22-Mi hai tradita, Moriconi?

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...

"N-non so come iniziare" dice con voce sottile.

"Ah beh io non posso inventarmi le cose" non distolgo gli occhi dai suoi per captare ogni minima bugia che potrebbe sparare da un momento all'altro, conoscendolo.

"Prima di tutto dimmi come stai" riesce a formulare una frase di senso compiuto.

"Ma sei serio?" piego la testa da un lato squadrandolo male, anzi malissimo.

"Siamo appena stati a letto cretino che cazzo di domande sono?!"

"Come sta il bambino intendevo" torna con la stessa voce di prima.

"Non conosce suo padre perché non lo sente mai, però bene" ammetto un po' irritata, notando anche lui dello stesso umore.

"E che cazzo ci dovevo fare eh?! Eliminare il tour per un fottuto sbaglio?" allarga le braccia.

"Quindi è questo che pensi" alzo la voce anche io e giuro che di sto passo gli urlerò in faccia tutto, dal fatto che l'altra sera ero io in chiamata al posto di Cocco, all'articolo del quale già sono venuta a conoscenza.

"No! Ma possibile che devi sempre vedere quello che vuoi tu?" scuote la testa con il mio stesso nervosismo nei gesti.

"Vedo ciò che c'è da vedere, né di più né di meno, quello che ha appena chiamato suo figlio 'sbaglio' sei tu Niccolò" sottolineo mimando le virgolette con una mano mentre l'altra sta sul ventre.

"Stiamo discutendo, sono umano e posso sbagliare anch'io" cerca di spiegare con più calma.

"Mi sembra che in questo periodo tu di sbagli ne abbia compiuti già troppi non credi?" io rimango con lo stesso tono, per niente pacato, cercando di non piangere davanti all'evidenza delle sue reazioni, che sono tutto tranne che tranquille.

"Ma che..."

"Vuoi dirmi che significa quell'articolo di giornale?" allungo il braccio verso il davanzale sul quale ho il formato cartaceo.

"Stavi con una" gli faccio vedere l'immagine mentre lo vedo farsi sempre più agitato.

"Avevi la camicia sbottonata e non c'ero io" un sorriso amaro mi si espande sul volto, per cercare un po' di sdrammatizzare anche se sono cosciente che non è affatto il momento giusto.

Cerco di guardarlo negli occhi ma continua a girare la testa nella direzione opposta. Perciò mi alzo dalla sedia e gli prendo il viso tra le mani, così da fissare a forza le sue iridi nocciola.

"Dimmelo Niccolò" sento una lacrima rigarmi la guancia destra.

"Guardami negli occhi e dimmi che cazzo hai combinato" sembra quasi una supplica, mancherebbe un 'per favore' finale per diventarla al cento per cento.

L'espressione del suo viso è seria, impassibile, solo adesso noto i segni delle occhiaie ben marcati sotto gli occhi, probabilmente avrà dormito ancora meno del solito in questi giorni data l'ansia accumulata.

"Ho incontrato Jessica dietro le quinte, lavora nella stessa associazione che organizza i miei concerti" solo a sentire il suo nome dopo così tanto tempo il mio cuore perde un battito, ancora lei?

"Una sera ero ubriaco, i ragazzi mi hanno costretto ad uscire con loro e l'ho vista lì. È stato un attimo, io te lo giuro Emma non..."

"L'hai baciata?" domando retorica, notando il suo capo ancora chino verso il basso, incapace di guardarmi negli occhi.

"Ci hai scopato?" esordisco senza curarmi di essere fine nei termini. Voglio la verità ora.

"Ti sei portato a letto quella?" ripeto cercando un contatto visivo, che non avviene dato il suo capo abbassato.

Restami Vicino||ultimoWhere stories live. Discover now