21. avete presente quel detto del delfino in trappola?

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Per fortuna siamo riuscite ad uscire prima che i ragazzi fossero rincasati. Abbiamo proposto ad Emma di venire con noi ma ha preferito finire l'ultima puntata della terza stagione di gossip girl che stavano dando alla tv, beh come biasimarla: se metti Chuck Bass contro qualsiasi altra cosa al mondo, compreso lo shopping per quanto fantastico possa essere, Chuck Bass ovviamente vince. Ho una cotta per quel personaggio da anni ormai, ma d'altronde, come potrei non averla?

<<questo mi fa il sedere troppo grosso?>> mi chiede la mia amica con indosso quello che sarà l'ottavo jeans di fila.
<<stai una favola>> la rassicuro, <<continui a ripetere sempre la stessa frase>>
<<cambierò frase quando usciremo da questo negozio Mia, ci sto mettendo le radici qui>> mi lamento, <<va bene ho capito>> dice prima di tirarsi dietro la tenda del camerino per poi riuscire con i suoi vestiti e dieci paia di jeans (a mio parere tutti uguali) in spalla, la commessa, una ragazza bassina con i capelli a caschetto neri e un paio di occhiali con una montatura troppo grande per il suo viso, si offre di rimettere apposto lei i vestiti, la mia amica glieli passa per poi ringraziarla ed uscire dal negozio. È incredibile, siamo state qui per quaranta minuti e non ha nemmeno comprato nulla!

Forse è proprio vero che lo shopping è una terapia, la vedo più serena, <<ti va di raccontarmi cos'è successo con Read?>> le chiedo, da quando sono tornata in camera ieri sera non abbiamo più aperto l'argomento, ho preferito non forzarla.
<<abbiamo litigato e lui insiste con il dire che non capisce il motivo per cui sono arrabbiata>> e a questo punto la domanda che mi sorge spontanea è: <<e tu gliel'hai detto?>>
<<assolutamente no>>
<<ok aspetta, fammi capire: tu sei gelosa che Read baci altre ragazze perché ti piace e vuoi stare con lui ma allo stesso tempo non vuoi assolutamente dirglielo?>> la guardo confusa mentre alza le spalle.
<<si esattamente>>
<<ma non ha senso>> sentenzio
<<si lo so>> ammette a sua volta.

Continuiamo a girare per negozi, ho comprato un vestitino estivo rosso con i bottoni sul petto a mo di camicetta, lo adoro.

Dopo aver  camminato per parecchio tempo, decidiamo di fermarci a bere qualcosa, quindi ci mettiamo in fila al bar, quando sento l'ultima cosa che avrei voluto sentire: <<ei ragazza fulmine!>> sento urlare qualcuno, oh no! Ditemi che non è vero.
È Jay, il cugino di Carter, <<oh ehm ciao>> dico accennando un sorriso, a dire il vero non credevo che lo avrei mai più rivisto, ho promesso di non seguire mai più mr simpatia nei suoi hobby folli ne in qualsiasi altra cosa che implichi la sua compagnia, volete sapere se la mia strategia per una vita felice sia evitare Edoardo Winstone? Si esatto, lo è.

Mia si volta accorgendosi che non sono più al suo fianco e si avvicina a noi.
<<piacere sono Mia, non ci hanno presentati>> dice la mia amica porgendogli la mano, <<piacere mio>> risponde lui, ok devo sganciarmi da questa situazione, <<perdonami Jay ma dobbiamo scappare>> prendo Mia per il braccio <<fai sempre così ragazza
fulmine?>> mi domanda, detesto questo nomignolo, beh ovviamente non tanto quanto "cosina" ma comunque lo detesto.
<<così come?>>
<<ti fai vedere e poi sparisci in un lampo>>
pff non è vero, io non sparisco, semmai me ne vado velocemente...
<<ho una proposta per te ragazza fulmine>>
<<innanzitutto smetti di chiamarmi ragazza fulmine>> dico acida, alza le mani in segno di resa, <<d'accordo. Però considerando che l'ultima volta sei scappata senza salutare, il che è davvero maleducato, per farti perdonare stasera potresti venire ad una festa che ho organizzato e se vuoi portare anche la tua simpatica amica>> sto per dargli un pugno e non in faccia, << grazie dell'invito ma non
pos->> cerco dire, ma Mia mi ferma prima che possa finire la frase <<sicuro, certo che ci veniamo>> straparla, ora la strangolo, ora lo faccio.

Nulla è per caso (DA REVISIONARE/ COMPLETARE)Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