Epilogo

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*lo sto pubblicando per la terza volta, se non vi fa commentare comincio a piangere*

"Tia hai rotto i coglioni" Beatrice sbatté i piedi a terra per l'ennesima volta.

"Che non hai" rispose fiero non degnandola di uno sguardo.

"Dio se ti prendo giuro che fai un volo da quel balcone che neanche ti immagini"

"Zitta nana"

"Avete finito voi due?!" Emma irruppe nella stanza,  esasperata come tutte le volte. Non c'era un solo secondo che passava senza che quei due non bisticciassero per qualsiasi cosa accadesse e aveva la testa piena dei loro botta e risposta continui.

"Posso avere la mia fottuta vita senza che mio fratello  controlli anche quanto tempo ci metto ad andare in bagno?" alzò il tondo della voce, questa volta veramente senza più speranze.

"Lo fa perché ti vuole bene" cercò di trovare una scusa sua madre, che in realtà sapeva benissimo quanto Mattia fosse troppo protettivo nei confronti di sua sorella. Lo era sempre stato, anche quando erano piccolini, e non aveva mai smesso di assumere il ruolo da terzo genitore in sua presenza anche adesso che erano ormai entrambi adolescenti. Erano passati quattordici anni dalla nascita di Beatrice e di conseguenza Mattia aveva già la bellezza di sedici anni. Non era semplice per nessuno dei due convivere con una persona a pochissimi anni di differenza da te, frequentare quasi le stesse compagnie, affrontare gli stessi dilemmi mentali eppure non riuscire comunque a comprendere quelli dell'altro.
Stavano semplicemente attraversando quella fase della loro vita tanto bella quanto complicata e ognuno di loro due si sentiva quasi in dovere di proteggere l'altro.

"Senti ma quando arriva papà? No perchè un solo minuto a respirare ancora la sua stessa aria e mi trasferisco" prese la sua borsa velocemente avvicinandosi all'uscita.

"Bea per favore adesso stai esagerando"

"Qui qualcuno è un po' agitatello noto" la porta si aprì e come se lo avessero pianificato in precedenza, entrò Niccolò in casa, appena tornato da una delle tante giornate passate in studio di registrazione.
Era letteralmente sfinito, glielo si leggeva in volto ed eppure come tutti i giorni, stava sorridendo ad occhi stanchi. Una domanda più che plausibile sarebbe chiedersi perché. Perchè nonostante tutto riuscisse ad essere felice. E la risposta era molto più semplice di ciò che poteva sembrare.
Era felice perché aveva raggiunto tutto ciò che gli serviva per esserlo veramente, senza filtri.
Sorrideva perché semplicemente sapeva che qualsiasi cosa sarebbe successa, lui una volta tornato a casa, avrebbe trovato un punto fermo, perche proprio tra quelle mura fin troppo familiari si trovava la sua famiglia. Quella che si era creato con il passare del tempo, quella che da sedici anni o poco più lo caratterizzava in tutto e per tutto.
Quella che aveva formato assieme a lei.

"Ciao pà, tempismo perfetto" sospirò sollevata Beatrice prima di passare davanti a sua madre ed arrivare davanti alla porta d'entrata, intenzionata ad uscire di casa.

"Dove vai signorina?" le chiese però Niccolò bloccandole la strada con le braccia incrociate al petto.

"Esco" rispose con un'alzata di spalle indifferente.

"Hai quattordici anni e sono tuo padre, posso per favore avere l'onore di sapere dove e con chi esci?" disse lui serio, cercando di risultare comunque il meno duro possibile.
Lei sbuffò rumorosamente prima di tornare indietro e lanciarsi letteralmente sul divano. Mattia aveva osservato tutto con la coda dell'occhio, mentre fingeva di giocare al computer con le cuffie sulla testa.
Niccolò invece si avvicinò ad Emma che era rimasta con lo sguardo verso Beatrice, lasciandole un bacio sulle labbra.

Restami Vicino||ultimoWhere stories live. Discover now