Nulla di che

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È una battaglia vecchia come il tempo: il ruggito della folla da un lato e la voce della tua coscienza dall’altro.》
[Douglas Macarthur]

"Come credi che potrebbe regire?" Domandò Jughead, anche se dentro di sé aveva una paura fottuta della risposta.

"Non lo so, amico... Liria è un'enigma irrisolvibile, lo sai." Rispose Archie. "Di certo avrebbe il cuore spezzato."

"Meglio il cuore che l'osso del collo..."

"Secondo me ti stai facendo troppi problemi. In fondo sai com'è Alice Cooper! È la paranoia fatta a persona, diamine! Farebbe letteralmente di tutto per quella pazza di sua nipote."

"Anche io farei lettaralmente di tutto per quella pazza di sua nipote, per questo non voglio metterla in pericolo..."

"Tu? Tu metti in pericolo lei? Stai scherzando! Devo proprio ricordarti che a causa di tutti i nemici che Liria si è fatta nel tempo ti hanno sparato, picchiato a sangue e hai dovuto sopportare quella logorroica di sua zia?! Semmai è lei che si deve preoccupare di non mettere in pericolo te!"

"Se io non l'avessi assecondata, tutte le cose che hai elencato non sarebbero successe..."

"Sì, e se Romeo non avesse combattuto contro Tebaldo, Mercuzio non sarebbe morto. Ma è colpa di Mercuzio, no? È colpa sua perché lui aveva deciso di essere lì in quel momento..."

"Che diavolo stai blaterando?" Il moro inarcò le sopracciglia.

"Stavo solo seguendo il tuo ragionamento, Jug. E come vedi non ha un minimo di senso."

"Ah, lascia perdere!" Sbuffò il ragazzo facendo un gesto con la mano, come per scansare qualche presenza invisibile. "So benissimo quello che faccio." Mentì.

Non aveva la minima idea di cosa stava facendo, di quello che sarebbe andato a fare. Non sapeva come sarebbe andata a finire, e forse non voleva nemmeno saperlo. L'unica cosa di cui era totalmente cosciente, e che aveva fatto un errore madornale, a dire a Liria che la amava, la sera precedente. Perché qualunque cosa avrebbe deciso di fare per risolvere la situazione, sarebbe partito con un piede nella fossa. E quelle due semplici parole, ne sarebbero state la causa.

"Allora a cosa ti serve il mio aiuto?" Domandò Archie.

"Diciamo che non ho... La perseveranza, ecco, per stare lontano da lei... È più forte di me. Tu devi fare sì che io non cada nella tentazione di baciarla... O abbracciarla... O dirle che la amo..."

"In pratica devo impedirti di trattarla come se fosse la tua ragazza, quindi..." Concluse il rosso con aria rimproverevole. "Cosa che effettivamente è, a dirla tutta..."

"So che non ha senso."

"No, non ne ha."

"Lo faccio per lei!"

"No..." Mormorò Archie. "No, lo fai per te... Perché non riesci a sopportare l'idea che in un futuro remoto tu potresti perderla... Perché preferisci spezzarle il cuore, piuttosto che saperla in pericolo... Ma sai cosa ti dico? L'amore fa male, Jug. Per amore bisogna lottare! E con o senza di te, lei troverà sempre il modo di mettersi nei guai... Non lasciarti vincere dalla paura del senso di colpa. Non abbandonarla perché temi di farle del male... Mi sbagliavo su di te, lo riconosco. Quando ti ho detto che avresti solo potuto farla soffrire, mi sbagliavo... Voi non siete fatti per stare insieme, è evidente. Il destino vi vuole separati, e per la vostra salute, forse dovreste davvero arrendervi al suo volere. Ma se lo fate, non sarete felici! Se lo fai, lo rimpiangerai per sempre, perché una come Liria capita una volta sola nella vita, diamine! E dopo di lei, tutte ti sembreranno terribilmente noiose e scontate, per cui vivi questo momento! Senza il senno di poi, ma vivilo. Ora, nel presente... Il domani è ancora lontano..."

Rebel [Jughead Jones]Onde histórias criam vida. Descubra agora