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"È tutto a posto?".

Luke annuì leggermente alla domanda di suo padre, chiedendosi in realtà perché non staccargli direttamente la testa. Possibile che il secondo in comando nell'Impero Galattico non avesse un po' di anestesia locale?

"Molto bene". Vader si alzò dalla sedia su cui si era appollaiato e andò a riporre in un cassetto gli attrezzi che aveva usato per rattoppare suo figlio. Non si aspettava che qualcuno bussasse alla sua porta, tantomeno che si trattasse del suo ammiraglio Piett. Pensando furiosamente, buttò una coperta addosso a Luke per nasconderlo e aprì la porta all'ammiraglio.

"Mio signore" disse Piett "mi è stato ordinato di allestire l'hangar per l'arrivo di alcune navi domani. Ho il vostro permesso?".
Vader rimase perplesso mentre fissava con curiosità il suo ufficiale. Non aspettava visite per il giorno successivo, ma sicuramente si trattava di qualcosa di importante se era stato mandato l'ammiraglio in persona e non un soldato semplice.

Alla fine concesse il permesso, mantenendo la sua perplessità. Dopotutto, non poteva impedire a una nave imperiale di approdare sull'Executor.
Il Sith chiuse frettolosamente la porta quasi sbattendola sulla faccia dell'ammiraglio, quindi spostò la coperta da sopra suo figlio sperando che non si fosse arrabbiato troppo.

"Va tutto bene, Luke?"chiese con una certa preoccupazione. Gli mancava solo di soffocarlo subito dopo una tortura imperiale seguita a un duello disastroso.
"Sto bene" confermò il ragazzo mentre sgattaiolava fuori dalla coperta. Sembrava terrorizzato, visti i suoi movimenti rapidissimi e tremanti per rivestirsi e tornare nella stanza in cui c'era Leia.

Vader lo fermò mettendo una mano fredda sulla sua spalla, e fortunatamente suo figlio non lottò, semplicemente si voltò verso il padre guardandolo con occhi smarriti.
"Che succede, non ti senti bene?" domandò Vader, notando un insolito timore nella firma nella Forza del giovane. Aveva paura di avergli fatto del male mentre lo medicava, ma non sembrava preso dal dolore fisico, bensì da uno strano spavento nascosto.

"Non lo so, è come un brutto presentimento. Mi sento... confuso" rispose Luke gesticolando a vuoto. Vader annuì, riconoscendosi nel suo stato d'animo, e gli consigliò semplicemente di andare a letto, perché si era fatto molto tardi e le ultime giornate erano state dure. Non molto convinto, il ragazzo acconsentì e scomparve nella stanza che divideva con sua sorella.

Vader aspettò di sentire le presenze dei suoi figli zittirsi, segno che si erano addormentati, quindi entrò nella loro camera per controllare che tutto andasse bene.
Il Sith non era mai capitato in una situazione del genere, non aveva mai avuto cura per qualcuno in un modo simile. Gli sembrò di entrare in uno spazio inviolabile quando vide i suoi ragazzi addormentati, così simili a quelli che dovevano essere stati nel periodo in cui si sarebbero meritati un padre che gli desse il bacio della buonanotte e li rassicurasse dopo un incubo.

Preso da un istinto paterno che non aveva mai sentito di avere, insieme a un confuso senso di colpa, Vader si sedette sul bordo del letto di Leia e iniziò ad accarezzare distrattamente i suoi capelli, notando quanto, con il viso rilassato nel sonno, la ragazza assomigliasse alla sua Padmé. La vista gli causò una forte nostalgia, e un'insolita umidità riempì i suoi occhi rossi, che non sapeva essere contaminati da una curiosa pagliuzza azzurra.

Vader si fermò rapidamente a rimboccare le coperte a Luke prima di tornare nella sua stanza, per liberare il suo sistema respiratorio da una pericolosa concentrazione di acqua salata nella zona degli occhi.

~~~

L'imperatore Palpatine arrivò su una navetta comune di prima mattina, nel momento in cui Vader avrebbe dovuto meditare. Non lo sentiva attivo nell'oscurità, e questo era molto negativo. Scuotendo leggermente la testa, il crudele Sith camminò tranquillamente verso gli alloggi personali del suo apprendista, per scoprire il prima possibile cosa non andasse in Lord Vader. Sidious si sentiva inquieto, turbato, e presto avrebbe capito perché.

Aprì con la Forza l'uscio principale degli appartamenti di Vader, e rimase sconcertato da quello che vide. Il suo non più così potente apprendista era seduto a un tavolo e stava servendo la colazione a due ragazzi sui vent'anni, un maschio e una femmina, dei quali avrebbe giurato che non fossero più imperiali di Bail Organa.

La ragazza era minuta e bella d'aspetto, il viso abbellito da un'acconciatura elaborata, l'espressione severa e composta che Sidious aveva visto solo in Padmé Amidala nelle sedute del Senato della Repubblica. Il ragazzo era anch'egli abbastanza piccolo di statura, esile, con gli occhi celesti di Anakin Skywalker e la stessa mano metallica dell'ultimo Jedi della galassia.

L'Imperatore non aveva dubbi sul fatto che i due giovani fossero i figli di Anakin e Padmé, né sul fatto che Vader ne fosse pienamente consapevole. Decise però di aspettare e nascondere i propri pensieri a Vader con i suoi proverbiali scudi mentali.

Il suddetto Vader ebbe un letterale infarto quando vide apparire il viso diabolico del suo maestro in modo del tutto inaspettato, e si gettò in una riverenza, completamente impreparato. Luke sentì l'oscurità travolgente che quell'uomo irradiava, una così potente da trasmettere una sensazione fisica di freddo e vertigini. Perfino Leia sentì il brivido del Lato Oscuro, pur priva di qualunque addestramento.

"Sono venuto a farti visita, Lord Vader" dichiarò L'Imperatore con la sua voce demoniaca "per controllare la situazione sul mio Super Star Destroyer".
Vader annuì. "Se mi è permesso vi mostrerò personalmente ogni cosa" propose gentilmente. Ogni cosa, fuorché l'identità di Luke e Leia. Era ancora incerto sul da farsi, ma non avrebbe lasciato che Palpatine toccasse i suoi figli.

L'imperatore annuì e condusse Vader fuori dalla stanza, rimuginando fra sé sulla situazione. Se Vader era ormai perso per i suoi figli, allora avrebbe fatto in modo che loro lo rimpiazzassero come apprendisti Sith. Avevano un potenziale enorme nella Forza, puro e incontaminato, giovane e inesperto, specie nel caso della ragazza, e proprio per questo tremendamente vulnerabile.

Nella stanza, Luke crollò con la testa sul tavolo coprendosi gli occhi con le mani, quasi volesse scacciare la presenza malefica che ancora sentiva serpeggiare intorno a lui, mentre Leia rilasciava il respiro che non si era accorta di avere trattenuto.

Le cose si stavano facendo molto, molto complicate.

Lealtà divise {1}Where stories live. Discover now