prologo

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Chi sono io?

Beh sicuramente ve lo starete chiedendo visto che state per leggere quello che dovrebbe essere il mio folle vissuto di quest'estate, quindi mi presento:

Io sono Stella, vivo a Portland, e all'apparenza i miei capelli rossi che arrivano poco più giù delle spalle, i miei occhi azzurri, la mia carnagione chiara, la mia statura bassina e il mio fisico magro quanto basta potrebbero darvi l'idea della tipica ragazza dolce e timida che per natale desidererebbe la pace nel mondo, beh non sono io...

Caratterialmente sono abbastanza chiusa e all'apparenza anche un pò acida lo ammetto, il mio punto di forza è il sarcasmo (motivo per il quale molte persone nel corso della mia vita mi hanno definito "antipatica", ma ad essere sincera poco mi importa).

Lo so lo so, ora posso sembrarvi un mostro, ma non ho finito: come ho detto, sono piena di spigolosità, sono permalosa, sarcastica, irritante, rompi scatole, dannatamente pignola e credetemi potrei continuare all'infinito. Ma una cosa è certa: alle persone che amo darei il mondo, ci metto davvero tanto per aprirmi con qualcuno, ma quando lo faccio do veramente tutta me stessa.

Ad oggi sono poche le persone con cui posso dire di essermi davvero aperta, ma non potrei essere più grata di averli nella mia vita.

Partiamo dai miei genitori, Tom e Giulia, sono sposati da diciannove anni e si amano ancora come il primo giorno, con loro ho un rapporto veramente stupendo, basato sul dialogo e la comprensione (la maggior parte delle volte).

Mia madre, è una donna che personalmente ammiro molto (e non solo perché è riuscita a crescere due terremoti come me e mia sorella). Ammiro la sua grande forza, nonostante mio padre le abbia detto più volte che se volesse potrebbe abbandonare il lavoro visto che lui guadagna abbastanza da mantenere l'intera famiglia, lei ha continuato a lavorare dicendo che indipendentemente dai soldi lo faceva "per se stessa", e nonostante questo riesce comunque ad essere super presente nella vita mia e di mia sorella Emma (di cui parleremo più avanti). C'è sempre se una di noi ha bisogno di parlare o di sfogarsi, ci capisce con uno sguardo e quando una di noi è giù di morale c'è "il protocollo anti-tristezza" da lei stessa inventato. Come dice il nome stesso è un protocollo d'emergenza da applicare in caso una di noi si senta triste: per prima cosa bisogna mettere un film strappalacrime e guardarlo mentre si ingurgita una quantità spropositata di gelato, in modo tale da piangere e tirare fuori tutto, per poi passare ad un film divertente e ad una bella pizza. Una volta terminato il protocollo il tuo corpo sarà invaso da calorie, ma ne sarà valsa la pena perché ogni briciolo di tristezza sarà sparito. Naturalmente il protocollo va applicato anche se mamma non è in casa, di conseguenza se sono io ad essere giù di morale se ne occupa Emma e viceversa, questo è uno dei tanti modi in cui nostra madre ci ha insegnato a prenderci cura l'una dell'altra sempre.

Mio padre invece è il tipico uomo d'affari che si vede nei film, con la variante che non è un tiranno che lavora solo, che tradisce la moglie e che non ha mai cambiato un pannolino alle figlie, anzi, è una brava persona. Nonostante il lavoro fa il possibile per essere un padre presente, ama mia madre, ed anche lui c'è sempre nel caso che una di noi abbia bisogno di aiuto. Quei due sono l'esempio perfetto di una coppia che si completa a vicenda: mia madre estroversa, creativa, spiritosa, ama viaggiare e sperimentare cose nuove, come dice mio nonno Vincent, suo padre, "ha il fuoco che le scorre nelle vene" e riesce ad accendere mio padre in un certo senso che invece è più un tipo tranquillo e tradizionalista. Direi che in questo caso il vecchio detto degli opposti che si attraggono ha fatto centro, lei smuove lui e lui calma lei, sono perfettamente equilibrati tra di loro. Non credete però che sia tutto rosa e fiori, quando c'è un litigio in casa mia si salvi chi può, solitamente mia madre urla talmente forte che anche i vicini ormai conoscono gli affari nostri, credo che anche gli abitanti dell'africa settentrionale possano confermarvelo visto che sicuramente la avranno sentita anche loro. Mio padre dal canto suo resta impassibile, nonostante il suo viso color peperone tradisca la sua falsa calma, resta seduto ed osserva mia madre finché non ha finito di gridare a squarciagola, successivamente espone le sue ragioni che però naturalmente non convincono mia madre che è convinta al cento per cento di aver ragione, perciò ricomincia ad urlare e la situazione si ripete allo stesso modo per all'incirca due ore, poi tutto torna normale ma bisogna comunque stare attenti a non dire una parola di troppo a mia madre per altre ventiquattro ore, altrimenti potresti essere la prossima vittima. In sintesi tra alti e bassi sono i migliori genitori che potessero capitarci. Lo stesso non posso dire di mio nonno paterno, John, lui è un vero bastardo, non c'è mai stato per me e mia sorella, se non per fare una breve apparizione a natale e al compleanno mollandoci cinquanta dollari giusto per ripulirsi un poco la coscienza. Non è mai stato un padre per mio padre, non ha mai cercato di capire quali fossero i suoi sogni, o meglio, li ha sempre ignorati, obbligandolo a lavorare per l'azienda di famiglia.

Nulla è per caso (DA REVISIONARE/ COMPLETARE)Where stories live. Discover now