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Luke si voltò verso la figura incappucciata che gli aveva appena dato uno strano benvenuto, e ne sentì immediatamente la firma malefica nella Forza. Mai nella sua vita aveva provato tanta paura quanto quella che trasmetteva quell'uomo. L'imperatore in persona, il male puro.

Senza esitare si aggrappò alla presenza di suo padre, e al contempo lasciò Leia. Doveva resistere e proteggerla finché Vader non fosse arrivato, sperando che questi fosse abbastanza veloce da scongiurare una strage. Cercando di impedire alle sue mani di tremare, accese di nuovo la spada laser e si preparò in posizione difensiva.

La luce verde evidenziò i suoi lineamenti dal basso, in maniera quasi inquietante, ma consentì a Leia di riconoscerlo. A questo punto la ragazza era confusa: non poteva che trovarsi davanti a suo fratello, in qualche modo sopravvissuto, ma la sua lealtà era verso il suo avversario, adesso.
Improvvisamente, mentre la lama rossa e quella verde si toccavano, la gravità di quello che aveva fatto le si riversò addosso: aveva tradito la Ribellione soltanto per la mancanza di cibo e i maltrattamenti... lei che non aveva ceduto nemmeno davanti alla distruzione di Alderaan!

E ora suo fratello stava affrontando Darth Sidious mentre la spada di lei era rinchiusa nel cassetto del nuovo padrone, in seguito a un accordo tanto vantaggioso per Palpatine quanto ingenuo da parte della ragazza.

Luke intanto attaccava e parava con agilità, gettando di tanto in tanto un'occhiata a sua sorella. La sua presenza nella Forza si stava lentamente risollevando, ma tenerla controllata era rischioso nel bel mezzo di un duello contro un Signore Oscuro del calibro di Sidious. Al momento il giovane Jedi reggeva bene lo scontro, nonostante le proteste delle varie ferite a malapena guarite, e non perdeva terreno neanche contro un Sith così forte: aveva il vantaggio dovuto all'età avanzata dell'avversario, e si sentiva molto migliorato rispetto al duello combattuto a Bespin.

In ogni caso, la mossa successiva di Sidious lo spiazzò completamente. Suo padre gli aveva insegnato a respingere i fulmini Sith, ma quella scarica tremenda che il nemico gli scagliò contro fu completamente diversa da quello che Luke si aspettava. Per non cadere dovette aggrapparsi alla porta con tutte le sue forze, usando una sola mano mentre con l'altra reggeva la spada, con la speranza che il cristallo Kyber potesse assorbire l'energia oscura. Ma era troppo faticoso e faceva troppo male per resistere a lungo: Luke dovette cedere quando l'elettricità mandò la sua mano meccanica in cortocircuito con uno scoppio poco rassicurante, facendo cadere la spada sul pavimento e lasciandolo in balia del nemico.

Leia era rimasta a guardare, ma a quel punto non c'era più tempo per decidere. Suo fratello sembrava avere davvero poco tempo a disposizione, quindi bisognava agire in fretta.
Con le mani che le tremavano, Leia raccolse l'arma di Luke, rotolata ai piedi del letto. Si sentiva quasi in colpa a prenderla, a toccare il tesoro più presioso di un Jedi vero con le sue mani di traditrice. Ma non aveva altra scelta.

~~~

Vader correva più veloce che poteva verso la sorgente della richiesta di aiuto di suo figlio, liberandosi con rapidi trucchi mentali di ogni imperiale guastafeste che gli si parava davanti. In quel momento non solo uno, ma entrambi i suoi figli erano in grave pericolo, e non avrebbe esitato ad affrontare il suo Maestro per salvarli, nonostante il giuramento di lealtà depositato come apprendista Sith.

Quando raggiunse la stanza giusta, udì subito i tipici suoni delle spade laser attivate, e vide proiettati sulle pareti esterne bagliori intermittenti rossi e verdi. Entrò, e la scena che lo accolse lo lasciò sconvolto, come se non si aspettasse di trovare una simile situazione.

Leia combatteva coraggiosamente con l'arma di Luke in pugno, ma era esausta e ferita, con più di una bruciatura da spada laser sulle gambe e sul tronco. Suo fratello giaceva contro un muro, il collo piegato a un brutto angolo, privo di sensi e con la mano prostetica mezza esplosa. In centro stava Palpatine, con un sorriso perverso stampato sul viso, le labbra diaboliche intente a formulare parole di scherno sulla debolezza morale di Leia.

Vader non poté sopportare quella vista un secondo di più. Giocando sull'effetto sorpresa dato dalla perfezione dei suoi scudi mentali, fece irruzione nella stanza e infilò la sua lama rossa tra quella di Darth Sidious e quella di Leia, che gli sorrise timidamente ma senza guardarlo per non distrarsi.

Dopo solo pochi scambi di colpi, Vader aprì la mano e fece crollare il soffitto della stanza su Palpatine, che non fece in tempo a scansarsi e rimase intrappolato sotto le macerie. Velocemente, si caricò in spalla Leia e Luke e si mise a correre a perdifiato verso la nave, senza dare peso al dolore alle gambe (specialmente a quella appena impiantata) in favore di una rapida fuga. Non c'era il tempo per uccidere Sidious, bisognava prima accertarsi che sua figlia stesse bene.

A poca distanza dalla navetta ribelle Leia intravide la sagoma di Palpatine che li inseguiva. Furiosa, usò la Forza per scagliare pietre e rottami trovati per strada contro il nemico, riuscendo in parte a rallentarlo. Nello stesso momento Luke riprese conoscenza e, dopo un iniziale momento di confusione dato al suo essere appeso alla spalla di suo padre, saltò a terra e aiutò Leia a ostacolare Sidious.

Alla fine la nave rubata decollò e fu fuori dalla portata del malvagio Signore Oscuro. Se avesse potuto, Vader avrebbe tirato un sospiro di sollievo; si limitò a lasciarsi cadere sul sedile del pilota mentre Luke sosteneva Leia lungo il tragitto verso l'infermeria.

La ragazza era malconcia e ferita, con diverse bruciature da spada laser su tutto il corpo, ma si sentiva molto meglio rispetto agli ultimi tempi. Era libera, libera dalla stretta di Palpatine e dall'invisibile legame che la rendeva dipendente da lui.

Era di nuovo Leia.

Il pensiero la rese estatica, ma fece tornare anche i sensi di colpa: dopotutto aveva tradito la sua famiglia, non solo quella biologica, ma anche quella costituita dell'Alleanza Ribelle. Doveva rimediare, in qualche modo, e al più presto possibile.

Mentre pensava a queste cose entrarono Vader e Luke, apparentemente di buonumore nonostante i recenti avvenimenti. Senza preavviso Leia si gettò su di loro, lasciando perdere i vari dolori, e li strinse in un abbraccio (con molta fatica per via della statura di suo padre).

"Mi siete mancati. Grazie per essere tornati da me" mormorò con le lacrime agli occhi.

Lealtà divise {1}Where stories live. Discover now