25. un pinguino vestito da clown

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Ho passato quella notte a rigirarmi nel letto, cercando di venire in soccorso ad una piccola bimba dai capelli rossi, cercando di capire se stesse davvero cercando di dirmi qualcosa, se mi stesse domandando aiuto, cercando di capire perché tutto mi sembrasse così familiare, perché mi sentissi così vicina a quella bambina, e quella donna? Anche lei mi è familiare, ma mi trasmette una sensazione diversa, di diffidenza, di rabbia, di paura...
Cercai in vano di rientrare nel sogno, "magari se mi riaddormento subito ci riesco", pensai, ma niente, assolutamente niente.
Dopo essere stata irrequieta per diverse ore, finalmente riuscii ad assaporare un sonno tranquillo, solo sonno, senza nessun sogno, il buio più totale...

A svegliarmi è una luce dannatamente forte che cerca di filtrare attraverso le mie palpebre, chi diavolo ha alzato la serranda? Tra un verso lamentoso e un altro riesco ad aprire gli occhi, Mia non è accanto a me, sarà già scesa per fare colazione con gli altri, oppure pranzo, non ho la minima idea di che ore siano.

Cerco più volte di strizzare gli occhi per abituarmi alla luce, qualcuno spenga il sole!

<<ti direi che sembri un angioletto mentre dormi, ma mentirei>> sussulto, mi guardo intorno cercando di capire da dove e soprattutto da chi provenga questa voce, e improvvisamente lo vedo: Edoardo, è appoggiato al muro nell'angolo accanto alla porta del bagno.

<<come sei entrato?>> esclamo.
Mi squadra, <<sono entrato prima che la porta si chiudesse quando è uscita la tua amica>>
Quindi si è intrufolato furtivamente nella stanza come un rapinatore o un maniaco? Ottimo, molto rassicurante.

<<"la mia amica" è anche la sorella del tuo migliore amico, quindi credo che tu conosca il suo nome>> preciso.

<<io non ho amici, preferisco definirli "conoscenti">> si stacca dal muro e si avvicina lentamente verso di me con le mani in tasca, vuole uccidermi?

<<perché pensi sempre che voglia ucciderti?>> mi domanda divertito come se mi avesse appena letto nel pensiero.

<<non lo so, sai com'è, non trasmetti esattamente l'idea di unicorni, fiorellini e arcobaleni>>

Ride e si siede ai piedi del letto tornando a guardarmi subito con aria seria. <<adesso è "domattina" quindi parla>> mi era sembrato strano che ancora non avesse cercato di torchiarmi in cerca di informazioni sui miei rapporti con i suoi motociclisti da manicomio.

Alzo gli occhi al cielo per poi ritornare sdraiata sbuffando platealmente, <<d'accordo hai vinto>> dico gesticolando.
Mi rimetto a sedere e lo guardo negli occhi, <<quando sono andata al centro commerciale con Mia lì abbiamo incontrato Jay, ci ha invitate ad una festa che sarebbe stata ieri sera stessa a casa sua. Inizialmente ho rifiutato, poi lui e Mia si sono messi d'accordo e ho dovuto accettare>>

<<quindi in sintesi hai fatto esattamente il contrario di ciò che ti avevo detto di fare>>
Ho appena deciso che scriverò sulla mia fronte con un pennarello indelebile "nessuno mi dice cosa fare" chissà, magari così lo capisce.

<<cos'è che non ti è chiaro del fatto che non seguo i tuoi ordini?>>

Si passa la mano tra i capelli corvini con aria annoiata.
<<stammi a sentire cosina>> dice tornando a guardarmi, ho già detto che detesto quel nomignolo? Perché lo detesto.
Lo guardo alzando un sopracciglio, <<sono tutta orecchie>> dico quasi come se lo stessi prendendo in giro, quasi.

<<sappiamo bene entrambi che nessuno dei due mollerà, quindi dirò qualcosa che non avrei mai pensato di poter dire in tutta la mia vita: raggiungiamo un accordo>>
dove vuole arrivare?

Nulla è per caso (DA REVISIONARE/ COMPLETARE)Donde viven las historias. Descúbrelo ahora