16: Ritorno e pensieri.

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~Un ragionamento può essere sbagliato, un'emozione no~
***

"Che hai? Ti vedo pensierosa" domanda Harry.
"Eh? Mh... No, niente." Rispondo mentre piego una maglietta da mettere dentro la valigia.
Se quello per te è piegare... Io direi più accartocciare...
"Sicura?", "Si" , "So quando menti, scema" detto ciò, mi arriva un cuscino in faccia. Grazie.
"CRETINO" rispondo tirandogliene un altro.
"Quindi? Racconta" mi butto nel letto e mi copro la faccia con un altro cuscino ancora.
Non so dove stiamo trovando tutti questi cuscini.
"stavoperbaciarechristian" sussurro tutto d'un fiato.

"Che? Parla più lentamente e forte, grazie".

Lo ripeto chiudendo gli occhi, poi li riapro e c'è Harry. Con la bocca spalancata. Come gli occhi.
"Cosa? No. No, no. NO." Urla.

"Infatti non l'ho fatto".
Chissà perché.
Perché è suonato l'orologio..?
O forse perché non hai fatto niente per farlo accadere? O forse perché è fidanzato?
Ha fatto tutto lui.
Appunto.
"No, cioè si, cioè l'avevo capito, okay. Ma no, non puoi farlo e non devi farlo."

"Non lo farò, ma... Perché?"

"Perché è fidanzato e perché non è un bravo ragazzo."
Tolgo quella felpa blu e gliela lancio, "Dalla a Christian..." annuisce e sorride soddisfatto.
Io cerco di chiudere la valigia con dentro anche il ricordo di ieri notte ma la cerniera lascia un piccolo spazio non chiuso.

***

Siamo all'aeroporto che aspettiamo il nostro turno.
"Ragazzi, ci facciamo un selfie?" Urla Jenny al nostro gruppo.
"Siii" Urla Alex, ma che ci urlano di prima mattina questi?
Ci mettiamo tutti in posa con un bel sorriso, tranne Christian che è serio.
Nuovo soprannome, mr: Non mi diverto e sto serio.
"Ora una con la faccia buffa!" Propone Brianna mentre prepara la fotocamera.
Tutti mettono gli occhi storti, o escono la lingua, o si scompigliano i capelli... Mentre Christian, di nuovo, niente. Mi avvicino a lui e, non so con quale coraggio, inizio a farci il solletico, invano perchè non si muove.
"Non soffri il solletico?" Chiedo e lui nega con la testa.
Nuovo metodo di rimorchio mi dicevano.
Arrossisco leggermente e ci rimango male, mi allontano un po' mentre mi metto in posa per la foto. Poco prima che Jenny scatti la foto sento delle grandi mani che iniziano a muoversi sulla mia vita e inizio a ridere forte.
"AHAH BAST-AHAH" chiedo e si fermano, mi metto composta cercando di riprendere fiato, dopo un po' mi giro con ancora il sorriso stampato in faccia e... Non c'è nessuno.

Ma che cavolo... Prima che potessi dire qualsiasi cosa, Jenny si avvicina e mi mostra la foto "guarda come sei venuta bene qua" analizzo la foto e ci sono io con i capelli scompigliati che rido e un ragazzo dietro di me che mi guarda e sorride.
Quel ragazzo.
"Alunni, su forza veloci, dobbiamo andare!" Ci informa la professoressa e saliamo sull'aereo, con i rispettivi posti di sempre.
Metto le cuffie e faccio partire la musica, con essa, i miei pensieri.
Christian.
NO!

***

Mia madre è venuta a prenderci all'aeroporto per poi portarci a casa dove siamo appena arrivati.
"Ciao tesoro mio!" Mi saluta con un bacio sulla fronte, "ciao sorellona!" Luna si attacca alla gamba destra e Sole alla gamba sinistra.
"Ciao Harry!" Lo saluta mia madre ma, stranamente, le due pesti non ci vanno.
"Che succede?" Chiedo a loro e mi guardano facendo il labbruccio.
Il regalo, cretina, il regalo.
Oh cavolo vero!
"Em ah si vero, il regalo... Io ed Harry torniamo subito, preparatevi" butto Harry dentro la macchina e salto anch'io dentro, letteralmente.
"Parti!" Urlo e mi guarda male.

"Che succede?", "ho dimenticato di comprare il regalo alle gemelline..."

"Oh cavolo!" Risponde e accelera.
Non siamo esagerati, diventano insopportabili davvero.

Chissà da chi hanno preso...
Mi porta in un negozio di giocattoli e... che ci prendo?
"Questo?" Domanda Harry, "C'è l'hanno".
"Quello?", "Anche", "E questo?", "Pure".
"Salve ragazzi, avete bisogno d'aiuto?" Questa voce, sbaglio, o già la conosc-...
"Andrey?" Urlo incredula e lui sorride.

"Alexander, ciao!" Risponde.

"Ma che ci fai qui? Non lavoravi la?"

"Si ma avevi ragione tu, dopo un po' si deve cambiare e non rimanere sempre fermi allo stesso posto. Quindi ho deciso di partire e venire qua che è la mia città natale, e ho fatto bene, ci sei tu." spiega e mi scompiglia i capelli, mentre Harry ci guarda con fare dubbioso.
"Ah si giusto... Harry, lui è Andrey, un ragazzo che ho conosciuto al bar dell'hotel; Andrey lui è Harry, il mio migliore amico dalla prima superiore." Si guardano sorridendo e si danno la mano.
"Che vi serve quindi?" Ci domanda e noi rispondiamo.
"Che ne dici di questo? Sono dei cerchietti a forma di unicorno, uno color oro e uno color argento" ci mostra.
"Oddio ma sono bellissimi!" Rispondo.

"Li prendiamo" dice deciso Harry e ci dirigiamo alla cassa, dove paghiamo e li mette in un sacchettino bianco, poi aggiunge un altro cerchietto ma nero.
"Oh no, solo due" spiego.

"Infatti questo è per la sorella maggiore, offre la casa" dice e fa l'occhiolino, lo ringrazio ed usciamo. Sarà una sua particolarità fare l'occhiolino, un po' come Christian con il ghigno... No, non ci devo pensare.
"Simpatico l'amichetto" dice Harry appena entrati in macchina.
"Geloso, amore mio?" Chiedo con un ghigno.
"Dovrei, forse?" Alza le sopracciglia.
"Mai, Harry, Mai. Tu e mio padre siete gli unici uomini della mia vita." E così è, fine.

***

"Siii grazie, sono bellissimi!" Urlano le pesti e vanno a provarli davanti lo specchio.
"Allora? Com'è andata? Prima siete scappati..." domanda mia madre nel divano con noi.
Spieghiamo cosa è successo in gita mentre andiamo a tavola per cenare. Questa sera Harry non rimane qui perché, giustamente, va a casa dai suoi.
"Oddio sono piena, mi mancava mangiare così tanto, anche se il cibo la non era male" dico sfiorandomi la pancia.
"Si ma quello della mamma non lo supera nessuno" risponde lei.
"Certo, mamma vado a farmi una doccia, domani è domenica e non c'è scuola, vorrei riposare"
Annuisce e mi da la buonanotte, come le due pesti. Finita la solita routine prendo il telefono e mi metto a letto, accendo internet e mi arrivano più notifiche del solito: due nuovi gruppi.
Oh no. No, no, no. NO.
Ora inizieranno a mandare messaggi fino a domani mattina e io sarò costretta a levare la suoneria, così se qualcuno mi chiama non lo sentirò, bene.
Tranquilla, con o senza suoneria, non avresti risposto lo stesso, anche perché non hai mai tolto il silenzioso.
"My Girls" gruppo creato da Jenny (e chi sennò) con quelle della mia stanza d'hotel e poi "Friends Power" gruppo creato da Alex (e chi sennò) con noi più la loro stanza. E quindi anche...
"Vai a letto, ragazzina, è tardi per te."
Ecco, appunto, lui.
Sto per rispondere ma, con la mia solita fortuna, mi si spegne il telefono scarico.
Impreco mentre lo metto a caricare e lo poso sul comodino, mi metto sotto le coperte e chiudo gli occhi, cercando di smettere di pensarlo. Ma tanto, dopo questa gita, non succederà più nulla fra noi. Non che sia successo finora qualcosa...

Buonanotte, mr. Solletico.

Night or Day?Where stories live. Discover now