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"All'età di 17 anni non solo partecipava a delle corse clandestine ma faceva uso di sostanze. Un giorno dopo la morte di nostra madre era distrutto ed io lo ero peggio di lui quindi non potevo aiutarlo anche quella volta" mi soffermo a guardare Elly che ha le lacrime agli occhi e sposto lo sguardo verso le altre.

"Si fece cosi tanto che partecipò ad una gara fatto più che mai, mentre correva perse il controllo dell'auto e finì sull'asfalto e poco dopo venne ricoverato d'urgenza in ospedale, ci fecero credere che non sarebbe sopravvissuto ma dopo 7 lunghi e strazianti mesi si svegliò dal coma" non so il perché di quel coraggio ma avevo voglia di sfogarmi con qualcuno.

"Lo arrestarono per eccesso di velocità e per essere fatto nel momento in cui lo stava facendo ed essendo minorenne non poteva salire su un'auto di quelle cilindrate, di quella grandezza" prendo un bicchiere d'acqua e lo bevo tutto in un sorso, forse avevo la bocca troppo asciutta.

"Che fine ha fatto?" Caroline ha la voce tremante in questo preciso istante ma penso di averlo anche io.

"È in un centro di disintossicazione e grazie a mio nonno che ha pagato la cauzione gli hanno fatto pagare solo la metà circa per poi portarlo li" e per fortuna che sia andata così sennò non avrei sopportato anche una seconda morte, nonostante odiavo lui per aver fatto cio che nostra madre gli aveva sempre chiesto di non fare.

È un tipo cocciuto, uno sulle sue che fa e dice solo ciò che pensa, ciò che vede o ciò che gli chiedono di fare. Le brutte compagnie di infanzia giocano brutti scherzi e nonostante mio padre abbia sempre fatto il duro per farlo stare lontano da quelle strade, ha sempre preferito correre il rischio. E adesso se si trova così e in parte di entrambi, sia di mio padre che di lui in primis.

"Non dovevi parlarne Melanie, nessuno di ha obbligata. È una cosa abbastanza triste e penso che tu sia stata solo sfortunata in passato ma fortunata adesso per aver conosciuto noi, no?" mi volto verso Alexandra scoppiando a ridere e asciugandomi una piccola lacrima che era uscita.

Odio sentirmi così davanti alla gente, ma loro non sono gente comune sono gente di cui posso fidarmi e che mi accettato così per come sono e non per la fama del mio cognome.

"Mi ha detto che una volta uscito da li sarebbe venuto" gli sorrido sapendo che era cosi e gli accarezzo il braccio.

"Ecco perché non posso" guardo Caroline che ha gli occhi ancora più rossi e scoppia in un pianto isterico. Vedere le mie amiche stare male per me non è bello, non è una cosa di cui andarne fiera, non è una cosa che vorresti fare sempre.

"Mi dispiace i...- io non lo sapevo" mi dirigo verso di lei e l'abbraccio.

"Nessuno sapeva nulla quindi stai tranquilla, è tutta acqua passata. Mio fratello anche se è dentro un istituto è comunque vivo. L'importante è questo" gli sorrido e lei ricambia asciugandosi la faccia con un fazzoletto che gli ha appena dato Elly.

"Ricorda: provaci potresti essere l'unica. Entrambi avete dei problemi e sono sicura che se vi date la forza giusta a vicenda potreste uscirne fuori" annuisco e dopo che è andata via salgo il camera.

È stata una serata strana, non mi sarei mai aspettata di poter confidare subito a persone che conosco a malapena tutto, conoscendo il mio carattere un po' particolare. Ma loro mi fanno sentire bene, mi fanno sentire il loro affetto ed io in qualche modo mi sentivo di dover ricambiare fidandomi di loro e raccontando ciò che mi è successo qualche tempo fa.

Non nego però che mi sento abbattuta, ma penso sia solo molta stanchezza.

Non so che tipo di problemi avesse Ethan ma sono sempre più convinta che lui non mi dará mai la possibilità di avvicinarmi a lui per poterlo aiutare. E d'altro canto non so neanche se io, sarei in grado di superare il mio di passato e il suo.

Sono abituata a fare le ore piccole ormai, sono abituata ad avere miei terrori notturni ma mai come questa notte. Sono più stanca di quando mi sono addormentata e la cosa non è del tutto normale.

Mi alzo e mi faccio una doccia calda, facendo il mio solito scrub alla vaniglia. Oggi non devo lavorare essendo sabato, per fortuna aggiunto, quindi decido che andare a comprare un vestito per stasera non avrebbe guastato la giornata. Non voglio andare sola, decido di chiedere Elly di farmi compagnia.

"Buongiorno" una voce roca mi fa voltare.

"E tu qui che ci fai?" Mi tocco la faccia ma senza un'espressione in viso mi dirigo verso la cucina per prendere una tazza di caffè sperando che mi tenga sveglia fino a nottata inoltrata.

"Ti ho fatto la stessa domanda io un giorno" rido al pensiero, è vero. Non lo guardo in faccia, so l'effetto che mi fa quando lo guardo quindi mi occupo soltanto a preparare quella che dovrebbe essere la mia "colazione"

"Dai,cosa ci fai qui" faccio un cenno del capo e lo guardo finalmente. È attraente anche al mattino, anche con i capelli ricci spettinati.

"Alexandra deve dare le scarpe a mia sorella e purtroppo hanno mandato me come cavia. Bello vero?" Sbuffa alzando gli occhi al cielo, sembra un bambino.

"Vuoi un poco?" Alzo la tazza di caffè e mi nega con la testa.

Vedo Alexandra avanzare verso di noi con le mani nel capelli e appena ci nota, ci guarda con aria del tutto sorpresa, in realtà non è successo nulla ma Alexandra con la mente fa i suoi viaggi mentali.

"Melanie ho scordato a dirti che stasera ti viene a prendere il biondo" mi schiaccia un occhiolino e mi volto verso Ethan notando che sta stringendo le mani. Ma possibile che ogni giorno c'è ne sia una diversa dell'altra?

"Stasera la vengo a prendere io" lo guardo confusa e alzo entrambe le sopracciglia. Non riesco a comprendere ciò che gli passa ogni tanto dalla testa.

"Non fare domande Melanie. Avvisa il biondo che per lui non c'è spazio e che se ne vada a fanculo!" Sono sorpresa che si è ricordato il mio nome, almeno quello ogni tanto.

Strappa le scarpe dalle mani di Alexandra ed esce fuori sbattendo con forza la porta, penso che da un momento all'altro cadrá la porta a terra.

Mannaggia a lui e alla mania di sbattere le dannate porte.

"Io non faccio domande a lui ma tu non farle a me. La situazione è sempre quella, non è cambiata una virgola e prima di entrare tu non c'è stato nulla. Detto questo io vado, ciao" Scoppia a ridere, e non potendo più sopportare, scoppio a ridere anch'io dal momento che ha la risata del tutto contagiosa.

Sono davvero felice di aver conosciuto persone bellissime e di averle vicino in ogni minuto della giornata.

"Sono pronta andiamo" dico ad Elly che mi sta aspettando davanti la porta, sembra un buttafuori ma mi evito i miei brutti commenti.

Giriamo per un sacco di negozi ma nessuno soddisfa il mio ego interno, niente da fare i miei mi fanno anche male.

Ne indosso uno e non appena mi giro verso il lungo specchio rimango del tutto sorpresa mentre Elly continua a battere le mani e a ripetermi la stessa frase di tutti gli altri: "stai benissimo, prendilo". Fosse per lei potrei anche farne scorta.

È un abito a due pezzi; un top bianco semplice e una gonna che arriva fin sopra al ginocchio di colore blu scuro. Mi sta bene e sfila decisamente tanto il mio corpo, cosi molto coraggiosamente decido di prenderlo.

"Come stai?'' sono davvero curiosa di sapere se stesse bene.

"Devo proprio essere sincera?" annuisco e aspetto che prosegue.

"Non sto bene, ecco" sbuffa e continua a camminare. La conosco e questo non è il giorno adatto, non voleva parlare quindi faccio un cenno del capo e annuisco. Entriamo in un piccolo supermarket a fare un po di spesa perché dobbiamo pur sfamarci e dentro casa c'è poco, quasi il nulla.

Arriviamo a casa e aiuto Elly a disfare tutti i sacchi sistemandoli negli appositi spazi. La giornata sembra proseguire abbastanza bene ma nella vita mai dire mai, quindi mi preparo sempre al peggio.

Angolo Autrice:

Tengo a ringraziare tutti e spero che questo capitolo,e soprattutto,la storia sia di vostro gradimento
So che i capitoli non sono abbastanza lunghi ma sto cercando di fare il più possibile per migliorare

Un grossissimo bacio❤

LA PAURA DEL BUIO. #Wattys2018حيث تعيش القصص. اكتشف الآن