Diario di Timotheus

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29 Marzo

Ciao diario,

È passato un po' di tempo dall'ultima volta.
Norne non c'è più, l'Occhio se l'è presa l'ultima volta che ti ho scritto. Settimana scorsa è successo lo stesso a Maatsu. Scendono tutti giù, attratti da una invisibile forza magnetica. Poi l'Occhio li fa suoi. Non ho idea di come ci riesca. Spariscono e basta? Se li mangia? Che importa. Tanto non tornano più, ormai è chiaro.
Quœllo non si pronuncia.
Kamsha invece, biascicando, mi ha detto che non devo preoccuparmi: quando verranno Cieli e Terra nuovi, Maatsu e Norne si reincarneranno, e torneranno a camminare tra i vivi. Come tutti i fratelli, del resto.
Non c'entra nulla, ma questa sera mi sono affacciato alla finestra della mia stanza, che dà sul nostro giardino grande grande. In lontananza, vicino alle paludi, ho scorto delle luci fioche fioche. "Lumiferi" ho subito pensato. Non so perché. Insomma, non so nemmeno cosa sia un lumifero!

10 Aprile

Alla sorellona si comincia a vedere un poco di pancia. Mi ci fa appoggiare sopra l'orecchio, ma non sento nulla. È troppo presto.
Le visite all'Occhio nella Terra continuano. È difficile avvicinarsi ora, bitorzoli e spunzoni duri come acciaio spuntano ogni giorno sempre più numerosi: dal soffitto, dal suolo, e tutto intorno. Il pavimento sconnesso è incrostato di una patina marrone scuro. Penso sia sangue rappreso. Mi sembra anche che l'Occhio sia più sporgente. Come quelli di Kamsha, che sembrano volergli schizzare dalle orbite. Sta perdendo lucidità. Al lavoro non ci va più da quando gli sono spuntate le braccia extra. Anche se, facendo il magazziniere, gli sarebbero potute tornare utili!
È viscido e floscio come una grassa lumaca bianca.

15 Aprile

Sapendo che il suo momento era vicino, Kamsha ha deciso di consegnarsi volontariamente all'Occhio, "Come docile agnello condotto all'altare in obolo."
Un'ora fa è sceso di sotto, e non è più risalito. Non ha voluto che lo seguissimo, anzi ce l'ha proibito categoricamente. Non che Quœllo o la sorellona avessero fatto anche solo la finta di volerglielo impedire.
Prima di sparire oltre la botola, Kamsha mi ha raccontato cosa, secondo lui, gli sarebbe accaduto: avrebbe varcato i confini di questo mondo, passando oltre la pupilla dell'Occhio nella Terra.
"È una porta" ha sbiascicato, sbavando muco filante e biancastro. Poverino, cercava di parlare meglio che poteva. "Una porta da questo mondo per il prossimo, per l'Altrove." Ha tirato fuori la lingua, una cosa pallida e carnosa, lunga e spessa, che sembrava a sua volta una grassa lumaca. Si è leccato le labbra viola, facendo cadere gocce di saliva grosse come caramelle.
Poi ha continuato: "Non è la fine di tutto, no. Quando la Terra nuova giungerà, allora sarò innalzato verso i Cieli, e verrò trasfigurato in un dio, come gli ho chiesto."
Ha elevato tutte e sei le braccia ricoperte da mucillagine. Controluce, per un istante davvero mi è parso simile a Shiva (sempre che abbia anche lui sei braccia), ma uno Shiva vermiforme, anemico, obeso.

15 Aprile, più tardi

Sono sceso nel sotterraneo. Ora si intuisce chiaramente cosa stia lentamente venendo alla luce dalle viscere della terra. Le antenne si agitano e contorcono, i bubboni pulsano e palpitano; le crepe scricchiolano.
Si risveglia ogni giorno un po' di più. Presto sarà libero. Sento la roccia vibrare sotto i piedi, ogni volta che i suo cuore (se ne ha uno) batte. Tutta la casa rimbomba al suo ritmo cupo.

20 Aprile

A casa siamo rimasti in tre. Quœllo non è più lui, sembra come svuotato, tipo i bruchi del documentario di Allucilla.
La pancia della sorellona cresce, anche se lei mangia poco ed è, se possibile, ancora più pallida di prima. Suda molto. Ha la febbre, forse. Non può più andare al lavoro. Come faremo, ora che non c'è chi porta a casa da mangiare? Quanto vorrei che Peer tornasse. Fratellone, che fine hai fatto?

AgapantoWhere stories live. Discover now