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Ethan pov's

La vita alle volte è una bastarda, talmente tanto che ti senti mancare il fiato parecchie volte. Essa in sé è troppo breve per avere rimpianti, di ogni tipo sia chiaro. Ho imparato che bisogna cogliere l'attimo, bisogna rischiare e bisogna fare il possibile per riuscire nel proprio intento anche con tanto rammarico.

Forse però ho anche capito che questa non è la vita che fa per me. Il mio non è sicuramente il modo con cui bisogna affrontare tutto, che poi tra l'altro non non so neppure se io sono vivo. Perché se devo essere sincero al momento non mi sento così, non mi sento di stare bene ma al contrario sento che le mie barriere si stanno abbattendo dando spazio alla paura, quella che non conoscevo prima di conoscere lei.

Gli ho fatto del male, l'ho colpita dritta nel suo ego femminile, l'ho trattata male. Ma lei non è andata via, affatto, lei è rimasta qui ed è per questo che la paura di perderla è talmente tanta che al momento non so neppure come comportarmi.

"Ethan se le cose dovessero mettersi male io ti stacco le palle e te le appendo in camera come quadro, voglio che tu lo sappia" scoppio a ridere guardandola mentre smanetto sul mio cellulare.

"Non succederà nulla. Sai che quando è con me non devi avere paura, dovresti saperlo ormai" mi ricompongo e mi guardo intorno. Ho chiamato mezz'ora fa Tomas per farlo arrivare qui ma deduco che il messaggio non sia davvero arrivato forte e chiaro.

"Essendo ignorante in materia non riesco a capire cosa cazzo sta succedendo ed io non mi muovo da qui" si siede sul divano e accende la tv ansiosa.

"Sei sempre la solita" mi sbatto una mano sulla fronte fintamente e mi guardo a guardarla. È così bella che mi domando il perché sia ancora qui con uno come me che non ha neanche un futuro.

"Mi hai promesso che mi avresti detto la verità, giusto? Eppure non vedo che tu stia mantenendo la parola data" è sempre stata così testarda fin da bambina e adesso che è cresciuta non è comunque cambiata di una virgola.

"So quello che ti ho detto" accendo una sigaretta "Ma so anche quello che faccio e non c'è bisogno che tu sappia" aspiro buttando fuori l'aria con lentezza guardandola fissa degli occhi.

"Ma chi ti credi di essere di preciso? Non è che puoi permetterti di comandarmi a bacchetta solo perché mi hai salvato il culo parecchie volte!" scoppia alzandosi.

"Per una buona volta pensa prima di sparare certe cazzate, perché non sono altro che queste" la vedo agitarsi e capisco di aver colpito "Non comando a bacchetta nessuno e non credo di essere qualcuno. Voglio solo che tu ti fidi di me il resto ci pensiamo dopo" mi alzo di inserisco le mani in tasca.

"Dimmi dove andiamo oppure non mi muovo da questo cazzo di divano porca miseria!" urla. Quando fa uscire queste sfumature di lei, sa essere estremamente snervante.

"Andiamo in Spagna, adesso può bastare" la vedo avvicinarsi con passo deciso e mi preparo mentalmente al suo discorso.

"Sia chiaro che io non sono come tutte quelle che hai avuto prima. Hai detto che dobbiamo iniziare a dirci tutto, ma sappi che se non lo comincerai a fare tu, non lo faccio neanche io" ringhia a denti stretti.

"Alle volte mi domando che cazzo ti dice la testa, mi chiedo il perché sei qui e non sei ancora uscita da quella fottuta porta" devio il suo discorso con la speranza che non possa accorgersene.

"Purtroppo non tutti hanno bisogno di tempo per capire i propri sentimenti, non hanno bisogno di allontanare la gente per capire se ci tengono davvero e soprattutto, non hanno bisogno di giocare al tira e molla come dei fottuti bambini" si allontana di poco e si lecca il labbro inferiore, questo basta a fare scatenare il fuoco dentro di me "Stai giocando con la persona sbagliata Ethan, so che stai tentando di deviare il mio discorso perché hai solo paura di affrontarlo. Ti conosco, non mi freghi più"

LA PAURA DEL BUIO. #Wattys2018Where stories live. Discover now