22. Capitolo ventidue

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Punto di vista: Mattia

Clarissa non parla con me da un mese e mezzo e non so darmi una motivazione. Ha smesso di parlare così, di punto in bianco, senza che io le abbia fatto qualcosa di male anzi, ho preso le sue difese quando Giacomo è venuto a disturbarci. Io vorrei tanto parlarle, parlare di quello che è successo quella sera nella baita e cercare di farle superare un po' alla volta la paura e l'insicurezza che suo fratello gli ha dato. La voglio con tutto me stesso, è una ragazza che al momento mi sta ferendo ogni giorno di più ma che poi quando ci sto insieme mi sento come non mi sento da tanto tempo. Ne parlo spesso con Denis, che dovrebbe intendersi di ragazze ma Clarissa è diversa. La sua teoria è che Clarissa ha paura di affrontarmi perché si imbarazzerebbe. Io non credo, penso piuttosto che evitarmi sia il suo modo per dirmi di prendere l'iniziativa e parlarle apertamente. Ma come posso farlo? Come posso dirle di essere innamorato di lei senza rovinare tutto? Non si può, almeno per ora.

Continuo le mie giornate come sempre anche se mi manca, la vedo qualche ora durante i corsi in comune e poi basta. Non la vedo più nemmeno in mensa, non so dove si metta a mangiare. Non è stato facile essere suo amico, figuriamoci diventare il suo ragazzo. Se dovessi diventarlo. La penso continuamente, penso a quello che abbiamo passato insieme dall'inizio alla fine e mi sono reso conto di desiderarla, più di quanto voglia ammettere, dal primo giorno che l'ho incontrata solo che allora non la conoscevo e per me era una ragazza qualunque ma ora ucciderei per averla.

Ho parlato anche con Luca dello strano comportamento di Clarissa ma lui, da buon amico, non ha spiaccicato parola eppure sono sicuro che sappia qualcosa; in fondo ci ha visti quella sera in baita ed è impossibile che non le abbia chiesto niente. Ma lui tiene quello che sa per sé, non mi da nessuna notizia che riguardi lei o quello che le succede.

Nell'ultimo mese ho conosciuto una ragazza che non mi interessa per niente ma lei è convinta del contrario, infatti ogni giorno mi chiede se ci incontriamo e io puntualmente le rispondo che ho degli impegni. Non si è convinta a caso che mi interessi ma solo perché una delle prime sere di quando Clarissa aveva iniziato a non parlarmi, avevo fatto sesso con lei. Per sfogo personale, ne avevo bisogno dopo che Clarissa mi ha lasciato in bianco per due volte. E non la sto accusando anzi, se deve ancora superare quel ricordo la vorrei aiutare ma me lo sta impedendo.

La ragazza si chiama Laura e sto iniziando a scocciarmi di averla sempre intorno. Devo dirgli di smetterla e che tra noi non ci sarà mai niente. E lo farò oggi. Deciso. Entro nel corso di fisica e lei è seduta in ultima fila con le gambe accavallate.

"Hey Laura" la saluto

"Hey" mi dice lei alzandosi per darmi un bacio ma mi tolgo prima che le sue labbra possano toccare le mie

"Non so cosa ti sei messa in testa ma tra noi non potrà nascere niente" le dico senza mezzi termini, il suo sorriso scompare lasciando spazio ad un'espressione delusa.

"Ma noi siamo stati a letto insieme" dice

"Già ma non vuol dire niente. Non ho mai provato niente per te"

"Sei un figlio di puttana" mi dice e se ne va fuori dalla classe piangendo. Respiro profondamente e vado al mio posto aspettando che la lezione inizi.

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"Dai, dimmi qualcosa" dico a Luca. Siamo in mensa e sto cercando per l'ennesima volta di estrapolare qualche novità.

