37. mal di testa eh?

135 17 13
                                    

<<come fai ad essere così tranquillo sapendo che proveranno ad ucciderti? O sei completamente pazzo oppure dannatamente stupido>> sbotto. Ma come può non importargliene nulla? È della sua vita che stiamo parlando, è la sua vita ad essere in gioco non è uno scherzo. Non ho la minima idea di cosa possa aver mai dovuto affrontare nella sua vita per arrivare ad essere tanto menefreghista, persino nei suoi stessi confronti.

Torna a guardare il buio incondizionato della notte, come se da essa si aspettasse una qualche risposta.

<<nessuno mi ucciderà Stella>> mi dice in un sussurro e un brivido mi corre lungo la schiena, è la prima volta che pronuncia il mio nome in maniera tanto seria, senza prese in giro, senza battutine, senza sarcasmo, senza perfidia, solo il mio nome per quello che è.

<<sono il miglior corridore che abbiano mai avuto, mi sottovalutano se pensano che possano riuscire ad uccidermi con dei freni sabotati e un percorso accidentato>> è assurdo ma sembra davvero che non gli importi, come può non importargli della sua vita?

<<sarai anche il miglior corridore che abbiano mai conosciuto, ma non sei dio. È vero, potresti anche cavartela nella vita non si sa mai, ma potresti anche morire Edoardo. Sei talmente sicuro di riuscire ad affrontare tutto e tutti che non ti rendi conto dell'altra possibilità: la tua morte. Io non ho idea del perché tu non ti faccia problemi a metterla in gioco così, non ho idea del perché pensi che la tua vita valga così poco da metterla a repentaglio come se niente fosse>>

Fa un lungo sospiro e restiamo in silenzio per un pò, si passa la mano su quel piccolo accenno di barba che gli sta crescendo sul mento, segno che non si rade da qualche giorno, forse da quando siamo qui.
Sembra soppesare le mie parole con attenzione, tanto che per un attimo credo di averlo convinto.

Si volta verso di me ed incastona gli occhi nei miei, trattengo a stento un espressione sbalordita perché la persona che mi trovo davanti è totalmente diversa dall'Edoardo che conosco e che odio: ha l'aria stanca, quasi come se fino ad un secondo fa si fosse trattenuto con tutte le sue forze per non darlo a vedere e ora non potesse più farne a meno.
I suoi profondi occhi verdi, sempre adornati da una punta di malizia ora sembrano emanare una muta richiesta d'aiuto, l'espressione sconvolta, il respiro affannato.

<<tu non capisci, io ho bisogno di correre, ho bisogno di->> cerca di dirmi, ma la voce gli si spezza in gola e non riesce a finire la frase.

Quell'espressione affranta mi spezza il cuore nel petto, non gli chiedo di finire la frase ne di dire nient'altro, so come ci si sente a mostrarsi sempre forte per poi arrivare ad un momento dove continuare a fingere diventa semplicemente una tortura, quel momento in cui ti senti prigioniero dentro al tuo corpo e vorresti solo urlare.

Non so se sono stata io ad avvicinarmi a lui o viceversa, resta il fatto che lo spazio tra i nostri corpi si è disintegrato come i resti di una città dopo un esplosione.

È talmente vicino che riesco a sentire il suo respiro caldo e affannato sul viso, gli occhi ancora incollati che parlano tra di loro senza nessun bisogno che nessuno dei due apra bocca.

Le sue mani lentamente iniziano a sfiorare le mie che penzolano inermi lungo i fianchi, le dita si intrecciano, sento il suo corpo letteralmente incollato al mio, tanto che riesco a percepire i battiti del suo cuore, oppure sono del mio, non saprei dirlo, veloci e irregolari, talmente forti che per un attimo temo che gli schizzi fuori dal petto sfondandogli la gabbia toracica.
Tutto diventa buio di colpo e intorno a noi non c'è più niente perché prima che abbia il tempo di accorgermene le sue labbra sono sulle mie.
Prima in maniera lenta e dolce, quasi a chiedermi il permesso, ma appena dischiudo le labbra sulle sue tutto muta in maniera forte e appassionata.

Indietreggiamo insieme lentamente fino a quando la mia schiena non poggia completamente contro il muro alle mie spalle, lui sempre più premuto contro di me come se i nostri corpi stessero per fondersi in un'esplosione di fiamme e gelo contemporaneamente.

Poggia le mani sui miei fianchi sollevandomi leggermente permettendomi di incrociare le gambe alla sua vita, e in quel momento perdo completamente la testa: ogni logica sparisce, qualsiasi piano mi fossi fatta scompare e resta solo lui, Edoardo Winstone.

Con le dita traccio la linea della sua mascella e lo sento gemere mentre con l'altra mano tocco i suoi soffici ricci corvini.

Lentamente inizia a tracciarmi un'affamata scia di baci sul collo: partendo dalla bocca, poi alla mascella, fino alla clavicola.
Per un secondo i suoi occhi incontrano i miei, e dento vi leggo solo desiderio, credo che i miei non siano da meno.

Improvvisamente sento un rumore assordante che ci fa sobbalzare entrambi, impiego qualche secondo per capire di cosa si tratti ma poi mi rendo conto che è il mio telefono.

Ci stacchiamo di colpo: Edoardo fa un passo all'indietro facendomi tornare a toccare terra e in un momento entrambi torniamo alla realtà.
Lui si schiarisce la voce con aria disinvolta e io mi affretto ad estrarre il telefono dalla tasca per rispondere.

<<è Noah>> annuncio.

Rispondo e metto in vivavoce in modo che anche Edoardo possa sentire.

<<Noah?>>

<<Stella senti, scusa se ti disturbo, so che avevi mal di testa e probabilmente stavi già dormendo>> istintivamente porto lo sguardo su Edoardo e lo vedo ridacchiare divertito mentre mi mima con le labbra "mal di testa eh?"

Gli tiro un calcio sugli stinchi ma naturalmente non gli faccio niente, infatti ciò che ottengo è farlo ridere ancora di più. Ad essere onesta mi fa un pò strano questa sintonia improvvisa tra di noi, insomma non bisogna dimenticare il fatto che fino a venti minuti fa ci odiavamo, o almeno credo.

<<Stella ci sei?>> mi richiama Noah.

Mi schiarisco velocemente la voce <<si ci sono, che succede?>>

<<senti non voglio agitarti ma non trovo più Emma>> il mio cuore sembra fermarsi di colpo, cessa di battere per qualche secondo per poi riprendere ad una velocità che non credevo possibile. Anche Edoardo smette di ridere e si avvicina per sentire meglio.

<<che significa che non la trovi? Mi avevi detto che l'avresti tenuta d'occhio>> esclamo, possibile che quella ragazzina non faccia altro che sparire negli ultimi giorni? Quando la ritroverò la rinchiuderò talmente bene che la favola di Rapunzel sarà niente a confronto.

<<infatti è così, abbiamo ballato, siamo stati anche con Mia e Read che erano stranamente appiccicati ora che ci penso>> se ora non fossi paralizzata dall'apprensione per mia sorella sorriderei, finalmente Mia e Read sono riusciti a risolvere i loro diverbi amorosi, chissà magari la mia amica riuscirà perfino a far mettere la testa apposto a quel cretino.

<<Noah arriva al punto!>> lo sollecito.

<<si hai ragione scusa, dicevo stavamo ballando quando si è avvicinato un tizio, aveva più o meno la nostra età, biondo. Stavano solo parlando quindi li ho lasciati fare, poi Emma mi ha chiesto di prenderle da bere e quando sono tornato non c'era più>> il sangue mi si gela nelle vene. Mia sorella è piccola è vero, ma non è affatto stupida, la richiesta di prenderle da bere era una scusa per fare in modo che si allontanasse, e se non ha chiesto aiuto a Noah per togliersi quel tipo di mezzo significa che gradiva la sua compagnia, Noah dice che stavano chiacchierando, quindi forse lo conosceva già. Un tipo che avrebbe voluto rimorchiarla lo avrebbe fatto senza troppi giri di parole, c'è qualcosa che mi sfugge...

<<Noah non sai dirmi altro di questo ragazzo a parte che era biondo? Non so, un dettaglio qualsiasi>> lo esorto.

<<si aspetta, aveva delle chiavi in mano, di una moto sono sicuro>> il mio cervello impiega qualche secondo a mettere insieme i pezzi ma alla fine riesco ad elaborare una teoria: Carter.

Non ne sono sicura ma è l'unica idea che mi viene in mente, insomma è biondo, chiacchierava allegramente con Emma ed è un motociclista.
Spero davvero per lui che il mio sospetto non sia fondato.

<<d'accordo grazie Noah, ci penso io ora>> dico attaccando, riponendo il telefono in tasca e voltandomi verso Edoardo.

<<devi portarmi a casa di Jay, adesso>>

Nulla è per caso (DA REVISIONARE/ COMPLETARE)Where stories live. Discover now