Sette minuti all'inferno

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L'occhio vede solo ciò che la mente è preparata a comprendere
[Robertson Davies]

Era tutto organizzato. I ragazzi si sarebbero trovati a casa di Betty poco prima della festa, per poi andarci insieme. La prima a presentarsi fu Veronica, impeccabile come sempre. Indossava un abito blu notte, che le arrivava poco più in su del ginocchio, con una cintura bianca e argentata in vita. Le scarpe erano del medesimo colore, ed erano inoltre perfettamente in conta con la collana e agli orecchini di perle che mettevano in risalto i suoi occhi scuri.

"Scendo subito!" urlò Betty dal piano di sopra.

Lei era vestita in modo molto semplice: un abito rosa cipria, con un fiocco all'altezza della vita. Sobrio, senza scollatura o ricami. Contrariamente al solito, i suoi capelli, sempre legati in una coda di cavallo alta, le ricadevano lungo le spalle, e esclusivamente qualche ciocca era stata raccolta in una mezza crocchia. Non indossava gioielli particolarmente vistosi, solo una collanina d'oro bianco con la lettera B come ciondolo.

Quando fece il suo ingresso in salotto, anche i componenti maschili del gruppetto erano arrivati, e parevano intenti a complottare qualcosa con Veronica, seduti sul divano. Betty si scusò per il ritardo e si avviò verso la porta, invitando i suoi amici ad uscire il prima possibile.

"E Liria?"

La Anderson fece capolino in salotto un istante dopo, come se si fosse sentita chiamare, e osservò i presenti alquanto perplessa.

"Tutta questa formalità per andare da quell'arpia di Cheryl?"

"È una festa!" Ribatté Veronica. "Come pensi ci si debba vestire?"

"Con abiti adatti a scappare dalla polizia, all'evenienza." I presenti rivolsero alla mora un'occhiata poco convinta. "Evidentemente abbiamo due concetti diversi di festa..."

"Senti, vestiti pure come vuoi," intervenne Archie "basta che vada a prepararti. Siamo già in ritardo."

Liria accennò un sorriso divertito, dietro a cui era chiaro si nascondesse un certo tono di scherno.

"Non ho la minima intenzione di presentarmi a casa Blossom come se io e Cheryl fossimo migliori amiche."

"Non è necessario un rapporto stretto con la padrona di casa per partecipare alle sue feste." Specificò Betty. "Secondo Cheryl, più siamo e meglio è."

"Più siamo, e più caos riuscirà a scatenare..."

"Coraggio, sarà divertente!"

"Per me di sicuro." Rispose Liria, alzando le spalle. "Mi aspetta una relazione di 500 parole sul perché sia importante arrivare in orario a lezione, un resoconto degli ultimi giorni ai miei fratelli e della musica certamente migliore di quella che ascolterete voi nelle prossime ore."

Dal salotto si udì il rumore di una chiave nella serratura della porta d'ingresso, e la figura di Alice Cooper non tardò a palesarsi davanti ai ragazzi. La donna, dopo aver riempito tutti di complimenti nettamente in contrasto con il suo sguardo giudicante, si voltò in direzione di Liria, intenta ad osservarla con sospetto.

"Avevi detto che ti saresti fermata al Register fino a tardi." Disse la ragazza.

"Ho pensato di portarmi un po' di lavoro a casa." Rispose la donna, visibilmente diffidente. "Mi sarebbe dispiaciuto lasciarti tutta sola così a lungo."

Liria colse la provocazione all'istante, ma preferì non spingersi oltre con quella conversazione. Era evidente che sua zia avesse una stima tanto bassa di lei da non sentirsi tranquilla a lasciare casa Cooper incustodita. L'ipotesi di passare chissà quante ore da sola con Alice era tutt'altro che allettante per la Anderson, e il suo spirito di conservazione ebbe la meglio.

Rebel [Jughead Jones]Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon