14: Vendetta e acqua.

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~Sono nata intera, non ho bisogno di una metà~
Povs'Alexander.
***

Sento qualcosa muovermi la spalla, quindi mi sposto più a destra, soltanto che ora sento un qualcosa vicino al naso. Apro di scatto gli occhi, ritrovandomi una gamba e attorno ad essa le mie braccia, non vedo le mani e la mia faccia è a contatto con... dei pantaloncini maschili?
Alzo subito la testa e mi metto a sedere guardandomi intorno, pessima mossa per il mio mal di testa: non sono nel mio letto, non sono nella mia stanza, non ho la felpa del pigiama, un ragazzo è sdraiato vicino a me. Ma che cosa... Mi giro verso il suo viso e capisco subito che è... Christian?
"Mi spieghi il perché ti stavo abbracciando una gamba?" chiedo.

"Forse quella che dovrebbe spiegarmelo sei tu" risponde.

E non ha tutti i torti.
Lo guardo stranita e mi porto una mano alla testa, come per far fermare il dolore dentro.

"Aspetta" dice e si alza piano.
Dopo un po' torna con un bicchiere d'acqua e una polvere bianca dentro che gira, li prendo e bevo.
Brava, e se fosse droga?
In queste condizioni sarebbe lo stesso.

"Ti ho svegliata subito così tu e le tue amiche potete ritornare in camera, perché i professori ogni mattina passano per i corridoi per vedere se tutto è apposto." Annuisco e mi alzo mettendomi al centro della stanza: noto che Alex dorme per terra con la bocca aperta, mentre Anna nel letto a pancia in giù; Harry cinge i fianchi a Jenny che dorme di lato, Patrik e Bria dormono distaccati fra loro per quanto è possibile, dandosi la schiena.

"Vuoi fare uno scherzo?" chiedo a Christian, in risposta lui mi guarda interrogativo e io alzo un sopracciglio, "vieni" si alza e lo conduco in bagno.
"Dove stanno i secchi per l'acqua?" Domando cercando fra gli sportelli, lui alza le spalle.
Di tante parole come sempre.
Trovati, ne porgo due a lui e l'altro lo tengo io. Li riempiamo d'acqua congelata della doccia visto che i lavandini sono troppo piccoli.
"Mi spieghi che vuoi fare?" dai, almeno ha composto una frase completa.

Forza Christian.
"Vedrai" rispondo mettendo un po' di sapone dentro e mischio.
Usciamo dalla stanza con i secchi in mano, "Al mio tre, li buttiamo addosso".

"Tu sei matta" risponde.

"Uno, due, tre, e..."

"MA CHE DIAMINE" urla Alex, "CHE CAVOLO È SUCCESSO" Jenny, "CHI È STATO" Anna, "PIOVE" Patrick.
"SOFFOCO" dico piegata in due dalle risate, "VI UCCIDO" dice Harry, io e Christian ci guardiamo velocemente e "Corri" dice, apre la porta e 'scappiamo' verso le scale seguiti dalle offese dei nostri amici che non so per quanto altro tempo possiamo ancora definirci tali.
Vi ricordo che non dovete farvi scoprire.
Ah vero.
Arrivati nel corridoio del piano sotto il loro, poggiamo le mani sopra le cosce e prendiamo un po' di fiato ancora ridendo. Quando ci riprendiamo, ci guardiamo negli occhi: i suoi sono verde smeraldo e stanno benissimo con le sue lunghe ciglia nere.
Ma sei seria? Per favore, non fare la poeta e dillo che te lo stai facendo con gli occhi.
Non rompere pure di mattina.
"Chri-Chri, tesoro" sento una voce femminile quasi familiare.
Voce? Quella me la chiami voce? Cos'ha al posto delle corde vocali? Un altoparlante che emette suoni di un'anatra strozzata?
Non ti do torto.
Lui si gira e si ricompone, fa un passo indietro, mette le mani nelle tasche e sta più dritto di schiena, ora che lo guardo meglio posso notare quanto sia alto.
"Chri-Chri, che ci fai qui da sol-" si ferma quando mi vedi "con questa?" Conclude.
"Questa ha un nome" rispondo, lei si avvicina a Christian ignorandomi e salgono le scale insieme.
Io a questa ragazza l'ho già vista, questi vestiti e accessori rossi, questi tacchi e capelli tinti...
Cretina, è quella che ci ha provato con Harry ad una festa e tu hai detto che eri la sua ragazza.
Ah si, sarà una sua amica allora. Dopo un po' torno nella mia camera. Busso e non mi apre nessuno. Busso ancora, niente ancora.
"Ragazze, fatemi entrare!" Urlo sbattendo il pugno contro la porta.
"Scordatelo" urla credo Anna.

"E dai, devo prepararmi!" noto dal telefono che si sta facendo un po' tardi.

"Noi anche" risponde credo Jenny.
Ah vero, lo scherzo.
Scendo le scale e busso alla stanza del mio migliore amico dove mi apre proprio lui.
"Allora, come ti va la vita?" Chiedo civettuola, "Bagnata" risponde. Giusto.
"Non è che mi presteresti una maglietta? Le mie compagne non mi fanno entrare" chiedo sbattendo le ciglia e facendo gli occhioni.

"No", "Perché?", "La prossima volta ti impari a fare gli scherzi" fine.
Entro lo stesso per prendere il mio zaino, lì c'è un leggings nero che avevo messo per precauzione e una bandana blu, mi giro e vedo volare una felpa blu contro di me.
"Ma che cos..." dico e Christian alza un sopracciglio, facendomi capire che è sua, lo ringrazio e nemmeno mi guarda.
Almeno hai qualcosa indossare, stai zitta e approfittane.
Giusto.
Entro nel loro bagno e, visto che ero solo in canottiera, mi levo i pantaloncini e li metto nello zaino, indosso prima il leggings e poi la felpa e noto che le nostre cose erano abbinate, coincidenze.
La potresti indossare come vestito, ti arriva a metà coscia.
Ha ragione, ci posso nuotare dentro, ma sempre meglio di niente.
Ha un odore che... Regalamelo. Esco e Harry mi guarda male, io in risposta gli faccio la linguaccia.
Ben ti sta, coglion-
Sh.
Mr. Profumo bellissimo mi guarda per un secondo e si gira subito, quando nota che anch'io lo stavo guardando.
Scappa e rubargli la felpa.
Okay.
"Io vado..." dico ed esco.
Mentre sono nel corridoio incontro Molly, appena mi nota si avvicina.
"Tizia, stai lontana dal MIO ragazzo, intesi?" Domanda marcando bene quell'aggettivo e abbassando un poco la testa verso me.
Ah, quindi lei e occhi verdi sono fidanzati, bello.
Ammettilo che ci sei rimasta male.
No.
Si.
"Ripeto, questa tizia ha un nome, e va chiamata così. E poi, chi lo vuole quel ragazzo? Tienilo" Rispondo.
Tu, lo vuoi tu.
Non è vero.
Si invece.
No.
"Io, quindi perfetto: stagli alla larga e non ci saranno problemi"
Lei mi dà una spallata e se ne va.
Alex calmati e non ti abbassare ai suoi livelli.
Okay, hai ragione, respiro.
No, non respiro.
Vado un po' più avanti di lei e metto il mio piede leggermente più avanti di me, lei si sbilancia e per poco non cade. Peccato, per poco. Si gira e mi guarda male, io metto le mani dietro la schiena e fischietto civettuola andandomene.

Colpa tua, Christian.

Night or Day?Where stories live. Discover now