Fosco Zante, Quaderni di Laboratorio

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Fosco Zante, Quaderni di Laboratorio

Duodì della settima decade del mese d'Estate dell'VIII° Periodo, anno LVII
Secondo biennio di sperimentazione

"Mi appresto a vergare queste righe in vece di Mastro Zante, in quanto egli s'è appena coricato, spossato dopo il duro lavoro che per tutta la notte s'è prolungato e ci ha tenuti impegnati.
Ci siamo riusciti.
Dopo quasi un lustro di ricerche ininterrotte, abbiamo finalmente distillato un'oncia della sostanza di sintesi che M° Zante, giustamente e in suo onore, ha deciso di battezzare 'zante'.
Lo zante è un fluido grigio cupo, opaco, dagli sporadici riflessi metallizzati, che rassomiglia nell'aspetto al più comune Curio, il quale tuttavia non è presente nella mistura in minima traccia. Di consistenza catramosa, al tatto appare denso e oleoso, con un peso specifico di circa tre once al pollice cubo (necessarie maggiori verifiche in merito, N.d.S.).
Non infiammabile, insolubile in acqua, viscoso e appiccicaticcio, scivola tuttavia su ogni piano inclinato senza lasciare residui. È insapore, pur emanando un puzzo ultraterreno, classificato al quarto livello nella Scala Primkin. Debolmente paramagnetico.
Emette radiofrequenze che vanno a interagire, anche se in maniera non nota, con i geni della famiglia FTx2440, favorendone le mutazioni in senso oncogeno, con un rateo estremamente elevato. Queste affermazioni vengono fatte anche sulla base delle osservazioni preliminari dei colleghi Ruediger & Spallanzani (et al.), i quali in fase di sperimentazione iniziale hanno fornito considerevoli apporti alla ricerca (crediti e citazioni a fine Quaderno, N.d.S.).
Le analisi sono state effettuate in vitro su tessuti vivi monoclonali, di Talentuosi e normodotati a confronto, posti in soluzione nutritizia, in doppio cieco e con popolazioni di controllo. Lo studio delle reazioni allo zante è stato eseguito pre, durante e post esposizione al fluido stesso, tramite magnificatore ottico ed elettroforesi per mezzo di accumulatori di Volta.
Essendo la famiglia FTx2440 esclusiva dei Talentuosi, lo zante risulta a oggi il mezzo più efficace e sicuro per l'eliminazione degli stessi, senza rischio – allo stato attuale della ricerca – di danneggiamento dei normodotati.
Inschermabile, la sua azione aumenta in maniera proporzionale al diminuire del quadrato della distanza, e alla concentrazione spaziale. Non sono stati notati, a oggi, effetti di sorta a breve termine sui normodotati. Mandatorie in tal senso sono ulteriori analisi in merito.
Per questo, si suggerisce l'utilizzo di un'Asta di Fløngën, già adoperata in campo alchemico per la manipolazione di materiali tossici e/o infetti, con all'apice un'ampolla contenitiva dotata di schermatura alle radiofrequenze.
Essendo le famiglie geniche TTx2440 e FTx2540 molto affini alla FTx2440, ed essendo tali famiglie presenti in molti normodotati, potrebbero invero manifestarsi effetti collaterali avversi zante-mediati anche nei confronti di individui non Talentuosi."
(omissis)
"...Riteniamo dunque che il farmaco sia pronto per la fase due della sperimentazione: effetti in vivo su cavie umane.
Ulteriori aggiornamenti verranno forniti prossimamente, all'ottenimento di materiale in buone condizioni per procedere in tal senso."
(omissis)
"Proverò a seguire l'esempio di Fosco, e mi coricherò. Non penso riuscirò a chiudere occhio.
Siamo entrambi euforici. Oggi inizia il riscatto di Mastro Zante.

In Fede,

Mœbius Fløngën, umile assistente di M° Fosco Zante, grande alchimista"

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