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Scendo al piano di sotto continuando a sbuffare per tutto il tempo del tragitto. Mi sento davvero stupida a pensare che forse potevo rimanere sopra, ed odiare mio fratello per avermi fatto scendere qui giù.

"Melanie" continua ad urlare più forte e comincio a non sopportare neppure il mio nome dalle troppe volte che mi hai chiamata.

"Ma che cazzo ti urli?" Sbotto immediatamente.

"La smetti di essere volgare in ogni cosa che dici? Porca puttana" non è molto coerente da parte sua fare questo discorso se poi sbaglia.

" È davvero tanto coraggioso da parte tua ricordarmelo ma lo stai dicendo anche tu, quindi non fa una piega" alzo le spalle evitando di guardarlo e mi metto coricata sul divano facendo zapping col telecomando. Non è che mi importi di vedere qualcosa in tv ma non voglio guardarlo in faccia.

"Ti sto parlando" dice e si avvicina.

"Ti sto ascoltando" non ho voglia neanche di ascoltarlo in realtà dopo quello che ha fatto.

"Mi dispiace" lo guardo e annuisco "Dico sul serio" continua tirandosi appena le punte dei capelli.

"Tu sei tutto pazzo. Un momento prima mi sbraiti addosso le cose più peggiori dandomi della poco di buono, per cosa poi? Per aver difeso Ethan dal momento che l'hai praticamente sbattuto fuori casa sua?" Urlo, urlo talmente forte che mi fanno male le vene del collo.

"Che cazzo ci fa lui dentro la tua stanza allora?" Mi asseconda urlando cercando di farmi stare buona. Tentenno inizialmente diventando paonazza per pochi attimi, non starò di certo al suo gioco.

"Hai la mente malata, malata! Mi ha chiamata papà dicendo che si sposa ed io lo mandato a cacare. Mi è stato vicino per tutto il tempo. E dopo saranno cazzi miei chi frequento" spero di essere stata credibile, in ogni caso c'ho provato.

"Ma ti senti quando parli? Che ridicola" ride, una risata isterica "Lui non ti ama Melanie, lui non ti amerà mai. Ti sta prendendo solo per il culo, per infilarsi sotto le tue mutandine e poi si darà a gambe elevate. Come con tutte, del resto" divento rossa in viso e mi viene di spaccargli il naso per la prima volta.

Ho paura che succede qualcosa, ho paura di andarmene ma non posso rimanere qui a sentire, ho paura che ciò che sta dicendo mio fratello è vero, ho paura di cadere di nuovo, ho paura di distruggermi e distruggere anche lui dalla rabbia.

"Tomas basta!" Caroline arriva correndo in salone proprio nel momento in cui lui schiva il piatto che gli ho appena tirato.

"Che c'è piccola Melanie non parli più? Sai che ti sto dicendo la verità?" Mi guarda sorridendo ed io mi voglio schiaffeggiare mentalmente.

Non piango, non mi viene neppure la voglia di farlo. Ho solo voglia di ucciderlo con le mie mani e mandarlo dove mia madre è adesso, giusto per farle compagnia.

"Ti odio Tomas, ti odio. Non puoi fare finta che adesso ti interessi con chi parlo, o chi mi faccio, quando non ci sei mai stato! La tua fottuta priorità era la cocaina, il fumo e l'alcol. Non ti è mai importato quando tornavo da casa distrutta per la morte della mamma. Ti importava solo quando ti coprivo il culo, partecipando alla gara al tuo posto. È vero?" Non verso nessuna lacrima per lui, e su questo me ne sono grata di non farlo. Quanto meno di non farlo ora, davanti a lui e in questo preciso momento.

"Sai che non è così! Io l'ho fatto per il tuo bene, merda. Volevo tenerti al sicuro Melanie, e per la precisione a drogarmi non ero solo ma, ero con quello che tu credi sia un santo!" Sbatte un pugno sul tavolo, sobbalzo e faccio un passo indietro. Mi sembra di essere tornata indietro nel tempo, e penso di stare per svenire.

LA PAURA DEL BUIO. #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora