Ladies and gentlemen

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Gli ipocriti più miti sono anche i più temibili. Le maschere di velluto sono sempre nere.》
[Victor Hugo]

"È questo lo chiamate auditorium?" Aveva contestato Liria, alla vista della stanza in cui si sarebbe svolto il corso di teatro.

In effetti era piuttosto deludente. Le pareti erano di un colore grigio scuro, sporco, quasi tendente al nero, con qualche dettaglio rosso qua e là. Non c'era un palco, non c'erano dei microfoni, non c'erano delle luci che illuminassero davvero. Le pareti sembravano di carta, talmente sottili che, con un po' di silenzio, sarebbe stato possibile sentire la voce non molto intonata della segretaria, intenta a canticchiare《My heart will go on》, di Celine Dion. In più il soffitto esageratamente alto non migliorava la situazione, anzi creava un effetto eco dannatamente soffocante.

Poi entrò quello che doveva essere l'insegnante, o il regista, per essere precisi. A occhio sembrava aver da poco superato i vent'anni. Il preside aveva detto che sarebbe stato un professore piuttosto giovane, ma nessuno si sarebbe mai aspettato un neolaureato. Avevi i capelli ricci, castani, e gli occhi chiari. Il fatto che non avesse la barba lo faceva sembrare ancora più giovane, tanto che Liria pensò che avrebbe davvero fatto fatica a trattarlo come un professore. Non le veniva spontaneo quel tipo di rispetto che si ha per le persone più grandi, quel distacco professionale che ti costringe a dare del《Lei. La mora sapeva che, per quanto si sarebbe sforzata, non sarebbe riuscita a considerarlo l'autorità, la figura al comando. Il regista si andò a sedere su uno sgabello.

"Buon pomeriggio, ragazzi, sono Liam Shylock. Come avrete capito, sarò il vostro insegnante di teatro."

"Shylock come...?"

"Come quello de "Il mercante di Venezia", esatto." Rispose sorridendo alla domanda di una ragazza bionda ossigenata che o non spiccava in intelligenza, o aveva un marcato senso dell'umorismo.

"Ha sfilato alla Venice Fashon Week, io ho una foto con lui!" Esclamò esageratamente entusiasta lei.

Liria strabuzzò gli occhi.

"Puoi presentarmi il tuo spacciatore?" Chiese la mora con un'espressione di finto entusiasmo, scatenando le risate divertite dei suoi compagni.

"Tu devi essere Liria Anderson... Il preside Weatherbee mi ha parlato di te... «Occhi di smeraldo e una lingua tagliente come un coltello»... Posso dire che aveva ragione..."

"Dubito che qualcuno possa avere davvero ragione su di me."

"Però, siamo al cospetto di una vera filosofa! Sai cosa? Mi stai simpatica, vieni qui." Si alzò dallo sgabello su cui era seduto e lasciò il posto a Liria, che, con aria tutt'altro che allegra, si sedette. "Iniziamo dalle basi: mai sentito parlare di Romeo e Giulietta?"

"Originalità alle stelle..." Commentò la mora guardandosi le unghie indifferente. Liam roteò gli occhi.

"Dato che Miss. Anderson, qui, si è offerta volontaria, lei sarà la nostra ingenua Capuleti... Qualcuno che si offre per fare il suo amato?"

La maggior parte dei ragazzi nella stanza si voltò verso Jughead.

"Tralasciate le relazioni personali, il teatro è finzione. Sapete quanti attori hanno baciato perfetti sconosciuti per un film, nonostante fossero sposati?"

"E tu sai quanto soldi gli hanno dato per farlo?" Domandò Liria con una smorfia.

"Ora capisci perché nessuno a parte il tuo ragazzo vuole fare il bel Montecchi?" Rispose a bassa voce Liam. "E a tal proposito... Tu!" Indicò un tale della squadra di football, che pareva tutto tranne che serio in amore. "Identificati!"

Rebel [Jughead Jones]Where stories live. Discover now