Era così affamato" mi dice e ridendo ci avviamo verso la mensa. Mi fermo qualche secondo a leggere il menu sulla lavagnetta attaccata al muro appena fuori. Pizza all'italiana, polpette di tonno e patate al forno. Pizza all'italiana...PIZZA ALL'ITALIANA. Quanto tipi di pizza ci sono? Che cosa significa poi? Mi sento ferita dentro. Pizza all'italiana è come dire McDonald's all'americana. Sono proprio curiosa di gustare questa magnifica pizza all'italiana così mi metto in fila prendendo un vassoio con Austin alle mie spalle e cerco con lo sguardo Liam, seduto a qualche tavolo da noi. Arriva il mio turno e la signora della mensa mi porge un piatto con un trancio di pizza. Per modo di dire. Una pizza annacquata di pomodoro non è pizza all'italiana.

"Che schifo" dico in italiano perché so che nessuno mi capisce e passo oltre; le polpette sono sicuramente meglio della pizza ma ancora non ci siamo completamente. Le patate invece, sono fantastiche. Io e Austin andiamo da Liam ed iniziamo a mangiare. La pizza nemmeno la tocco perché il brodo di pizza non mi piace. Toccatemi tutto ma non il cibo italiano.

"Non la vuoi?" mi chiede Liam facendo cenno a quello che resta nel mio vassoio

"Non è pizza" dico "È schifo"

"Perché? È buona" mi dice, e infilza una patata. Io lo guardo allibita.

"Vi farò assaggiare io la vera pizza all'italiana e vi renderete conto che questa non si avvicina nemmeno " dico guardandoli entrambi "Sabato siete invitati nella mia stanza, si mangerà pizza vera" Non so ancora dove la cucinerò e come farò a farla ma troverò un modo. Potrei chiedere alla cuoca della mensa se mi fa il favore di lasciarmi la mensa in modo così illegale.

"Ciao ragazzi" dice Mattia sedendosi "Ciao babe" Mi da un bacio.

"Che succede?" gli chiede Austin riferendosi al suo ritardo

"Sono stato trattenuto da un professore" risponde lui con un'alzata di spalle. Taglia la pizza e l'acqua del pomodoro scende rendo molle il tutto. "Porca merda" dice in italiano. Rido.

"Sabato ne faccio una vera" dico "Ho invitato anche loro"

"Non voglio sapere come la cucinerai, stupiscimi" mi dice e addenta una polpetta con sguardo disgustato. "Ma quella non è la tua compagna di stanza? Lisa, mi sembra" dice poi alzando lo sguardo. Guardo dritta avanti a me e vedo una ragazza (una delle cheerleaders), che sta lanciando pezzi di cibo addosso a Lisa. Ha qualche pezzo sui capelli e i vestiti sporchi di pomodoro. La gente intorno ride e registra con il cellulare.

"La sta bullizzando" dice Liam girandosi. Mi faccio prendere dalla rabbia e dallo schifo di quei gesti e mi alzo per andare a fermare quello scempio. Non voglio essere un'eroina o chi sa chi perché faccio solamente quello che uno di quei ragazzi che stanno filmando dovrebbero aver già fatto da tanto. Rispetto zero.

"Hey!" esclamo arrabbiata avvicinandomi a quella ragazza. Lisa sta a testa bassa con le braccia sopra al tavolo. "Smettila di tirarle addosso il cibo"

"Perché dovrei? Guardala, se lo merita"

"È la mia compagna di stanza, stronza. E tu ti meriti una bella spiegazione sul rispetto" Lei si ferma e sento mormorare qualcosa da Lisa anche se non capisco bene cosa dice.

"Ti credi una salvatrice facendo così? Stai rovinando un momento divertente"

"Questo non è un momento divertente, è un momento di imbarazzo per lei e qualche secondo di notorietà per te." dico a pochi centimetri dal suo viso. Nella mensa cala il silenzio.

"Io sono già famosa, sono una cheerleader"

"Infatti nessuno sa il tuo nome, sanno solo che sei una bambina infantile che gioca con il cibo e manca di rispetto alle persone" dico "Lascia in pace questa ragazza"

"Oppure?" mi chiede con aria di sfida

"Preferiresti non saperlo, credimi" dico. Mentre mantiene gli occhi fissi sui miei lancia un altro pezzo di pane sui capelli di Lisa, dove si impigliano. Prendo il bicchiere pieno di succo d'arancia sul suo vassoio e glielo verso sulla testa con tranquillità. Lei mi guarda con il trucco colato e la bocca aperta. Poi prendo il pane dalle sue mani e glielo metto in bocca visto che era già aperta. "Spero di non averti rovinato la dignità" dico sorridendole.

"Stronza" mi dice lei. Prendo Lisa per mano e la accompagno a mangiare con me e i miei amici, la aiuto a pulirsi.

"Grazie" mi dice "Mi ha preso di mira dall'inizio"

"Tranquilla, potevi dirmelo però" le dico e lei inizia finalmente il suo pranzo.

"Volevo venire a fermarti" mi dice Austin con espressione soddisfatta "Mattia mi ha fermato"

"Non interromperla mentre litiga con qualcuno" gli risponde Mattia e poi inizia a raccontare di quella volta che ho risposto indietro ad un professore.

"Sei stata grande" dice poi "Comunque quella ragazza si chiama Laura, è al terzo anno di non so quale facoltà"

"Spero che i video che stavano facendo i suoi "paparazzi" non vadano in rete" dico guardando Lisa.

"L'hai interrotta nel momento giusto, non ha senso metterlo online" mi risponde Liam. Sento un profumo inconfondibile alle mie spalle.

"Dio, Clarissa, che hai fatto? Mi hanno appena scritto che stavi facendo a botte" mi dice Leslie arrivando con il fiatone e nota Lisa. Si siede accanto a lei.

"Non ho fatto a botte" dico ridendo "Ho solo difeso Lisa da una ragazza che la stava trattando male"

"Cosa?" dice "Che è successo?" chiede poi a Lisa. Lancio un'occhiata a Liam e vedo che è arrossito e che è a disagio. Lisa le racconta tutto.

Qualche minuto dopo mi alzo e vado a buttare il mio vassoio. Torno al tavolo e parlo tranquillamente con i miei amici mente mi accoccolo a Mattia che mi gratta la schiena da sotto la maglia.

Damage - Una rosa dal cementoWhere stories live. Discover now