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Non ci sono scorciatoie tra
il cielo e la polvere.》
[O’Connor]

"Ancora non ho capito come hai scoperto questo posto..." Chiese Sweet Pea.

"Non è colpa mia se i tuoi neuroni hanno deciso di prendersi una vacanza..." Rispose Liria, passando la mano sul muro della casa abbandonata.

132 Grial Street era l'indirizzo di una vecchia abitazione sgangherata, piena di graffiti e incisioni sulle pareti, ai margini del South Side. Per terra c'erano dei vecchi giornali, bottiglie di birra vuote, frammenti di vetro quasi ovunque e qualche rimasuglio di sigaretta. Non prometteva nulla di buono, ma non per niente Liria veniva in passato chiamata da suo padre《Mary Kingsley》, scrittrice londinese nota per la sua sconfinata curiosità. Ovviamente, non conoscendo ancora un gran che Riverdale, la mora dovette chiedere indicazioni ai Serpents, le uniche persone che avrebbero potuto accettare di cimentarsi in un viaggetto non molto tranquillo verso una casa misteriosa e sconosciuta.

"Di preciso, cosa stiamo cercando?"

Liria non rispose, rapita dalla moltitudine di colori che le pareti scrostate dell'abitazione riportavano. Murales naturalistici, politici, affreschi ritraenti personaggi famosi e graffiti con frasi di rivoluzione... Alla mora tornò in mente il Bronx, i vicoli colorati in cui tanto amava passeggiare, le case occupate da studenti in rivolta e le camminate sui tetti dei palazzi, per vedere dall'alto la sua città. Venne assalita da un senso di nostalgia, ma, dentro di sé, era grata di aver cambiato aria per un po', di essersi allontanata dalle risse di strada e dalla vita spossata della Grande Mela, di aver conosciuto Jughead... Lui non aveva ancora spiccato parola, da quando erano arrivati.

"Hey..." Disse Liria prendendogli la mano. "Stai bene?"

La mente del ragazzo, però, sembrava altrove.

"Perché siamo qui?" Domandò di rimando, schivo. "Ci hai trascinati in questa topaia senza spiegarci niente..."

"Voi avete deciso di seguirmi... Non vi ho costretti."

"Sei strana, ultimamente. Te ne vai in fretta e furia, scompari per giorni, poi ti fai rivedere e in un alone di totale mistero scopri questo posto... E tutto questo coinvolgendoci a mala pena... Coinvolgendo me a mala pena."

Liria fece un lungo respiro.

"Mia zia sa tutto. Qualunque cosa... Ha trovato la giacca di mia madre nel mio armadio, e, quando ha cercato di mentirmi ancora, non ci ho più visto dalla rabbia. Le ho detto ciò che ho scoperto, che stiamo insieme, che non voglio più avete nulla a che fare con lei..."

"Almeno sei soddisfatta?"

"Per niente. Sai, è difficile lasciarsi una brutta situazione alle spalle quando vivi con il diavolo in casa..."

Jughead calciò con disinteresse una lattina accartocciata, evitando lo sguardo di Liria.

"Potresti... Sì, insomma..." Balbettò. "Venire a stare da me per un po'... Fino a quando le acque non si saranno calmate."

Liria lo guardò perplessa. Aprì la bocca per rispondere, ma la sua attenzione venne attirata da qualcos'altro. Sul muro davanti a lei, l'immagine di un'elegante farfalla blu dominava sull'intonaco bianco sbiadito della parete. Alla mora parve irrimediabilmente famigliare. Si avvicinò di più, andando a sfiorare con la mano quella superficie colorata. Si fermò solo quando notò che le antenne, formate da ghirigori e curve apparentemente casuali, componevano in realtà la scritta《A. Smith》. Ci avrebbe giurato, era la sua firma, la firma di sua madre. Ecco dove aveva già visto quel disegno!

Rebel [Jughead Jones]Donde viven las historias. Descúbrelo ahora