You're smiling

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《Tu guardi le stelle, stella mia, ed io vorrei essere il cielo per guardare te con mille occhi.》
[Platone]

"Vuoi fermarti a riposare?"

"Perché lo chiedi a me?"

"Sei tu quella anemica." Rispose Archie all'amica. "Allora? Vuoi fare una pausa?"

"No, sto bene. Voglio solo arrivare a Toledo il prima possibile."

Erano in viaggio da quattro giorni, ormai. Avrebbero dovuto salire su un paio di autobus e camminare un poco, ma erano stati bloccati sul secondo pullman dalla polizia per comportamenti sospetti, e sanzionati poiché non in possesso dei documenti. Dovettero pagare una multa alquanto salata, utilizzando così i pochi soldi che si erano portati dietro. Morale della favola, erano rimasti a piedi, completamente sprovvisti di denaro e senza cellulari, per paura di poter essere rintracciati da Alice, allarmata per la scomparsa della nipote, o da Jensen, di sicuro a conoscenza della fuga della mora grazie ad Hiram.

"Quanto manca, secondo te?" Domandò il rosso a Jug.

"Non ne ho la minima idea. Non sono mai andato a Toledo a piedi."

Liria aveva parlato poco, non era decisamente in vena di intrattenete un discorso. Le girava la testa, aveva perso più volte il senso dell'orientamento, e come se non bastasse, la stanchezza e il fatto che avesse perso parecchio sangue dal naso, le causavano evidenti vacillazioni e tremori. Eppure il suo orgoglio le impediva di fermarsi a riposare. Quello, e la sua inarrestabile voglia di raggiungere New York in tempi brevi.

"Mi viene in mente quel film,《Into the Wild》... Aveva una bella colonna sonora... Da viaggio, per intenderci. Musica Grunge, molto nel mio stile." Disse di punto in bianco la Anderson.

In effetti, a giudicare da com'era vestiva, pareva che il suo genere fosse senza dubbio il Seattle Suond, o qualcosa di simile. I suoi precedenti abiti, quali jeans tutt'altro che confortevoli e scarpe ormai logore, non le consentivano esattamente di poter camminare comoda o, all'evenienza, di correre, e il fatto che la sua maglietta si fosse sporcata del sangue che aveva perso dal naso, non faceva sembrare la ragazza molto raccomandabile agli occhi della gente. Fortunatamente lungo il loro tragitto si erano imbattuti in un punto di raccolta di indumenti vecchi, e barattando con i barboni del luogo qualche gingillo di poco conto, avevano avuto il permesso di prendere alcuni vestiti. E così Liria si era ritrovata ad indossare dei pantaloncini sfilacciati con le bretelle a penzoloni, sopra ad una calzamaglia nera invernale. Ai piedi, degli anfibi con la suola bassa, mentre dalla vita in su portava una maglia di almeno tre taglie più grandi con una giacca in ecopelle con le maniche a sbuffi. I suoi capelli, inoltre, erano tenuti indietro da una bandana nera.

La mora sorpassò i suoi due compagni di viaggio. Non che volesse lasciarli indietro, certo, ma senza dubbio quello era un ottimo modo per mettergli fretta. Archie rivolse un'occhiata ammonitrice a Jughead, che borbottò qualche parola scomporta, visibilmente contrariato.

"D'accordo..." Sbuffò, per poi raggiungere svelto la Anderson. "Hey..." Le disse, mettendole una mano sulla spalla.

"Che c'è?" Rispose gelida lei.

"Nulla, solo... Credevo che fossi un po' giù. Ti vedo nervosa."

"Sto bene. Solitamente prendo degli psicofarmaci, che tra le altre cose servono anche per allentare la tensione, ma non ho avuto il tempo di metterli nello zaino. Ecco tutto."

"Vuoi passare in qualche farmacia, magari riesci a trovare qualcosa..."

"Sei sordo? Ho detto che sto bene." Jug la osservò di storto. "Scusa... Tutta questa storia mi rende..."

Rebel [Jughead Jones]Where stories live. Discover now