36. questa l'hai copiata a Stefan Salvatore

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~Edoardo~
Ho sempre amato la notte e la quiete che essa porta.
Di notte le persone si rintanano nelle loro case e non ci sono macchine per strada, fatta eccezione per qualcuna ogni tanto certo.

La mia vita è un tale casino che a volte riesco a trovare un briciolo di tranquillità solo in questi fugaci istanti.

Questi momenti in cui guardo la luna che splende nel cielo e tutta la merda che mi tira continuamente in basso sparisce, sostituito soltanto da un silenzio incondizionato.

È da quando ne ho memoria che ogni volta che ho bisogno di scaricarmi prendo la mia moto e sparisco.
Il rombo del motore mi risveglia dall'intorpidimento continuo in cui mi trovo.
Quell'apatia incondizionata mi accompagna da molto tempo ormai: è più facile non provare niente quando troppo presto hai provato troppo.

Ma certe volte ho solo bisogno di stare fermo, in silenzio, per cercare di decifrare qualsiasi cosa mi passi per la testa.

La mia vita non è mai stata una passeggiata, siamo sempre stato io e Jem: due ragazzi, all'epoca bambini, che il mondo aveva deciso di rovinare, e ci è senz'altro riuscito.
Siamo sicuramente rovinati, lo siamo da sempre, ma almeno lo siamo insieme.

Il dolore fa meno male quando puoi condividerlo con qualcuno.

Jem è l'unica persona a cui possa attribuire l'appellativo di "famiglia", non ne ho mai avuta una, non un prototipo di famiglia convenzionale almeno, certo naturalmente ho anche Aurora, mia sorella minore.
È in affido ad una famiglia benestante di Brooklyn, entrambi dottori, possono pagarle la retta scolastica, le uscite con le amiche, lo shopping, da mangiare, sanno cosa fare in caso abbia la febbre, tutte cose che io non avrei potuto fare.

Una volta al mese, quando le corse me lo permettono prendo un aereo e mi faccio trovare fuori alla sua scuola.
Lei dice ai suoi genitori che va a casa di un amica e mi porta in giro per la città.

È un solo pomeriggio, un solo pomeriggio al mese eppure è uno dei pochi motivi per cui tiro avanti, un unico pomeriggio in cui mi sento un normale fratelo maggiore, libero di poter stare con sua sorella alla luce del sole, poterle comprare un gelato come se potessi permettermelo, abbracciarla come se questi momenti fossero la normalità per noi e non un raro evento.

Ho diviso la mia intera vita con Jem, è come un fratello, l'unica persona in grado di capirmi con uno sguardo, l'unica persona a saper cosa fare quando sono incazzato o malinconico, l'unica persona al mondo a cui affiderei la mia stessa vita.

Dei passi veloci che percorrono le scale per salire qui in terrazza mi risvegliano dai miei pensieri, normalmente questa interruzione mi innervosirebbe ma ora no, perché so già chi c'è alle mie spalle senza che mi volti...

~Stella~
Non ricordo di aver mai fatto qualcosa tanto velocemente in tutta la mia vita.

Ho chiesto a Jay di darmi un passaggio, ho perlustrato la casa in cerca della sua camera per poi scoprire che l'imbecille si trovava in terrazza.
La moto nel vialetto mi ha confermato che fosse qui.
Dopodiché ho praticamente corso una maratona per le scale e finalmente eccolo lì: Edoardo, poggiato al bordo del muretto con aria persa che ammira il paesaggio di West Palm Beach (si, finalmente ho scoperto come si chiama questa località).

In realtà non so dire se mi abbia sentita arrivare o no, perché non si volta e non accenna a fare nessun altro movimento.

Mi avvicino di qualche passo osservandolo.

<<le città di notte racchiudono la vera anima del posto, sparisce il chiasso delle persone e dei clacson e resta solo il silenzio e i rumori del luogo: il vento, le cicale, gli uccellini...>>
Dice improvvisamente.

Nulla è per caso (DA REVISIONARE/ COMPLETARE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora