39-Permettimi di farlo

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...

"Fallo"

Una sola parola e il cuore comincia a martellarmi nel petto come mai fino ad ora.
Perché a pronunciarla è stata proprio la sua voce.

Ci metto qualche secondo a metabolizzare il tutto, per poi affrettarmi ad asciugarmi le poche lacrime che ho ancora in viso. Mi volto lentamente trovandolo davanti a me, vestito esattamente con gli stessi indumenti di questa mattina ma con una rosa bianca tra le mani.

"Me lo merito" fa spallucce abbozzando un sorriso davanti al quale io, anche con le migliori delle resistenze, non riuscirei mai a rimanere indifferente.

"Vado da Mattia" mi sussurra papà all'orecchio prima di lasciare la stanza ed andare verso quella del bambino. Rimaniamo quindi solo noi, occhi negli occhi e nessun coraggio di spiccare parola.

"Stavi ascoltando?" domando infine io.

"Si" 

"Da quanto tempo eri lì?"

"Il giusto che serve per sapere che non sono l'unico a cui manca qualcuno"

Rimango con la bocca semi aperta invogliata a dire qualcosa senza però riuscire ad emettere alcun suono. Scuoto la testa sconfitta realizzando il fatto che per l'ennesima volta, anche se dopo tanto tempo, è riuscito a lasciarmi senza fiato.

"Per te" fa un passo avanti verso di me, porgendomi poi la rosa che teneva tra le mani, rigorosamente senza spine. Sa perfettamente quanto io adori questo fiore, per lo più se, come questa rosa in particolare, è bianca, il mio colore preferito.

"Sei un paraculo Moriconi" afferro il gambo con un sorriso da ebete sul volto, trattenendomi dal non annusare i petali. Nemmeno mi accorgo di averlo chiamato per cognome, come ero solita fare un tempo.

"Forse" ammette anche a sé stesso, rimanendo muto per qualche manciata di secondi di troppo, insieme a me.

"Ho sbagliato tutto"

Interrompe proprio lui il silenzio regnante ed io per una volta decido di non interromperlo e di lasciargli dire ciò che vuole.

"Ho fatto tutto ciò che non dovevo fare. Ti ho fatta soffrire ingiustamente, ho lasciato che tu soffrissi anche fuori dalla nostra storia, cosa che io stesso avevo promesso di non far accadere mai. Non ho mantenuto nemmeno mezza frase di tutte quelle che ti ho giurato in passato ed io non posso che definirmi un'emerita testa di cazzo dopo ciò"

Scuoto la testa trattenendo un sorriso amaro, consapevole di quanto le sue parole abbiano un'effetto particolare su di me, in qualsiasi occasione.

"Ho sbagliato tutto con te, tutto tranne quella meraviglia di nostro figlio" alzo lo sguardo trovando il moro nelle mie stesse identiche condizioni, con una lacrima solitaria lungo la guancia.

"Solo... voglio ricominciare" ammette quasi timidamente, lasciandomi per un attimo con un vuoto nel petto.

"Non ho mantenuto le promesse con te, e per questo non mi perdonerò mai, ma permettimi di non lasciarmi sbagliare anche con lui" quasi mi sta implorando.

La proposta mi risulta comunque abbastanza bizzarra da un lato. Mi conosce, sa che non avrei mai fatto una cosa simile.
Davvero pensava che gli avrei negato di conoscere Mattia?

"Te l'avrei lasciato vedere comunque, non sono un mostro e tu rimani suo padre" spiego apatica, come per nascondere le ansie e mostrare la mia più totale serenità. 

"Non hai capito" scuote la testa nuovamente avvicinandosi ancor di più alla sedia sulla quale sono ancora seduta. Arriva fino a inginocchiarsi, in modo tale da poter rimanere alla mia altezza.

"Voglio ricominciare, con lui ma soprattutto con te, Emma" bisbiglia in modo tale che possa sentire solo io, facendomi provare delle scariche di brividi ifn ogni parte del corpo.

"Nic io non.." cerco di parlare ma nemmeno ho il tempo di terminare un pensiero che lui già mi ha interrotta.

"Non dirmi che è troppo tardi o che non ci vuoi provare più perché non ci credo" posso notare il suo palese nervoso trasparire dalle espressioni del viso, so che un mio rifiuto aggraverebbe solo il suo stato. È riuscito a toccare il fondo in questi mesi, non oso immaginare dove ricadrebbe adesso.

Rimango qualche secondo a pensare, cercando di formare l'insieme di parole corretto da pronunciare in questo momento, anche se nulla mi sembra perfetto al punto giusto.
Che poi io di perfetto non ho proprio niente...

"Direi una grossa cazzata a dire che non mi manchi" lo vedo nascondere un'espressione soddisfatta sotto i baffi, tornando poi serio di fronte a me.

"Probabilmente non sarà più niente come prima" alzo le spalle sconfitta.

"Lo so" risponde anche lui.

"Io non mi fido più di te, Niccolò"

"Lo so" ammette con voce ridotta ad un sospiro, forse per metabolizzare l'idea che ancora non gli è andata giù del tutto.

"e allora perchè?" domando puntando poi gli occhi sulla sua figura.

"Perché adesso come mai prima d'ora, posso dirti che ti amo alla follia, come non ho mai amato nessuna. Perché con te ho in comune la cosa più bella che mi poteva capitare si, ma soprattutto perché solo tu sei riuscita ad abbattere quella corazza che mi tengo attorno al cuore da tutta la vita" prende un grande sospiro, accorgendosi di aver detto tutto questo senza nessuna pausa tra una frase e l'altra.

"Ci sei entrata nel mio cuore, sei anni fa, e non hai mai neanche sfiorato la porta d'uscita" lascio che le mie labbra si curavano all'insù, sotto il suo sguardo attento che ancora non si è spostato da me.

"quindi voglio riprovarci. Ricominceremo tutto da capo, ti farò ritrovare la fiducia in me, ti proteggerò come fa un ragazzino alle prime armi con la sua cotta, riuscirò a farti innamorare di nuovo di me"

"beh per quello non ce n'è bisogno" penso accorgendomi solo dopo di aver pronunciato queste parole ad alta voce. Lui però sembra capire la situazione, tanto che non da troppo peso a ciò che ho detto, tornando con gli occhi nei miei.

"permettimi di farlo, ti prego" cita una frase di 'amati sempre', consapevole che si tratta di una delle sue canzoni che più preferisco.

"Non cel'ho la faccia da bugiardo adesso" aggiunge riuscendo a farmi sorridere di nuovo, ed in effetti è così.

"Sgarri una volta ed esci da quella porta per sempre" dico soltanto sentendo poi le sue braccia cingermi la vita, contatto che mi mancava come nient'altro forse.
Prende poi il mio viso tra le mani, trattenendosi dal non far scontrare le nostre labbra.
Ricominciamo tutto da capo, mi ripeto.
Mi lascia solamente un lungo bacio sulla fronte, mentre io stringo forte le sue mani nelle mie.

SPAZIO AUTRICE
Scusate gli aggiornamenti sballatissimi ma sono in vacanza e non ho ancora trovato il tempo di scrivere, infatti questo capitolo è pietoso.

Approfitto per avvisare chi di voi ha letto anche "la stella più fragile dell'universo" che è uscito ieri in pagina il cast del sequel, che verrà aggiornato il prima possibile.

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