17: Gruppo e casa.

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~Come ti guarda, conta più di quello che dice~
***

"Buongiorno ragazzi, com'è andato il viaggio?" Chi è questa ora?
Alzo lo sguardo a vedo una vecchia seduta sulla cattedra e la classe che risponde.
"Ho una buona notizia per voi." Informa con un sorrisino.

"Partiamo di nuovo?" Domanda Alex.

"Magari... Em, no" risponde, "Dovrete fare un progetto di scienze". Okay, dopo questa puoi dire la bella notizia, grazie.
"In coppia" io ed Harry ci giriamo contemporaneamente, sorridendo.
"Deciderò io" Cosa? No.
Si ma Christian?
Inizia a sparare due nomi a volta.
"Perfetto prof, io con Harry." Dico.

Si ma Christian?
"Oh no, troppo semplice. Smith con Hood, e tu-..."
Non finisce la frase che entra-...
CHRISTIAN.
"Perfetto, Josh e Dean insieme."
No no no.
Si si si.
Lui fa l'indifferente e si va a sedere, io rimango con la bocca socchiusa. Io non farò niente con lui.
Tu invece farai fin troppo.
"Cambiatevi di posto e mettetevi con il vostro compagno di progetto."
Mi alzo io e vado da lui, o si alza lui e viene da me?
Iniziamo bene direi.
Se vuole viene lui da me, io non mi alzo.
Iniziamo proprio più che bene.
"Josh, vai nel banco di Dean." Ordina la prof.
MA ME LO FA APPOSTA?
"Mi fa male la gamba." Rispondo.
Solita scusa.
"Dean vai da Josh." Propone.

"Non posso" risponde.
Senti cocco, hai tre-...
Due.
Okay, hai due gambe, alzati e vieni.
"UN'APEEE" urla Alex.
Cosa? Quando? Dove? Chi? Perché? Come?
Mi catapulto subito dall'altra parte della classe dove non ci sono finestre e mi guardo in torno ma non noto api. Non ho paura di esse ma una volta mi è rimasta un'ape incastrata nei capelli ed è stato disagiante.

Come la tua vita.
"Josh, ma non le faceva male la gamba?" Chiede la prof.
Ti odio, Alex.
Ti amo, Alex.

***

"Ma perché? Perché proprio io!" Urlo esasperata mentre mi butto di schiena sul letto, abbiamo finito da poco di pranzare.
"Sempre meglio di un Alex che si guarda 25h su 24h allo specchio..." dice Harry.
"Ti sento!" Risponde Alex.
"Meglio!" Risponde Harry.
Siamo tutti e tre a casa di Harry, loro perché di pomeriggio devono fare il progetto e io-...
Tu non hai motivo.
Prendo il telefono e noto un nuovo messaggio.
Un SUO messaggio.
"Ragazzina, a casa mia, oggi alle quattro."
Appuntament-...
Progetto, solo per il progetto.
"Cosa mi metto? E se ci sono i suoi? Cosa devo portare?" Ho fatto leggere il messaggio a loro e:
"Jeans aderenti e top, se ci sono i suoi presentati come la sua ragazza, porta due pacchi di preserativ-" lo blocca Harry. Solita ironia di Alex.
Che poi tanta ironia non è...
"Tuta, non presentarti, niente." Ordine di Harry.
E quindi che si fa?
Bella domanda, controllo l'ora.
"Vado a casa" dico.

"Perché così presto?" Domanda Harry.

"Amico, si deve preparare per il suo appuntamento" risponde Alex ed Harry ci guarda male, come se in tutto ciò la colpa fosse mia.
"Non è assolutamente un appuntamento" esclamo.
Purtroppo.
Mi sbatto la mano in fronte, saluto tutti ed esco cercando di prepararmi mentalmente.

***

"Dove abita?" Chiedo a telefono a Jennifer, dopo cinque minuti che mi sono partita.
Dopo il viaggio abbiamo legato molto, quasi migliori amiche. Lei è una parente di Christian quindi mi sta aiutando.
"Dove sei arrivata?" Domanda.

"Em, bho... C'è un cartello bianco con su scritto qualcosa in oro."

"Okay, vai sempre dritto e poi gira a sinistra quando la strada sta per finire, vedrai una casa a due piani color grigio ed un cancello bianco... Io sono arrivata da Patrick, a dopo" informa, si è in coppia con lui.

"Va bene, a dopo" rispondo e chiudo, sono arrivata.

Daniel è in coppia con Anna, fa molto ridere. Brianna con un altro della classe, non ricordo il nome. Molly ha fatto la primina quindi non viene in classe con noi.
Busso? Suono? Lo chiamo? Mando un messaggio? Nemmeno il tempo di fare una qualsiasi cosa che lui apre la porta come se lo sapesse già.
"Em... Ciao..?" Dico e lui si sposta dalla porta.

"Entra" ordina. Molto ospitale per la verità.
Entro e mi guardo intorno, non so... manca qualcosa. Vabbè, non sono qui per questo.
Ma per lui.
Per il progetto.
"Un'altra, Christian?" Domanda un uomo che avrà circa l'età di mio padre, somiglia a Christian, sarà suo padre.
"È una mia semplice compagna di classe, dobbiamo fare un progetto di scienze insieme." Risponde.
"Ah... Piacere Richard" Si presenta porgendomi la mano, ricambio presentandomi e noto che mi guarda in modo sospetto.
"Vado a lavorare, buono studio" dice fra virgolette l'ultima parola e va.
"Vieni, andiamo in camera." Dice dandomi le spalle e salendo le scale. Molto cordiale come sempre.
Si va all'azione baby.
Entriamo nella sua camera bianca e blu, lui si siede nel letto e io mi guardo intorno, noto che in uno scaffale c'è una cornice abbassata, la alzo e la sistemo, non so perché ma mi è venuto spontaneo, maledetta la mia curiosità. Noto fotografata una signora dai capelli lunghi ondulati e castani con gli occhi verdi, che abbraccia un bambino con i capelli neri e degli occhi verdi che conosco. Nello sfondo si vedono un po' di rocce grigie e poi il mare. Lui si avvicina abbassando di nuovo la cornice di colpo, lo guardo negli occhi e noto... Malinconia? Rabbia? Insieme... Prima che potessimo dire una qualsiasi cosa la porta si apre ed entra una bambina che potrà avere circa l'età delle mie gemelle, sarà sua sorella.
"Critti, chi è questa bella ragazza?"
Ma la bambina è cieca?
Ma grazie.
"Una mia compagna di classe, piccola."
Si avvicina e mi guarda negli occhi, "Tu mi stai simpatica, per ora, non come le altre brutte" dice e sorrido.
Eh certo, mi distinguo sempre.
Diceva a me.
Appunto.
"Va bene Carly, ora dobbiamo studiare, vai a giocare in cameretta."
La bambina fa il broncio ma se ne va, che carina.
Non come te, che se ti dicono qualcosa fai l'opposto. Perfino una bambina è più educata di te.
"Non ha mai detto a nessuna un complimento, e ne ha viste tante..."
Non so se essere schifata o sollevata.

***

"Abbiamo finito, vado in bagno" Dice e annuisco mettendo in ordine il tutto.
"Critt-..." Carly entra in camera, "Dov'è?" Chiede. "È andato in bagno" rispondo.

"Ho fame, mi potresti preparare qualcosa per favore?" Domanda e non so che fare.
Dille di si, è una povera bambina affamata, vorrei vedere te al suo posto!
Annuisco e mi prende per mano, dirigendomi in cucina, le preparo un panino e lo accetta.
Piccola, non ti fidare tanto.
Siamo sedute a tavola mentre ridiamo perché mi racconta cose vecchie su Christian e noto che ci sta guardando dalla porta. Ora mi sento a disagio. Prendo le mie cose, saluto Carly che mi abbraccia e Chri mi accompagna alla porta, lo saluto senza ricevere risposta ed esco subito.

Sei strano, Critti.

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