5-Il bambino?

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Sono passate quasi due settimane dalla partenza di Niccolò e diciamo che in linea di massima non si è fatto sentire come speravo, o come pensavo accadesse. Mi chiama ogni tanto, ma ogni volta lo sento sempre distante, come se parlare con me fosse un peso, e infatti chiude sempre le chiamate prima del previsto, quando io nel mio piccoli avrei ancora mille cose da raccontargli per sentirlo accanto a me. Mi manca da morire, è scontato dire senza di lui non sono io, non al 100% per lo meno. Ma a quanto pare non è lo stesso dall'altra parte, o almeno non adesso. Però sono speranzosa e non vedo l'ora che torni per cercare di dare risposte alle mie domande e sistemare la situazione tra di noi.

Stropiccio gli occhi con le mani, sentendo la schiena completamente a pezzi nel momento in cui tento di mettermi seduta sul divano, dove mi sono addormentata ieri sera. Anche ieri sono venuti a trovarmi Cocco e Dè che dopo aver mangiato, se ne sono andati a casa mentre io mi sono accomodata sul divano alla ricerca di un film su Netflix, così da riuscire ad addormentarmi e non rimanere sveglia tutta la notte. A quanto pare sono crollata nel sonno più profondo alla velocità della luce, tanto che nemmeno ricordo il nome del film.

Dopo un paio di tentativi a vuoto riesco ad alzarmi per andare in cucina, trovando il telefono con alcune chiamate perse da parte di Desi. Sto per richiamarla quando un rumore proveniente dall'entrata non mi fa sobbalzare. Mi avvicino e senza tener conto di chi potrebbe essere apro, avendo la fortuna di trovare Desirè che fa irruzione in casa come se nulla fosse.

"Ohi" dico ancora assonnata.

"Allora sei viva?!" sbotta con le braccia spalancate.

"Perché non dovrei?"

"Forse perché sono le quattro del pomeriggio ed io dovevo portarti da tua nonna oggi?" subito giro la testa in direzione dell'orologio appeso alla parete, verificando che sono appunto in pieno pomeriggio e che mi sono svegliata da cinque minuti appena.

"Mi sono addormentata, perdonami" porto una mano in fronte dirigendomi velocemente in camera.

"Ti ci porto domani da tua nonna se non ce la fai" cerca di trovare un compromesso mentre io sto facendo i salti mortali per trovare qualcosa di decente da indossare.

"No tranquilla, dammi dieci minuti e sono pronta" trovo una maglietta di Nicco con dei leggins neri che mi metto all'istante correndo poi verso il bagno per darmi giusto una sistemata. Lego i capelli in una coda essendo troppo sporchi per poterli lasciare sciolti. Applico giusto un filo di correttore sotto gli occhi per mascherare le occhiaie e mi guardo un'ultima volta allo specchio.

"Possiamo fare anche domani veramente"

"Andiamo" non le do nemmeno il tempo di finire quello che aveva da dirmi che già sono fuori dalla porta con la borsa a tracolla.

Appena entriamo in macchina accendo la radio e, neanche a farlo apposta, la prima canzone che passa è poesia senza veli. Mi affretto a cambiare stazione, non ricevendo poi tanto successo dato che trovo Vasco con "E..." la canzone che a parer mio descrive l'amore nella maniera più assoluta. E a chi dovrei pensare se non a lui? Infine decido di spegnere tutto e rimanere in silenzio, sotto l'espressione incerta di Desirè.

"Che succede?" domanda con lo sguardo fisso sulla strada davanti a noi.

"Rimane distaccato ogni giorno di più, io cerco di non farci caso ma ho veramente paura di essere un problema per lui certe volte" cerco di esprimermi senza risultare troppo scocciata.

"Ma smettila" sbuffa scuotendo la testa, prendendo la questione troppo alla leggera.

"Cristo Desirè è così difficile prendere sul serio una cosa che dico?" alzo il tono della voce alterandomi un pochino.

"Emma.."

"No Emma un cazzo! Ti dico che ogni volta che lo sento è diverso. Non è la stessa persona che la sera prima della partenza mi abbracciava e mi diceva che questi mesi sarebbero passati in fretta, vuoi almeno cercare di credermi?!" ricordo proprio quel giorno.

È stata forse una delle notti migliori della mia vita e solo al pensiero di averla passata con lui, che ad oggi si ostina a trattarmi quasi come una sconosciuta, mi viene voglia di piangere.

"Sei sicura di stare bene?" mi rivolge un breve sguardo.

"Sto benissimo!" incrocio le braccia al petto pregando di essere arrivata a destinazione perchè penso di poter urlare da un momento all'altro. Se esiste, credo che dio abbia ascoltato i miei pensieri perchè una volta girato l'angolo mi ritrovo davanti l'edificio dove abita.

"Io non posso scendere che ho un impegno" annuncia prima che io le chieda di salire a salutare.

"Ti chiamo io se mi devi passare a prendere" le dico, poi scendendo dall'auto per andare a suonare il citofono dell'appartamento di mia Nonna. Dopo qualche minuto mi apre e io non aspetto un secondo di più a salire per poi ritrovarmela davanti. Le salto letteralmente addosso stringendola forte a me.

"Emma cara"

"Nonna" sorrido staccandomi il giusto per permetterle di guardarmi per bene. Prende infatti il mio viso tra le mani tracciandone i lineamenti con le dita, mentre io socchiudo gli occhi al suo tocco.

"Su accomodati" mi invita dentro chiudendo poi la porta dietro di lei.

"Come stai?" le chiedo sedendomi sulla sedia in cucina, vedendola fare lo stesso.

"Io vado avanti, piuttosto tu" poggia i gomiti sul tavolo in attesa di una mia parola mentre io sorrido sotto i baffi.

"Stai ancora insieme a quel bel ragazzo?"

Ho un fremito a quella domanda, gliel'ho presentato per la prima volta circa un anno fa eppure sembra ricordarsene alla perfezione.

"Si, anche se adesso è in giro per l'Italia per via del tour e non va proprio tutto a gonfie vele" le dico la verità rimanendo con il solito sorriso amaro sul volto.

"Invece il bambino?" strabuzzo gli occhi e la guardo storta, non capendo che cosa vuole intendere con quella parola.
Di quale bambino sta parlano?

"C-che cosa?" balbetto mettendomi seduta meglio sulla sedia.

"Non sei incinta?" chiede tranquilla sorseggiando la sua solita tazza di the, immancabile.

"No non sono incinta nonna!" metto bene in chiaro rilasciando una mezza risata nervosa alla fine della frase.

"Sei sicura?" chiede incredula tanto quanto me.

"Si che sono sicura" alzo forse un po' troppo il tono della voce, accorgendomene subito dopo.

"Eppure hai la faccia di una in dolce attesa. Me la ricordo bene io la tua mamma, quando ancora si comportava bene con tuo padre, hai i suoi stessi occhi..."

"Non mi va di parlare di lei, scusami" cerco di mettere fine a questa conversazione che sta diventando fin troppo imbarazzante e inopportuna soprattutto.

"Oh certo, meglio così" la sento poi dire prendendomi la mano sul tavolo.

"Tour in tutta Italia hai detto?" torna lei al discorso Niccolò.

"Si, sta realizzando il suo sogno e se lo merita come nessuno" fisso il vuoto sognante, lasciando che un sorriso si impossessi delle mie labbra mentre sento la presa della nonna stringere più forte la mia mano.

"Ti rende felice?" chiede dal niente.

"Niccolò?" mi accerto vedendola annuire lievemente.

"Tanto" ammetto guardandola negli occhi.

"Non fermarti al primo ostacolo che vi si pone davanti, nella vita ce ne saranno milioni e milioni. Alcuni più faticosi, altri che solo con un passo riuscirai a passare, ma ognuno di questi, in un modo o nell'altro, cercerà di allontanarvi" rimango un po' scettica, forse colpita dal suo discorso al quale non trovo una motivazione precisa.

"Tu sei una ragazza forte e se lui ha un cervello funzionante non si lascerà scappare una come te" ascolto ridendo appena all'ultima frase.

"Non lasciare che nessuno ti porti via quel sorriso Emma, mai"

SPAZIO AUTRICE
Io credo che non siate psicologicamente pronti al prossimo capitolo... ho detto tutto

Restami Vicino||ultimoTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang