Diario di Timotheus

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11 Marzo

Abbiamo perduto Allucilla e Galàgala. Ora sono certo: è l'Occhio che se le è prese, come è successo con Lutrezio. Erano scese l'altroieri, subito dopo l'annuncio della gravidanza della sorellona, e non sono più risalite. Sono andato io a cercarle, dal momento che agli altri poco sembra importare ormai della sorte dei fratelli. Ho trovato Maatsu, che scarabocchiava su dei fogli. Ce n'era un gran numero sparso a terra, insieme a carte, libri e mappe. Il risultato degli sforzi congiunti delle mie sorelle. Come se Maatsu stesse profanando la loro memoria, ho strappato con forza carta e penna dalle sue mani, e ci ho dato un'occhiata. Sul foglio era rappresentato un planisfero. Galàgala ci aveva disegnato dodici grumi che ai suoi occhi dovevano essere dei continenti (a differenza di Allucilla, Gagà non disegna molto bene), cinque al nord e sette al sud. Accanto a ognuno, un cartiglio col nome. Maatsu, prima del mio intervento, aveva avuto il tempo di vandalizzare solo il terzo continente settentrionale, il cui nome ora è illeggibile. Si poteva riconoscere solo un'anonima "A" iniziale. Gli altri, da sinistra a destra, recitavano:
Aliare, Espera, Asatanta, Anitropia (dove metto l'accento?)
E a sud:
Uahe, Omphonobo, Hisule, Baboush, Oomphoos, Terrefrante (questo più che un continente era un insieme di puntini, penso rappresentassero delle isole). Solo l'Australia era ancora al suo posto, ma era posta al centro di un gigantesco lago circondato da un anello di terra straripante di fitte foreste, su cui Galàgala ha appiccicato la didascalia "Miriath", il settimo e ultimo continente meridionale. Sul retro ce n'erano altri.
Le sorelle, con la loro immaginazione, avevano poi aggiunto una miriade di altri dettagli e nomi, come mari, isole, vulcani, baie, golfi, promontori.
Ho alzato lo sguardo dalla carta, e la mia attenzione è caduta sul grosso incunabolo (ma da dove mi vengono queste parole? Ho controllato, è giusta... circa) a terra. Sulla copertina, a lettere cremisi, era scritto "ANIMALARIVM". Il mio cuore ha fatto un salto di due metri.
Davvero doveva essere successo qualcosa di gravissimo ad Allucilla, se aveva abbandonato così il suo tesoro più prezioso. L'ho aperto.
Dentro ho trovato una giostra di immagini e colori, e un giardino zoologico di creature a metà tra il sogno e il mito: dromedari con tre gobbe, balene che volano, demoni d'ombra e lumiferi; poi ancora, squali-coccodrillo, cercasentieri, rane-tartaruga, e bestioni giganteschi simili a bisonti, fatta eccezione per il vello candidissimo. Poi alberi occhiuti dal tronco squamato, agnelli verdi e un strana gelatina rossa dall'aspetto inquietante. E mille altre creature del genere. Alluce disegna proprio bene.
Non so quanto tempo sono rimasto a sfogliare quelle pagine.
L'Occhio era lì, muto, come per prendermi in giro. Sembrava volesse dire: "Io so, ma non parlo."
Altra roccia è caduta. Piano piano ciò che è sommerso sta emergendo, e la sua forma si fa ogni giorno più chiara.
Non è di questo mondo. Da dove viene? Da quanto tempo è qui sotto? Come ci è finito, e perché? Non sono sicuro di volerlo sapere.
Quando ho fatto ritorno al piano superiore, era buio. Nessuno si stava particolarmente preoccupando per la mia sorte, ma quando Kamsha e Quœllo hanno visto il manoscritto, hanno capito immediatamente.
Mi hanno spedito in camera, perché "dovevano parlare di cose importanti". Mi sono avviato su per le scale, ma a metà mi sono fermato, e mi sono accovacciato per ascoltare cosa avessero da dirsi.
"Il dio è irritato" stava sussurrando Kamsha. "A differenza di Lutrezio, sulle sorelle non era apparso segno alcuno della Sua immanenza."
"Che suggerisci di fare?" Ha chiesto Quœllo. È strano sentirlo domandare consiglio, piuttosto che elargirlo.
"È evidente, l'Occhio è contrariato. Va acquietato" ha risposto Kamsha. "Con un sacrificio" ha aggiunto.
"Un sacrificio?"
"Senza dubbio. Rammenti la Bibbia? Abramo e Isacco, la figlia di Iefte, lo stesso Gesù Cristo, l'agnello immolato? E ancora, le culture dell'America Centrale usavano sacrificare i nemici in segno di rispetto. Più l'avversario era temuto, tanto più agli occhi degli dèi il sacrificio aveva valore. Ricorda: più è prezioso, più esso è gradito a Dio."
Quœllo è rimasto in silenzio per diversi minuti. Stavo quasi per sporgermi dalla scala per vedere se fossero ancora in cucina, quando il fratellone ha risposto, con voce ancora più bassa: "Forse so dove trovarlo, se è andato dove va di solito..."
I mormorii sono diventati un bisbiglio incomprensibile. A un certo punto ho sentito i loro passi venire nella mia direzione. Sono corso in camera, tendendo l'orecchio. Ho udito il rumore di chiavi che girano nelle toppe: i fratelloni ci stanno chiudendo nelle nostre stanze! Anche la mia serratura è scattata. Ho abbassato la maniglia: niente da fare, ero bloccato all'interno.
"Non ti preoccupare Timmy: è per la tua sicurezza" ha detto Quœllo da fuori. "Io e Kamsha usciamo, saremo di ritorno in tarda nottata. Non aspettarci, va' a letto."
Se ne sono andati poco dopo, li ho visti dalla finestra. Maatsu gli andava dietro, nudo come un verme. Aveva nascosto di nuovo i vestiti per casa, ma non sembravano dare peso a questa cosa.
Che hanno intenzione di fare?

11 Marzo, sera

Sto fermo alla finestra da ore, ma non tornano. Sono andato alla porta e ho gridato che ero lì dentro, c'era qualcuno in giro per casa? Le sorelle che facevano? Ho udito Norne dalla sua stanza, ma non capisco che dice. Nessuna risposta dalla sorellona. Che dorma ancora? Tra poco vado a letto anche io: sono stanco morto, e domani ho scuola.

11 Marzo, tarda notte

Diluvia. Sento la pioggia battere sul tetto.
Scrivo queste righe con il solo aiuto della lampada frontale. Non ho il coraggio di accendere la luce. In questo momento sono nel mio letto, al centro della stanza. È chiusa a chiave, ma dall'esterno. Oh, quanto vorrei che lo fosse dalla parte opposta! Non per potere uscire, no; per barricarmi qui.
Poco fa, ho sentito da basso aprirsi la porta di casa. Quœllo, Kamsha e Maatsu devono essere rientrati. Hanno fatto un baccano incredibile, e mi sa che hanno anche rovesciato la lampada in ceramica all'ingresso, perché ho sentito un rumore come di vetri rotti. Devono poi essere scesi in cantina, perché ho udito sbattere la pesante botola di ferro. Per un po' c'è stato silenzio. Poi sono cominciate le urla, così forti da coprire il rumore della pioggia. Per sentirle da sotto la botola, a chi grida esploderanno le corde vocali. Dio, sembra che stiano scuoiando un maiale. Da vivo. Una volta Allucilla ci ha fatto vedere un documentario su come si macellano. I versi che fanno ti cavano l'anima. È dieci minuti buoni che vanno avanti, sento le grida anche se mi stringo il cuscino attorno alla testa. Ma che stanno combinando i fratelloni? Norne piange, la riesco a sentire a malapena, tra la pioggia e le urla. Io non griderei così nemmeno se mi stessero segando una gamba da sveglio.
È un animale, o una persona? Ecco, ecco! Si stanno facendo più roche... Penso gli si sia lacerata la laringe, o roba del genere. La voce ha un che di familiare, anche se vi sfido a riconoscere qualcuno da questi ululati belluini.
Silenzio. Che succede?

11 Marzo, poco dopo

Sento dei passi. Faccio finta di dormi

12 Marzo, mattino

Perdonami se ti ho lasciato in sospeso: Quœllo ha aperto la porta all'improvviso, per vedere se dormivo. Meno male che avevo già spento la torcia!
Fuori c'è il sole, ma mi sento un po' pigro. Non vado a scuola. Anche se perdo un giorno non succederà nulla... (maestra, se leggi: non ti arrabbiare!) Uscirò in giardino a giocare... Da solo.

12 Marzo, mattino, poco dopo

C'è un nuovo albero in giardino. È bizzarro: ha il tronco di un marrone che sembra quasi viola scuro, ed è liscio liscio, assomiglia alle squame di un serpente. Ha pochi rami, tutti spogli. I fratelli devono averlo piantato questa mattina presto, sopra un cumulo di terra smossa di recente. Quando fanno così, è certo che la pianta crescerà alta. Alluce me l'ha spiegato: è perché è ben fertilizzata.

19 Marzo

Da settimana scorsa i fratelloni sono piuttosto schivi. Maatsu invece no, non si fa problemi. Sorride sempre. Anzi, oggi mi ha fatto vedere un nuovo trucco: aveva in mano una rosa. Ha agitato la bacchetta, e puff! La rosa è sparita. Così. Mi chiedo come cavolo abbia fatto, visto che era nudo come suo solito. Dove l'avrà nascosta per non farmela vedere?
La pancia della sorellona ancora non si nota. È sempre stanca. Kamsha mi sa che è indeciso: un secondo prima dice che il figlio concepito nel peccato è sgradito a Dio. Poi ci ripensa e comincia a girare per la casa come un pazzo, dicendo: "Il bambino che nostra sorella porta in grembo è figlio di Dio, e un novello Cristo sorgerà tra noi!"
Straparla. Mentre dice così, agita le lunghe braccia. Si sta facendo più pallido, il fratellone. La pelle gli casca flaccida sul mento, così la pappagorgia risulta ancora più evidente. "Esistono preti magri?" ci scherzerebbe su Quœllo, se gli fosse rimasto in corpo un briciolo di calore umano.
Kamsha respira male, come fanno i carlini. Hai presente, diario? Sembrano sempre siano sul punto di strozzarsi. Ogni giorno che passa gli occhi gli diventano sempre più tondi, sporgenti e acquosi. Le gambe gli si sono fatte molli, e non riesce più a camminare bene. Arranca, trainandosi con le braccia troppo lunghe e sottili. Sembrano le zampe di un ragno.
Forse si è accorto anche lui che gli sta succedendo la stessa cosa di Lutrezio. Se davvero è opera dell'Occhio, non pare fare distinzioni tra devoti e profani.
Io me ne andrò a giocare con Norne. Poverina, se ne sta sempre in un angolo a tirare su con il naso. Inizia a essere così vuota, questa casa!

A presto,

Tuo,

Timotheus

AgapantoOù les histoires vivent. Découvrez maintenant