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Pov's Ethan

I soliti incubi, quelli che ti costringono a chiudere gli occhi con forza, che ti fanno diventare la bocca asciutta e la gola priva di saliva.

Ho sofferto in passato, una sofferenza lenta e dolorosa. Quella che ti porta alla autodistruzione così tanto e così forte che, il motivo per cui adesso faccio soffrire le persone che mi stanno vicino, quelle a cui voglio bene, è frutto di ciò che in passato mi hanno fatto.

Non sono un essere umano, non mi definisco così ma neppure gli altri.

Tratto la gente male e non mi sento neppure in colpa, uso le ragazze solo per uno sfogo sessuale senza promettere nulla a niente e nessuno. È un modo assurdo lo so, ma è quello che voglio io.

Non posso iniziare ad amare una persona, non ho niente da offrire perché ormai non mi è rimasta neppure un briciolo di lucidità, non credo neppure a queste cazzate.

L'amore è una cazzata, ti istiga e ti porta a fare il cagnolino della seconda persona ed io che sono già abbastanza difficile da gestire, non dipendo  da nessuno.

"Devi imparare ad indossare una maglietta Ethan" borbotta il ragazzo di fronte a me, che per un motivo assurdo è coperto fino al collo.

"Non me ne fotte, mi metto ciò che voglio Tom" lo guardo male e continuo a sorseggiare la mia bevanda. Il mio sguardo è, però, catturato da una esile figura. I pantaloncini gli fasciano perfettamente le gambe sode e lunghe, i capelli stranamente ordinati e una maglietta esageratamente scollata.

Fa capolinea in cucina con i piedi che strisciano nelle sue converse, è priva di trucco e mi sembra ancora più bella, più pura. Non che di solito abbia quintali di trucco, ma così è estremamente perfetta.

Non sono innamorato e mai lo sarò, ma mi piace la sua compagnia, mi piace provocarla, mi piace persino baciarla. L'unica persona a cui non farei davvero male, il male fisico.

"Ethan, sto parlando con te" e cazzo, io non mi sono accorto che sta parlando, ma lui si è appena accorto di come guardo sua sorella.

"Che vuoi?" sbotto guardandolo "Ma poi perché oggi devi rompere il cazzo proprio a me? Ma dio!" urlo.

"Smetti di mangiare con gli occhi mia sorella, non è una delle tante" mi sussurra allontanandosi da me  "Stai per sbavare" sbotta.

"Melanie, buongiorno" dico ammiccando e sollevando gli angoli della bocca. So che Tomas mi sta guardando, che in questo momento mi farebbe volentieri a pezzi ma mi piace farlo incazzare.

"Ciao" dice freddamente rivolgendo lo sguardo verso la sua tazza. Questa ragazza è l'unica che mi tiene testa, ma io a stento riesco a tenere il mio amico dentro le mutande.

"Nulla da dire riguardo i giorni prima?" la provoco schioccando la lingua al palato. Sto giocando sporco,ne sono al corrente.

"Nulla che possa riguardati" mi sorride in modo provocante e si lecca le labbra. Mi farà impazzire.

"La signorina è parecchio nervosa. Vuoi che ti faccio calmare con qualcosa?" la guardo dall'alto verso il basso e percepisco la sua tensione, serra la mascella e deglutisce.

Mitico, tutto sotto gli occhi di suo fratello.

"Non mi serve sicuramente quel tipo di strumento per farmi calmare" mi schiaccia l'occhiolino. È una cosa che la fa diventare esageratamente sexy.

"ETHAN" mi urla Tom all'orecchio facendomi scoppiare a ridere.

"Fratellino, calmo. Non mi servono piccoli" gli sorride e rivolge lo sguardo verso il cavallo della mia tuta. Mi sorride e lo porta verso la televisione sorseggiando il suo thè.

LA PAURA DEL BUIO. #Wattys2018Unde poveștirile trăiesc. Descoperă acum