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Ethan pov's

"Ma che cazzo ti dice la testa Ethan?" il mio cervello non ne può più di urla su urla, al momento.

"Mi state facendo venire di nuovo il mal di testa porca buttana!" urlo alzandomi dalla sedia.

"Perché non gli hai detto che ricordi? Perché?" sospira frustrato il mio amico "Continui a fare cazzate su cazzate, il motivo quale sarebbe?" continua portandosi le mani all'altezza della testa.

"Il motivo non c'è" so che ho sbagliato, ma non riesco a dirgli che ricordo tutto.

"Almeno sei sicuro di non avere alcuni Ethan piccoli tra pochi mesi?" ironizza portando una mano sul ciuffo che continua ad andare per i cazzi suoi.

"Può essere" sghignazzo e faccio finta di pensarci un po' su, anche se so per certo di averlo messo proprio perché l'ho trovato sul comodino e non era di certo igienico.

Non so cosa mi passa per la testa quando sono vicino a lei, mi ero ripromesso di dargli del tempo, di dargli spazio e tregua ma, mi sono trovato nelle condizioni di non fare quello che avevo pensato di fare. Molto probabilmente mi starà odiando per quello che ho detto stamattina, sicuramente penserà che non mi importa niente di lei e come si fa a biasimarla in questi casi?

So che dovrei scusarmi, dirgli di essere una grande testa di cazzo e dirle che ricordo tutto, per filo e per segno, di quello che è successo ieri notte. E per tutto intendo anche il suo corpo che risponde a tutti i miei comandi, perché anche se lei tende a nasconderlo so che è fottutamente innamorata di me.

"Perché non glielo dici?" dice riscuotendo la mia mente dai miei pensieri un po' troppo contorti per i miei gusti.

"Perché sarei finito, sai come la pensa Benny. Tutti ma non lei, ricordi?" questa fu la prima frase che mi disse suo padre quando sono stato affidato a lei per cercare di proteggerla.

E forse fu proprio questo il motivo per cui mi sono avvicinato troppo a questa ragazza, il pensiero fisso che mi rimaneva in mente dopo che la vedevo è l'unica cosa che realmente mi attirava giorno dopo giorno.

"Lo so" sospira "Ma secondo me provare non nuoce. Alla fine che hai da perdere?" sussurra proseguendo con la sua solita voce da cretino.

"Lei ho da perdere Mason, finirei nei casini più assurdi. Andrei contro il diavolo in persona, non che mi fa paura, io non l'ho mai avuta e tu lo sai perfettamente" mi fermo giusto un attimo per portare un aspirina alla bocca e farla scendere con un bicchiere di succo d'arancia "Ho paura per lei, ho paura di metterla nei casini più di quanto non c'è già" dico infine.

Mi sono ritrovato tra il diavolo, ovvero suo padre, e il cuore che mi dice di buttarmi a capofitto per cercare quanto meno di provarci. Non ho nulla da perdere, mio fratello ha già la sua famiglia e la mia di famiglia non gliene importa un cazzo di me, quindi posso dire di fottermene già.

Spesso mi trovo nei casini, alle volte sono casini più grossi di me che riesco comunque a portare a termine, anche a testa alta. Il mio lavoro, seppur difficoltoso, mi tiene testa e mi fa essere, anche se poco, una persona degna di quello che si è costruito con tanti sacrifici e degno di tutto ciò che gli appartiene.

"Ethan" riporto lo sguardo verso Alexandra che sembra stia per morire di quanto è bianca in viso "Penso sia arrivato il momento di raccontargli la verità" sussurra fissandomi dritta negli occhi.

"Non spetta a noi dirgli la verità e tu lo sai bene cazzo!" urlo e per poco non cado dallo sgabello. Sono un coglione e un imbranato.

"È arrivata una lettera giorni fa, ho preferito davvero pensarci. Ho pensato se darla a voi o a lei, alla fine penso che dobbiamo dirle la verità. Stiamo giocando sporco e con la sua pazienza, mi ha detto Travis che gli ha fatto domande su domande" mi porto nervosamente le mani nei capelli e gli strappo la piccola busta che ha nelle mani.

LA PAURA DEL BUIO. #Wattys2018Où les histoires vivent. Découvrez maintenant