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Con il cuore in gola Luke si precipitò sulla forma immobile di Darth Vader, che credeva un rottame e aveva lanciato via, ora completamente priva di una firma nella Forza e con il mantello toccato dal fuoco. "No, no, no, no, no!" gridò ossessivamente il ragazzo mentre scagliava lontano all'ultimo momento il mantello nero salvando la pelle a suo padre, ammesso che fosse ancora vivo.

Una volta che si fu liberato dal pericoloso drappo di stoffa, Luke si gettò in ginocchio accanto alla figura inerte e cercò di controllare il suo battito cardiaco, ma poi realizzò che il cyborg non aveva polsi. Pensando velocemente, ribaltò a fatica il corpo pesante di suo padre dalla posizione prona in cui era e sentì con immenso piacere il suo tipico respiro, purtroppo con un fischio continuo che era sicuramente un segno di danno. Almeno però era rimasto in vita, e Luke si sentì come se gli fosse stato tolto un macigno dal cuore.

"Padre? Padre, sei sveglio?" gli disse ad alta voce per vedere se si sarebbe mosso. Tuttavia il Sith non diede segno di vita; doveva aver preso un colpo in testa o altre ferite. Deciso a capire quale fosse il problema di suo padre per aiutarlo, Luke gli tolse anche il mantello che teneva al di sotto di quello bruciato, e rimase sconcertato da quello che vide.

Un pezzo di metallo era rimasto conficcato nella placca pettorale della sua armatura, mentre un altro aveva lasciato un taglio su una coscia. La sua gamba prostetica destra era stata quasi completamente strappata, mentre la mano sinistra mancava del tutto, tagliata via da quello che sembrava un sottile ma pericoloso foglio di lamiera mezzo seppellito dalla sabbia. Nonostante l'uomo fosse ancora vivo, c'erano poche possibilità che durasse a lungo.

Di fronte a danni così enormi Luke non riuscì a trattenere un singhiozzo, pronto al peggio e devastato dalla possibile perdita di Vader. Non era bastata sua sorella, il destino ora doveva sottrargli anche suo padre! Sconfitto e troppo debole per portare Vader in qualunque posto sicuro (ammesso che ce ne fossero), Luke si lasciò cadere al suo fianco, in preda a sensi di colpa e di perdita, ora piangendo apertamente.

"F-figlio? Sei... sei tu?".

Una voce roca e flebile riscosse il giovane di colpo. Alzò gli occhi umidi e realizzò che il suono proveniva veramente da suo padre, che si era anche mosso, seppur minimamente.
"Sei vivo!" esclamò Luke, un sorriso che gli illuminava tutto ad un tratto il viso bagnato di lacrime di gioia.

Vader sorrise a sua volta dietro la maschera, rendendosi conto però che parlare l'aveva prosciugato di tutta l'aria che aveva in corpo. "Non riesco a respirare!" comunicò a suo figlio attraverso il collegamento mentale che li univa, panico che cresceva rapidamente dentro di lui.
Luke tornò al suo stato iniziale di terrore, ma si sforzò di restare lucido: la vita di suo padre ora dipendeva da lui.

Seguendo il dito di Vader che indicava l'anca di lui, il ragazzo trovò una tasca che conteneva alcuni attrezzi indispensabili. Cacciaviti, chiavi, bulloni. Probabilmente sarebbero stati utili per aggiustare il respiratore e salvare suo padre. Fortunatamente Vader conosceva il funzionamento del suo impianto cyborg, quindi riuscì a guidare attentamente Luke grazie al loro legame.
Con grande sollievo di entrambi, alla fine Luke non sbagliò e Vader fu, per il momento, salvo.

Quando ebbe contenuto l'emergenza, Luke decise di dedicarsi a curare le ferite di suo padre prima delle proprie, dato che Vader poteva ancora essere in pericolo di vita. "Ho paura di dover tirare fuori quella... cosa che hai... dentro" balbettò con un po' di timore ammiccando al rottame conficcato nel petto di suo padre. Non era certo un medico, quindi era terrorizzato dall'idea di poter fare qualcosa di sbagliato. Ma Vader aveva bisogno di essere almeno fasciato o sarebbe morto per la perdita di sangue, quindi il ragazzo si fece forza ed estrasse il pezzo di metallo.

Vader emise un gemito gutturale quando l'oggetto venne strappato via, e si avvinghiò alla terra con la sua unica mano come se così facendo potesse sentire meno dolore. Trasalì alla vista del sangue che fuoriusciva, e suggerì a Luke di andare a cercare un kit medico nel relitto della nave: di solito l'occorrente per le emergenze era sigillato in valigiette praticamente indistruttibili per sopravvivere a ogni problema possibile.

E in effetti, dopo qualche minuto di ricerca, Luke fece ritorno con un contenitore che doveva essere stato bianco prima di venire ricoperto dalle polveri. Con grande gioia di Vader ne estrasse del gel bacta e una lunga benda, che avrebbero dovuto mantenere il Sith vivo finché avessero trovato un vero centro medico.

Una volta che ebbe terminato di avvolgere il tronco di suo padre, Luke ricucì sommariamente il taglio sulla sua coscia, mentre per le protesi mancanti non poté fare nulla.

"Grazie" disse alla fine Vader, sinceramente, sollevato di essere fuori pericolo. "Figurati" rispose il figlio con un sorriso "l'importante è che tu stia bene". Era veramente contento che suo padre fosse salvo, anche se avrebbe gradito di più se fosse rimasto qualcosa anche per lui nel kit medico. Aveva due brutti tagli su una gamba e sul petto, e un gomito troppo gonfio e dolorante per non essere rotto, ma Vader era sicuramente quello messo peggio e aveva bisogno di molte più cure.

Padre e figlio trascorsero qualche momento in silenzio, forse per riposare, oppure per ringraziare la Forza di essere sopravvissuti. Ma poi Vader parlò.

"Sono sicuro" dichiarò "che è stato l'Imperatore a piazzare la bomba".

Luke lo guardò con preoccupazione. "Sa che siamo qui?" chiese, terrore puro riflesso negli occhi.

"Non lo so, ma di sicuro sapeva che saremmo partiti dopo il rapimento di Leia" rispose Vader.

"Leia... Come faremo a salvarla, adesso?" chiese Luke, angosciato. Chissà se la sua adorata sorella era ancora viva, chissà se era stata messa in prigione... o peggio, interrogata con i bruti metodi imperiali!

"Non lo so, figlio mio" disse Vader con tono arrendevole, una cosa che non era da lui. "Per prima cosa dobbiamo trovare delle cure mediche serie - non provare a ingannarmi, so benissimo che ne hai bisogno anche tu. E poi ci servirà una nuova nave, ma questo pianeta è letteralmente deserto. Nemmeno l'Impero ha avamposti qui".

Luke fece un mezzo sorriso furbo e fissò suo padre con uno sguardo indecifrabile.

"Dove non c'è l'Impero, c'è l'Alleanza".

Lealtà divise {1}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora