Minuscolo problema

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Per un attimo le nostre vite si sono incontrate, le nostre anime si sono sfiorate.

[Oscar Wilde]

"Hey... Sapete dov'è Liria?"

La campanella della pausa pranzo era suonata da una decina di minuti, e Jughead ancora non era riuscito a trovare la mora da nessuna parte.

"Non si è sentita bene, non l'hai saputo? L'hanno portata in ospedale. Anemia, sai?" Rispose Veronica, seduta ad un tavolo in mensa. "Lei è anemica."

"Non mi dire..."

"Ha detto che non c'è da preoccuparsi, comunque. Che è solo una carenza di ferro..."

"So cos'è l'anemia." La interruppe il corvino, quasi infastidito.

Non ci voleva. Un'assenza improvvisa della Anderson era l'ultima cosa che doveva accadere. Questo Jughead non l'aveva preso in considerazione, durante i suoi continui ripensamenti, non aveva considerato un imprevisto simile. Sembrava quasi che una forza invisibile si stesse frapponendo tra il corvino e il fardello di cui si era fatto carico. Come se il destino avesse altri progetti.

"Perché non ti prendi una bella camomilla?" Commentò Veronica, alquanto stizzita. " Te lo dico da amica, o da qualsiasi cosa io sia ai tuoi occhi. La tua aura negativa si percepisce a chilometri di distanza."

"A volte mi chiedo perché continui a perdere tempo con te, Lodge... Sei un'irrimediabile ficcanaso."

"Tu sei nevrotico, invece. Ben più di Liria. Quindi trai le tue conclusioni: chi è messo peggio?"

Jughead si limitò a sbuffare, e tornò in corridoio con la mente invasa da mille pensieri. Il primo tra tutti, anche in una situazione così difficile, era assicurarsi che la mora stesse bene. Tirò fuori il cellulare dalla tasca e selezionò il contatto di Liria in rubrica, pregando in una risposta.

"Ciao..." Mormorò lievemente la ragazza.

"Come ti senti?"

"Bene."

"Non serve mentire, con me." Rispose Jughead, facendo trasparire quell'istinto di protezione che era certo avrebbe sempre avuto nei confronti di Liria. "Ho imparato a decifrare le sfumature della tua voce."

"È tutto sotto controllo. Una flebo mi farà compagnia per le prossime ore."

"Trasfusione?"

"Nulla di così invasivo. Sono solo integratori di ferro." Liria esitò per un istante. "Gli infermieri mi hanno un sacco di domande su ogni fottuta cicatrice sul mio corpo..."

"Hai detto che ci ho già pensato io ad analizzare anche quelle più nascoste?"

Liria accennò una risata dall'altra parte del telefono.

"Certo, con mia zia nella stessa stanza... Sono sicura che le avrebbe fatto piacere sapere per filo e per segno come mi sono procurata alcuni segni sul collo. Mi avrebbe portata da un'esorcista appena uscita di qui."

"A proposito, quando torni a casa?"

"Nel tardo pomeriggio, credo. Possiamo incontrarci, se ti va... Abbiamo lasciato un discorso in sospeso a scuola, mi pare."

"Può aspettare, davvero. Devi riposare, riprenderti... Quella faccenda non è nulla di importante."

"Sicuro?"

"Sicurissimo. Ora devo andare, la pausa pranzo finirà a momenti e non ho ancora toccato cibo."

"Tieniti alla larga dai Bulldogs..."

Rebel [Jughead Jones]Where stories live. Discover now