Diario di Timotheus

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Sabato 22 Settembre

Caro diario,

Rieccomi qui! Come promesso, devo finire di raccontarti i miei fratelli. Eravamo arrivati a Quœllo, se non sbaglio (aspetta che vado un secondo a controllare).
Sì, avevo ragione. Allora continuiamo:
Finalmente, dopo quattro fratelli maschi, è arrivata la seconda sorella, Allucilla, che chiamo anche Alluce. Su di lei non ho molto da dire, purtroppo. Più che altro è che sta molto sulle sue... è un po' egoista. Ha i capelli lisci e biondi, gli occhi blu e non è molto alta. Ama gli animali, le piante e la natura in generale, e trascorre tutto il tempo a leggere. Anche a me piace leggere ogni tanto, ma Allucilla esagera!
Porta sempre con sé un grosso libro con le pagine bianche, che Peer le ha regalato per il compleanno. Ci disegna dentro buona parte delle cose che legge, che sono per lo più libri di botanica e di zoologia. Oltre a questo, si inventa un sacco di nuove specie animali e vegetali, e le descrive e le cataloga per filo e per segno. L'ha chiamato "Animalarium: grande Trattato fitomicozoologico", e dice che quando avrà raggiunto mille pagine lo pubblicherà. Io ci credo poco: a chi può interessare un libro che parla di animali e piante e funghi inventati?
Lutrezio è l'ultimo fratello maschio prima di me. Assomiglia molto ad Allucilla, e infatti spesso ci chiedono se sono gemelli. Ci siamo stancati di dire di no, quindi adesso diciamo di sì e tutti sono più contenti. Anche perché Lutrezio di carattere è molto diverso dalla finta gemella: sebbene anche a lui piaccia leggere, parla tanto e si muove ancora di più! Ama la vita all'aria aperta, ma non gliene importa un fico degli animali: l'animale vero è lui, che si arrampica sugli alberi, si rotola nel fango e torna sempre a casa con qualche sbucciatura. La sorellona ogni volta lo medica e lo disinfetta, mentre Peer sbuffa in segno di disapprovazione. "Terra non fa guerra" dice Quœllo, mentre Maatsu impone le mani sulle ferite pensando di guarirlo. Non serve: il mio settimo fratello è robusto, con la pelle di un bel colorito rosa.
A Lutrezio piacciono un sacco i supereroi e i superpoteri. Ogni volta che giochiamo insieme scegliamo un potere diverso, e dobbiamo comportarci come se davvero ce l'avessimo. Però Lutrezio vuole sempre complicare le cose, e mette delle limitazioni ai superpoteri. Se io dico: "Facciamo che posso volare", lui mi dice: "Okay, però non puoi volare sopra gli oggetti verdi, perché il tuo cervello non sopporta il verde, altrimenti precipiti." Non lo fa per barare, perché fa lo stesso con sé: "Io invece ho la telecinesi."
"Teleci-che?" chiedo io.
"Telecinesi, posso spostare gli oggetti col pensiero. Però posso sollevare solo cose che potrei sollevare senza usarla, anche se posso sollevarne quante voglio contemporaneamente."
Mi diverte giocare ai superpoteri con Lutrezio, ma dopo un po' iniziano a esserci troppe regole, mi gira la testa e mi stanco. Mio fratello invece andrebbe avanti per giorni a inventare poteri.
Siamo quasi alla fine. Prima di me ci sono altre due sorelline: l'ottava è Galàgala (con l'accento come ho scritto). Dopo la sorellona, secondo me Galàgala è la più carina di noi, anche se nel cuore è un maschiaccio. Devo stare attento a non far leggere questo diario a Norne. Se scoprisse che penso che Galàgala sia più bella di lei, è la volta buona che mi fa fuori.
Alla mia ottava sorella piace la geografia. È strana, ma non tipo Maatsu: lei è... come si dice? Originale. Di brutto! Come Allucilla, ama inventarsi le cose, anche se in questo caso riguardano naturalmente la geografia. Disegna carte e mappe, si immagina paesi e nazioni. A differenza della sorella maggiore, non le interessa pubblicare un libro, e non custodisce gelosamente i suoi segreti. Ha occhi nocciola, capelli castani e ricci; si veste sempre di marrone. "Come la cacca" dice Maatsu, che quando vuole attenzioni diventa volgare (non dice proprio "cacca", ma una parolaccia, che però non scrivo, perché non voglio note). "Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior" canta allora Quœllo. Tutti ridono, e ride anche Maatsu, che non ci sta capendo niente. Voglio bene a Gagà, anche se non mi considera molto.
Norne è la penultima. Come me ha dieci anni, ma solo per un mese all'anno. Quœllo dice che "è il perfetto archetipo di femmina umana: civettuola, fatua e superficiale, ma carina abbastanza perché i maschi non si curino dei primi tre aggettivi." Questa frase la so a memoria perché è una delle preferite di mio fratello. Non pensate male: vuole bene a Norne, ma è la sua dannazione. Ricordate quella faccenda del sale in zucca? Ecco, Quœllo dice che Norne è l'eccezione che conferma la regola: tanti capelli, lisci e biondi, ma nemmeno un grammo della preziosa sostanza.
La verità è che mia sorella è l'unica vera "sorella" che ci sia in casa. Le altre tre hanno tutte le loro particolarità, mentre Norne ama fare quello che fanno di solito le bambine: si veste da principessa, adora il rosa, indossa i tutù e le scarpe da ballerina. Si mette i cerchietti, sbatte gli occhioni per farsi considerare e le piace fare fotografie. Secondo Lutrezio non è nemmeno nostra sorella: è troppo poco strana. Io però so una cosa che gli altri non sanno, che Norne ha mostrato a me solo: anche lei ha un libro dalle pagine vuote. "E non è un diario da ragazze" mi ha detto. Non so cosa ci abbia scritto perché è una femmina, e come Allucilla è gelosa delle sue cose. Però ce l'ha, e questo dimostra infutabilente (si dice così? Infutabilente, come dire "senza ombra di dubbio") che è una Smith tanto quanto noialtri.
Per ultimo ci sono io. Mi chiamo Timotheus, ma questo già lo sai. I miei fratelli mi chiamano Timmy per fare prima, e sinceramente ho il nome meno strano di tutti.
Spesso ci hanno chiesto come mai i nostri genitori ci abbiano dato dei nomi così particolari.
"Tutti i nomi hanno un significato." Dice Quœllo. "Non è triste? Il destino degli altri è già scritto in loro. Non possono fare altro che seguirlo. Invece a noi è dato il privilegio di tracciare da soli il nostro fato. Tranne Timmy, naturalmente." Quando dice così ci rimango un po' male, poi però penso che non è così brutto: può essere difficile anche non sapere da che parte andare, nella vita, mentre io lo saprò già! E poi, non è che un nome ti condizioni così tanto... a proposito, che cosa vuol dire Thimoteus? Mi riprometto di scoprirlo.

Per oggi basta, mi fa male la mano. E sono arrivato alla fine dei fratelli, quindi sono contento così.

A presto!

Tuo,

Timotheus

P.S.: Lo so, non ti ho parlato molto di me, ma sono sicuro che pian piano capirai da solo come sono fatto. Ti svelo solo che la sorellona dice sempre che sono il più gentile e sensibile dei fratelli. A te crederci o meno!

AgapantoOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz