40: Parte 2.

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~Giurami che non sarà mai finita, che sono i migliori anni della nostra vita~
***

"Avendo una parentela con lui, ora tocca a me. Sarà una cosa banale ma per me importante, e credo possiate già immaginare cos'è: le mie cuffiette. Un giorno delle medie il mio professore di musica scelse me per cantare da sola un brano. Prima d'ora non avevo mai avuto niente a che fare con la musica, la sentivo solo così a caso e di sfuggita o a scuola appunto, non per merito mio ma di altri. Ma da quel giorno, per fortuna, è entrata a far parte della mia vita e non n'è mai più uscita. Amo cantare, ballare, suonare, sto ore ed ore ad ascoltarla e quando non posso a tutto volume, uso le mie immancabili cuffiette, che non ho mai dimenticato perché sono sempre al mio collo, come un mio accessorio personale." Finisce Jennifer toccandole.

"Visto che la mia storia è simile, inizio io. Sono sempre stata diversa dagli altri, avevo sempre quel qualcosa in più o quel qualcosa in meno, ma mai come gli altri. Mi sentivo sempre adocchiata e giudicata, anche se non sopportavo questa cosa ho dovuto farne l'abitudine e starmene zitta. Ad un mio compleanno delle medie, finalmente grande abbastanza per avere un telefono, i miei genitori me ne regalarono uno. Mi sono promessa di essere sempre me stessa, con chiunque e in qualunque caso, e così è stato. Pensavo che sarebbe stato come la realtà e che non sarei mai piaciuta a nessuno. Eppure c'è gente che mi segue, che mi è amica, anche a distanza. Sono addirittura un'ispirazione per alcuni. Ora mi sento apprezzata per quello che merito" finisce Annabelle e credo di aver intravisto un sorrisetto piccino, forse.

"Oddio ma allora non hai solo una quinta lì, c'è pure un cuore, assurdo. Questa cosa mi ha fatto alzare il mio amore verso te e non solo questo." Dice Alex e lei non risponde.
"Perché non mi stai insultando o guardando male?" Continua lui.
"Perché era tutto un po' depresso e 'grazie' a te lo diventa meno" dice lei imitando le virgolette con le dita, lui la ringrazia.
"Ma se provi a riguardarmi il petto, giuro che l'amichetto lì sotto che è cresciuto, te lo faccio diventare la metà. E te lo dico con il cuore che tu pensavi non avessi" conclude Anna.
"Ah, eccoti tornata, mi stavo preoccupando. Ma dopo questa minaccia, sono più preoccupato di prima." Risponde infine Alex.

"Visto che è mia sorella, inizio io, anche il mio potete indovinarlo facilmente. Questo che ho portato non è solo il mio libro preferito ma anche il primo che ho letto, quello che ringrazio per avermi fatto scoprire il bellissimo universo della lettura, il mio universo fatato. Quando leggo, esco dal mio mondo per entrare in un altro, tutto intorno a me si zittisce e diventa di un unico colore. Quando leggo, ci siamo solo io ed il libro, nient'altro. Quando ho un problema o sto male, leggo e mi passa. Anche quando sono arrabbiata perché si, spoiler, anch'io mi arrabbio. Adoro anche scrivere, ma questo non lo sa nessuno a parte ora voi perché me ne vergogno... Secondo me, un giorno senza una lettura è un giorno perso." dice arrossendo.

"Oh finalmente qualcuno che non è depresso" Alex.
"Alex ma tu zitto mai vero?" Anna.
"Solo se mi baci tu" risponde chiudendo gli occhi e mettendo le labbra a cuoricino avvicinandosi a lei, ricevendo solo uno schiaffetto da parte di Anna sul viso e le nostre risate.

"Allora visto che stiamo finendo e Alex parla sempre, lo farà lui per ultimo e inizio io. Io ho portato i miei piercing e i miei tatuaggi. Una cosa strana, lo so, ma per me importante. Li volevo fare da anni ma non ho mai trovato il coraggio ed il consenso. I piercing per i miei amici erano da femmina, i tatuaggi per i miei genitori erano segni sporchi, e nessuno dei due piacevano alla mia ex. A me sono sempre piaciuti e volevo averli, essere me stesso e farli vedere agli altri. Ma sono sempre stato frenato dai giudizi negativi altrui. Tutti volevano l'uomo maschiaccio, però naturale e sistemato. Quando sono entrato alle superiori, raggiungendo poi anche la maggiore età, sono cambiato: ho lasciato la mia ex, i miei compagni di classe mi hanno accettato ed incoraggiato, mentre io potevo avere il mio stesso consenso. Grazie anche all'aiuto del mio migliore amico, che anche lui ha, li ho fatti ed eccomi. Per me l'aspetto fisico non è tutto, ma è il significato quello che conta: fare ciò che vogliamo ed essere noi stessi, fregandosene del mondo." Finisce Patrick alzandosi le maniche della felpa.

"Visto che è un'ora che parli, ora finalmente tocca a te Alex" Dice Harry.
"Oh, io non ho portato niente" risponde Alex.
"Come no?" Patrick.
"Perché è già qui"
"Ovvero?" Domanda Christian dopo che tutti ci siamo guardati bene intorno con fare confuso.

Non mi aspettavo che parlasse, sta facendo progressi.

"Io! Ho portato me stesso! Cosa c'è di più importante e indispensabile di me? Niente. Quindi eccomi, veneratemi ed ammiratemi. Se volete: pagamento al naturale e vale soprattutto per Anna, potete farmi una statuetta, così se in futuro ci sarà un'altra occasione simile, come oggetto potrete portare me. Anche se tutta la mia perfezione non potrebbe mai rientrare in un pezzo di materiale, ma mi raccomando di rispettare le misure" Finisce con petto in fuori e testa alta, Brianna si sbatte la mano in testa, Anna gli dà uno schiaffetto sul braccio, Jennifer nega con la testa ed io rido.

"Eccole, le mie donne, sempre pronte a elogiarmi" conclude Alex, finalmente.

"Per fortuna non ha portato una mia foto o un Sex Toys, conoscendolo, quindi meglio così" risponde Anna riferendosi alla battuta di Alex su di me all'inizio.

"Quindi oggi abbiamo scoperto tante cose che non sapevamo di noi, raccontandolo con la serietà che si meritano ma con la nostra solita ironia. Serata alternativa, mi è piaciuta tanto" dice Harry e concordiamo tutti.
La serata continua con sottofondo battute di Alex, rimproveri da parte di Anna, risate varie mie, silenzio di Christian, sguardi da parte di Brianna, melodie sussurrate provenienti da Jennifer, foto scattate da Harry. Dopo qualche oretta ci addormentiamo sparsi per il salone.

Oggi per fortuna non è successo niente fra me e lui, meglio così.

Night or Day?Where stories live. Discover now