"Non ti dico niente che non sia approvato da lei" mi risponde

"Ma chi cazzo è, il presidente?" domando incazzato "Una cosa sola, anche futile ma devo sapere qualcosa"

"Okay, va bene, sua madre è tornata a casa e sta facendo la madre" mi dice. Oh Dio, grazie al cielo! "Poi ci sarebbe anche un'altra cosa ma non hai il bisogno di saperla"

"E allora nemmeno la nomini. Sputa il rospo" gli dico

"Non è il caso" dice "Potresti arrabbiarti"

"Lo sto già facendo perché non vuoi dirmelo" dico ed è vero.

"Sta collaborando con Giacomo" dice. Perché? Che sta succedendo? Dio, Clarissa perché hai deciso di smettere di parlarmi? "Non ti dirò altro"

"Sono amici?" chiedo

"No", taglia corto "Non ti preoccupare. Sa quello che fa." Ci raggiunge Denis.

"Ciao", ci saluta "Risolto?" mi chiede riferendosi a Clarissa. Faccio cenno di no.

"Risolto cosa?" chiede Luca

"Della tua migliore amica, scemo" gli dico "Potresti essere più collaborativo con me e dirmi cosa sta succedendo nella sua testa? Perché io ne sto uscendo matto"

"Chiediglielo tu, amico. È te che evita, non me" dice alzandosi "Un consiglio: aspetta qualche giorno e poi prendila quando meno se lo aspetta" Prende il vassoio e se ne va. Che vuol dire? Devo farle prendere paura? Che devo fare? Sono disperato.

"Guarda lì" dice Denis e io guardo nella sua direzione. C'è Clarissa che sta prendendo il pranzo. Sempre più bella anche in un paio di jeans e una maglia in cotone, Dio che mi sto perdendo! Non ha espressione, aspetta il pranzo e basta. La seguo con lo sguardo finché non vedo che esce e si siede ai tavoli fuori. Da sola. Dopo pochi minuti la raggiunge Luca ed inizia a sorridere e a parlare con lui.

"A che pensi?" mi chiede Denis

"Che è bellissima" dico guardandola "Io giuro su mia madre che mi sposerò quella ragazza anche a costo di attraversare una foresta piena di rovi per averla"

"La conosci da qualche mese" dice lui. Io scuoto la testa.

"Lo dici perché non la conosci come la conosco io. Tu non sai la sua storia. Mi sembra di conoscerla da sempre a volte" Lui continua a mangiare. La mia testa pullula di pensieri su di lei continuamente, pensieri più e meno casti, ma avanti, sfido chiunque a non averli sulla ragazza di cui si è innamorati.

"Lo sa la vostra psicologa? Che non vi parlate più e che non studiate più insieme?" mi chiede

"No"

"E che sei innamorato di lei?"

"Nemmeno" gli rispondo. Lui tace. "Voglio lei" dico poi sempre guardandola.

"Ho capito" mi risponde lui, scocciato.

"Stavamo per fare sesso" gli dico, svelandoli un piccolo particolare del fine settimana ma non ho intenzione di entrare nei dettagli del perché e per come non siamo riusciti. Lui per poco non sputa il boccone sul piatto.

"Come scusa?" dice

"Durante il fine settimana in montagna. Ci stavamo baciando sul divano e lei si è messa sopra di me. Mi sono eccitato ma poi lei si è fermata" gli racconto in breve.

"E perché?" mi chiede

"È complicato da spiegare, e anche troppo personale" dico

"E allora è per questo che ti evita" afferma. Ammetto che questa teoria mi sembra plausibile ma allora perché non venire da me e parlarne? Avremo trovato una soluzione. Sa che non deve avere paura di niente quando è con me. Sapevo che non discuterne avrebbe portato a qualcosa del genere. Avere un amico così perspicace a volte è utile nella vita.

"Grazie Den, ora so cosa devo fare" dico e mi alzo per andare alla prossima lezione. Seguirò il consiglio di Luca. E poi ci metterò del mio. Ho intenzione di litigare con lei, farle dire tutto quello che ha dentro e che pensa di me. Rischio, lo so, rischio tanto ma con qualche fortuna riuscirò ad avere quello che voglio. Qualche giorno e sarà risolto tutto. O almeno spero.

Damage - Una rosa dal cementoWhere stories live. Discover now