45-Sei impossibile, Russo

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Chiudo gli occhi e inspiro l'aria di mare, togliendo poi le scarpe per entrare a contatto con i granelli di sabbia.  Una volta terminata la canzone di Niccolò, mi si è come formato un vuoto nel petto, grazie al quale sono riuscita a prender coraggio e fare ciò che mi passava per la testa senza starci a pensare troppo sopra. Dopo qualche minuto di corsa infatti, sempre contro la volontà del moro, siamo finalmente arrivati fino ai piedi del dirupo, esattamente a pochi metri dall'acqua del mare, illuminata solo ed esclusivamente dalla luce della luna e delle stelle.

"Spero che tu stia scherzando" lo sento dire non appena nota che mi sono avvicinata anche fin troppo alla riva.

"Io?" domando con fare innocente, continuando a girare su me stessa come una bambina.

"Emma non hai il costume"

"La biancheria non è tanto diversa"

"Ma tu hai la minima idea del freddo che prenderesti?" si preoccupa di nuovo.

"Eh no caro, errato! Che prenderemo" mi affretto a correggerlo, utilizzando il verbo al plurale. Continuo a ridere e se non fossi certa di non aver bevuto, sicuramente sembrerei già più che ubriaca.

"Io là dentro non ci entro, ancora un po' e si forma il ghiaccio in superficie" alza le mani in alto, senza alcuna intenzione di assecondarmi.

"E va bene" faccio spallucce girandomi poi da lui al mare. Prendo un respiro profondo, sfilo la maglietta dalla testa e successivamente anche i pantaloni, lasciando tutto sulla sabbia per evitare di bagnare qualcosa che dopo mi servirebbe.
Sfioro l'acqua con la punta dei piedi e si, ammetto che è veramente fredda. D'altra parte però non posso tirarmi indietro adesso, perciò stringo i denti ed entro gradualmente, fino ad arrivare con l'acqua all'ombelico.

Allora mi giro di nuovo verso riva, trovando Niccolò ancora più vicino di dove l'avevo lasciato prima, con un mezzo sorriso che cerca di nascondere per non darmela vinta. 

"Beh?" alzo le spalle immergendomi da capo a piedi nel mare. Quando poi mi rialzo, tiro indietro i capelli per non farli gocciolare in viso.

"Mannaggia a te" lo sento pronunciare prima di vederlo levarsi la maglia e raggiungermi a passo lento.

Il piano ha funzionato.

Sorrido da sola lanciando uno sguardo fugace alla luna per poi accorgermi subito dopo della presenza di Niccolò accanto a me.

"Hai visto? Non è così tremenda" mi riferisco all'acqua, imitando delle onde immaginarie con le mie mani.

"Sei impossibile, Russo" lo sento sussurrare poi, mentre io mi avvicino.

"Sempre stata, Moriconi" sorrido avvolgendogli poi le braccia al collo, per averlo più vicino e allo stesso tempo sentire meno freddo.

"In questi momenti sembra che gli anni non siano mai passati" poso la testa sul suo petto mentre lui nel frattempo mi ha avvolto i fianchi con le sue braccia.

"Dici?"

"Dico"

Gli poso entrambe le mani sul petto, tracciando il contorno dei tatuaggi che mi passano sottomano e rifugiando poi la testa nell'incavo del collo. Inspiro il profumo della sua pelle socchiudendo gli occhi, ho sempre pensato che fosse uno degli aromi più buoni che io conosca, ma mischiato con l'acqua salata del mare mi risulta ancora più irresistibile.

Nel giro di qualche secondo infatti, le mie labbra sono sul suo collo, intente a lasciare una scia di baci che inevitabilmente riescono a farlo irrigidire accanto a me. Stringe ancora di più le sue mani sui miei fianchi non permettendomi di fermare quel contatto. Io continuo fino ad arrivare al suo viso, che rimango a fissare insistentemente. Lascio sfiorare i nostri nasi tra loro, aspettando soltanto che la distanza tra le nostre labbra si annulli magicamente, non avendo abbastanza faccia tosta da prendere iniziativa, non in questo momento.

Restami Vicino||ultimoWhere stories live. Discover now