31. E il primo premio per le domande più idiote esistenti va a...

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Mi precipito in mezzo alla calca nonostante sia una cosa che odio perché ho un urgente bisogno di allontanarmi da Edoardo.

Non ho la minima idea del perché le sue parole abbiano scatenato una reazione in me.

Non mi è mai importato il pensiero che gli altri hanno su di me, tantomeno di ragazzi stronzi ed egocentrici che pensano solo a loro stessi.

Eppure mi ha smossa, non posso negarlo.

In realtà riflettendoci attentamente non credo che mi importi che Edoardo Winstone mi consideri una facile, perché sostanzialmente è quello che ha appena detto, ma bensì ad importarmi è più il fatto che mi sia dannatamente sbagliata: credevo ci fosse qualcosa di più dietro a quell'aria da bello e dannato e a quella moto, ma ormai è più che evidentemente che mi sbagliavo.

Ho sbagliato opinione su di lui, e io detesto sbagliare.

È assolutamente per questo che adesso ho una gran voglia di tornare indietro e tirargli un pugno in faccia.

Invece me ne resto qui: a fare a spallate con gente che probabilmente non rivedrò mai più in tutta la mia vita, cercando di farmi largo tra la folla per riconoscere qualche volto familiare.

Ma non ne trovo esattamente nessuno.

Insomma non è possibile che di tutti i miei amici non se ne veda neanche uno, non possono essersi volatilizzati.

Continuo a scrutare attentamente ogni singolo volto all'interno del mio raggio visivo, cercando di riconoscere un qualsiasi dettaglio familiare.

Provo e riprovo cambiando anche angolazione, ma niente, in questo momento mi farebbe piacere vedere persino quell'oca di Brooke e le sue disgustose unghie rosa.

Quando sto per perdere le speranze ed uscire fuori per telefonare a qualcuno, sento due mani sugli occhi che mi oscurano la vista.

<<ti sei persa ragazza fulmine?>> e ovviamente sappiamo tutti chi è.

<<Jay sei arrivato>>

Mi abbraccia leggermente imbarazzato e siccome non sono esattamente una persona espansiva, insomma, non abbraccio neanche mia sorella, lui si ritira indietro evidentemente avvertendo il mio disagio, gli faccio un gran sorriso cercando di allentare un po' la tensione.

Fortunatamente si rilassa subito e la situazione smette di essere esageratamente imbarazzante.

Sto per aprire bocca e chiedergli se avesse visto qualcuno del mio "gruppo", cavolo mi fa strano chiamare le persone che conosco da tre settimane in questo modo.

Ma noto che Jay non guarda più me con quella sua aria entusiasta, ma bensì dietro di me con aria preoccupata.

Mi volto e vedo Mia, ha gli occhi rossi e gonfi di pianto.

Scatto immediatamente sull'attenti e mi irrigidisco, perché sicuramente sarà successo qualcosa.

Vorrei sapere immediatamente che succede ma davanti a Jay non mi sembra il caso.

Così mi volto nuovamente verso di lui, comunicandogli con gli occhi che c'è qualcosa che non va, ma immagino lo avesse già capito da solo, insomma non ci vuole un genio, la mia amica ha gli occhi gonfi e rossi, le guance bagnate e non riesce guardarci in faccia per più di un secondo.

Fortunatamente Jay sembra recepire il messaggio.

<<Ragazze mi sta squillando il telefono, mi allontano un attimo>> ovviamente il suo telefono non emette un suono, perciò gli sorrido ringraziandolo con lo sguardo, subito dopo si allontana e io mi giro di scatto verso la mia amica.

Nulla è per caso (DA REVISIONARE/ COMPLETARE)Where stories live. Discover now