5. guarda il lato positivo, magari conosciamo qualche bel surfista ricco!

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Durante il tragitto verso casa chiamo Cristina e la avviso di tutto quello che è successo, mi ha detto di non preoccuparmi e che quando tornerò faremo un sacco di cose, è sempre molto comprensiva, in questo siamo esattamente a gli opposti, non che io sia un mostro che non riesce a capire gli altri, non fraintendetemi, ma io sono... Molto più melodrammatica ecco, vivo tutto con molto trasporto (forse anche troppo a volte), se fosse stata lei a partire ovviamente non gliel'avrei fatta pesare, ma mi sarebbe dispiaciuto molto. Appena entro in casa vado subito in salotto, sono tutti già seduti a tavola e hanno iniziato a mangiare, mi siedo e riempio il piatto di pollo con le patate. Sono tutti in silenzio, << avete intenzione di dire qualcosa oppure resteremo tutta la serata in silenzio come una fantastica famiglia depressa?>> Esclamo, ok forse avrei dovuto dirlo con un tono meno spazientito, ops.
Emma mi guarda <<l'ultima volta che abbiamo parlato la mia estate è stata rovinata, quindi scusami se ora non ne ho voglia>> si alza, va in camera sua e la sento sbattere la porta, mi giro a guardare le facce dei miei genitori che come pensavo sono parecchio sbigottiti <<beh l'ha presa bene...>> cerco di alleggerire un po' la situazione, <<le passerà, Stella grazie per aver capito e di non aver fatto troppe storie>> mi dice mio padre, <<di nulla, però chiariamo una cosa, io non sono felice di partire, anzi preferirei fare paracadutismo piuttosto che partire, ma lo farò senza fare storie perché sono una ragazza comprensiva e con la testa sulle spalle>> dico facendo un sorriso a trentadue denti facendoli ridere, missione compiuta, <<bene, ora vado a parlare con satana per cercare di calmarla un po'>> dico dando un buffetto scherzoso sulla guancia ad entrambi, e mi avvio verso la camera della mia adorabile sorellina.
Busso, ma ovviamente non ricevo risposta, me lo aspettavo, così apro leggermente la porta e sbircio dentro; È stesa sul letto che da le spalle alla porta, abbraccia un cuscino mentre sente la musica con le cuffiette nelle orecchie, è proprio mia sorella... Entro e mi richiudo la porta alle spalle, mi stendo accanto a lei, le tolgo una cuffietta e la indosso io, sta ascoltando Us di James Bay, questa ragazza ha ottimi gusti in fatto di musica, le ho insegnato bene, sono commossa... <<ne vuoi parlare?>> le chiedo con un tono molto accondiscendente, per farle capire da che parte sto, << non c'è molto di cui parlare, ce ne andiamo>> sento dal suo tono che la cosa la turba molto... <<eddai, non ci stiamo trasferendo in Alaska, neanche a me va a genio l'idea di partire... Ma cerca di capire anche papà e mamma, papà non può rifiutare, lo sai che John gliela farebbe pagare fino al giorno della sua morte, e mamma vuole solo che la famiglia non stia separata per tre mesi. Lo so che li non conosciamo nessuno, ma guarda il lato positivo, magari conosciamo qualche bel surfista ricco e ci sistemiamo ancora prima di aver finito il liceo, due piccioni con una fava>> dico ed entrambe scoppiamo a ridere. Mi alzo dal suo letto, apro il suo armadio e mi giro a guardare la mia sorellina che ora mi guarda con aria interrogativa <<dai facciamo le valige, e andiamo a mostrare a Miami che le ragazze di Portland sono le migliori>> dico lanciandole la valigia sul letto, e facendole l'occhiolino, mentre esco dalla stanza la sento ridere, e anche questa è fatta mi dico. Prima di andare in camera mia passo dalla cucina dove i miei stanno lavando i piatti, appena entro nella stanza entrambi si girano a guardarmi con impazienza, così decido di mettere fine a tutte le loro sofferenze <<tutto fatto>> gli dico sorridendo mentre mi volto per andare in camera mia, sento mia madre ridere mentre dice <<come faremmo senza di lei>> me lo chiedo anch'io.
Appena entro in camera, mi chiudo la porta alle spalle e mi guardo intorno, mi mancherà il mio letto viola, la mia scrivania bianca posizionata proprio sotto la finestra dove quando piove (e a Portland succede spesso) riesco a scrivere benissimo, mi mancherà il mio armadio organizzato per sezioni; Felpe, maglioni, jeans, magliette, leggins ecc...
Guardo l'orologio ed è già mezzanotte, ma da quando il tempo passa così veloce? Tiro fuori la valigia anche io ed inizio a catalogare in ordine impeccabile ogni cosa di cui avrò bisogno per i prossimi tre mesi.

Nulla è per caso (DA REVISIONARE/ COMPLETARE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora