Disastro

622 43 21
                                    

Trovarsi davanti a un pazzo sapete che significa? Trovarsi davanti a uno che vi scrolla dalle fondamenta tutto quanto avete costruito in voi, attorno a voi, la logica di tutte le vostre costruzioni.》
[Luigi Pirandello]

Alice aveva lasciato il Southside da un pezzo ormai, e nella roulotte dei Jones, ancora nessuno aveva proferito parola. Ad un certo punto FP fu costretto a raggiungere d'urgenza il Whyte Wyrm, a causa si un'improvvisa spariozione di alcune casse di liquori, presumibilmente rubate da una gang rivale, i Ghoulies. Così Jughead rimase solo, con i suoi pensieri e il con il senso di colpa. Qualcuno bussò alla porta. Tre tocchi, due molto veloci, e uno nettamente più scandito. Il moro sapeva bene di chi si trattasse: Liria.

"Hey..." Disse la ragazza, sorridendo. "Cos'è quella faccia? Hai la stessa espressione di un cadavere sul tavolo dell'obitorio..."

"Va bene. Sto bene... Sono solo stanco."

"Capisco... Tuo padre è in casa?"

"No, è al Wyrm..." Liria lo scansò, entrando poi nella roulotte. "Senti, non credi che sarebbe meglio rimandare tutto questo ad un altro giorno? Tua zia..."

"Può andare a farsi fottere, mia zia. La sua opinione vale meno di zero..." Si tolse la giacca. "Voglio stare con te, ora. Solo con te... Negli ultimi giorni sono successi così tanti casini che quasi non abbiamo avuto un attimo per respirare! Da quando siamo tornati da New York, non abbiamo più avuto l'occasione di concederci un po' di tempo per noi... Da domani potrò tornare a scuola, e dovrò farmi in quattro per recuperare tutto il programma che mi sono persa, e poi tra una settinana arriveranno i miei fratelli, quindi ciao ciao totalmente libertà di fare ciò che voglio con il mio ragazzo..."

"Liria, ascolta..." La mora lo interruppe.

"Guardiamo un film? Dovrei avere circa due ore di buono, prima che mia zia si accorda che non ci sono..."

"No, no..." Jughead si passò una mano tra i capelli, visibilmente combattuto. "Liria, io non credo che..."

"Santo cielo, Arancia Meccanica! Sono secoli che non lo vedo!" Esclamò la mora, mentre rovistava in una cassetta piena di vecchi DVD. "Credevo fossi più un tipo da Tarantino..."

Jughead sospirò.

"Posso chiederti un favore?" Chiese pacato. Liria annuì. "Ti prego, ti prego davvero, tornatene a casa. Per piacere Liria, fallo."

La ragazza aggrottò le sopracciglia, con un'espressione confusa.

"Mi stai dicendo... Di andarmene?" Domandò, quasi desolata.

"No, io..." Jug buttò la testa all'indietro. "Tua zia è..."

Avrebbe voluto dirle della conversazione che avevano avuto poco prima, liberarsi di quel tremendo peso, ma non poteva. Per il bene di Liria, non poteva.

"Forse dovresti davvero fare come dice, per una volta. Ascoltarla... Ogni cosa che fa è per il tuo bene..."

"Non ho bisogno di qualcuno che pensi al mio bene." Rispose inaspettatamente fredda la mora. "I suoi sono solo interessi, futili interessi... Lei dov'era, quando loro sono morti? Dov'era quando Michael ha dovuto farsi carico di quattro adolescenti orfani? E quando mia madre era nei guai perché aveva un fidanzato violento? Mia zia aveva di meglio da fare, immagino... Di meglio da fare che dirmi che avevo un fratellastro, di meglio da fare che vedermi come una persona anche solo per un secondo, e non esclusivamente come una stupida seccatura!" Prese la sua giacca. "E ora vado, sia mai che la mia presenza possa essere d'intralcio anche per te..." Roteò gli occhi. "Ah, e grazie della serata... Rifacciamolo qualche volta!"

Rebel [Jughead Jones]Where stories live. Discover now