Ciò che non sai

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Alle sirene non sfuggì l'agile nave
che s'accostava: e un armonioso
canto intonarono.
[Omero]

"No."

Fu l'unica cosa che Liria riuscì a dire su due piedi, con disarmante fermezza e un'aria irremovibile. Percepiva gli occhi di tutti coloro che stavamo giocando puntati su di lei, come viscidi spettatori dai volti incuriositi, il cui respiro appannava il vetro della gabbia nella quale la mora, come un animale nostalgico della sua terra selvaggia, si sentiva intrappolata.

"No?" Chiese Cheryl con finto tono stupito, sminuito però dal ghigno soddisfatto che regnava sul suo volto.

Liria scosse la testa. No, non sarebbe caduta in quel tranello. Non aveva la benché minima intenzione di piegarsi ai giochetti della rossa, né tanto meno di facilitarla nell'inevitabile diffusione di caos e zizzania a cui la Blossom agognava più di ogni altra cosa.

"Beh... Se la novellina non ha il coraggio di andare," la mora strinse i pugni, reprimendo l'orgoglio "allora toccherà alla ragazza più vicina a lei..."

Gli sguardi dei presenti si spostarono di appena qualche centimentro più a destra.

"Betty! Cara, è il tuo momento!"

Se sapendo che Liria avrebbe passato sette minuti da sola con lui, l'espressione della bionda si era incupita, la consapevolezza che, al posto della cugina, ci sarebbe andata lei, l'aveva a dir poco sconvolta.

Un lato della Anderson, quello più individualista e conservatore, nonché il migliore da sfoggiare in circostanze simili, era in modo tangibile piuttosto disinteressato dalle sorti di Betty, e desiderava solo allontanarsi da quella festa il prima possibile. Eppure, nonostante lei e la cugina non condividessero chissà quale rapporto di amicizia, Liria decise che la quasi totale indifferenza regnata fino a quel momento tra loro, quella sera, si sarebbe trasformata in un sottinteso patto di non-aggressione e, soprattutto, di non-danneggiamento.

Quell'improvviso slancio di umanità le sarebbe costato caro, ne era certa, ma era una questione di principio. Per lei, Jughead era solo una presenza fastidiosa come tante, nettamente meno seccante di molte che aveva incontrato nella sua vita, mentre per Betty la situazione era piuttosto complicata. Liria tentò di mascherare il suo compatimento dietro a della pura fierezza, come se l'unica cosa ad importarle fosse mantenere alto il suo orgoglio e non rimetterci la faccia, e la sua trovata parve convincere tutti. Dopotutto, Cheryl le aveva dato della codarda.

Spiegare a Jughead perché sarebbe dovuto entrare in un armadio delle scope con Liria non fu semplice. Nemmeno lui sembrò particolarmente esaltato all'idea, e in effetti, come dargli torto? Probabilmente si era reso presto conto, appena pochi minuti dopo il suo arrivo alla festa, che il suo scontro con Reggie Mantle fosse ancora sulla bocca di tutti, e Liria Anderson, tra i vari invitati, non fosse decisamente la più propensa al dialogo.

I due si diressero in totale silenzio verso lo stanzino. Jughead tenne aperta la porta e la mora entrò con disinvoltura, ma, quando fu il turno del ragazzo, la lastra di legno scuro si richiuse di colpo in un tonfo, a pochi centimetri dal suo naso. Jughead sbuffò esasperato, e ruotò nuovamente il pomello per iniziare una volta per tutte quel maledetto gioco.

"Sai cosa non capisco?" Disse, appena messo piede nello stanzino.

"Dovrebbe interessarmi?" Domandò di rimando Liria, incredibilmente fredda, mentre si sedeva per terra.

"Ecco, esattamente questo. Il perché di tutto questo disprezzo nei miei confronti. Ci siamo scambiati si e no cinque parole, su che basi hai deciso di vedermi come un tuo nemico."

Rebel [Jughead Jones]Where stories live. Discover now