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Dopo giorni di tortura sistematica, Leia era arrivata al punto di non ritorno.

Non aveva la minima speranza di poter essere salvata, dato che suo padre e suo fratello erano morti, a marcire chissà dove nella galassia.
Non aveva più niente per cui lottare, era da mesi che non aveva contatti con i Ribelli.
Gli incubi che la tormentavano erano tanto reali quanto quel poco che vedeva con i suoi occhi.
Ma nonostante questo, non voleva morire. Non era pronta, a ventuno anni appena, a lasciare la galassia. Qualcosa di radicato nella sua mente ormai distrutta con la massima attenzione le diceva che, ad ogni costo, il suo corpo aveva bisogno di vivere.

E così, all'alba del quarto giorno trascorso senza cibo né acqua, con soltanto droghe nel suo organismo, quando l'Imperatore ritornò già pronto a inondarla di fulmini, lei si arrese. Domandò pietà alla figura ammantata di nero, chiese di poter essere risparmiata, per la prima volta nella sua vita chinò la testa davanti a un altro essere umano.

Con sua sorpresa, il Signore Oscuro accettò. La mano ossuta e rugosa di Palpatine, per la quale lei ormai non riusciva più a provare nemmeno ribrezzo, strinse la sua, piccola e pallida, per sollevarla da terra. Le manette che le impedivano di connettersi alla Forza furono sciolte con un semplice gesto della mano del suo liberatore, ormai inutili: la ragazza non aveva più nemmeno un'anima con cui comunicare.

Al richiamo del loro Signore, due guardie imperiali entrarono nella piccola cella con una barella, su cui la ragazza fu adagiata con cura. "Riposa, bambina" ordinò dolcemente Sidious mentre posava due dita sulla tempia di Leia. La ragazza cadde in un sonno profondo, senza lottare contro il comando, il suo cuore ormai così insensibile da essere quasi in pace.

Il Signore dei Sith sorrise vedendo la giovane erede di Anakin Skywalker essere condotta negli alloggi che lui stesso aveva fatto preparare nel giorno in cui lei era arrivata. Con una semplice bomba telecomandata aveva privato la principessa più testarda e determinata della galassia di tutto ciò che la teneva ancorata alla vita, e con quattro giorni senza cibo e acqua le aveva tolto ogni residuo orgoglio che le consentiva di opporsi al suo destino oscuro.

Appena due ore dopo, Leia si svegliò da sola, ritrovandosi adagiata in un grande letto a baldacchino in una stanza riccamente decorata con quadri e oggetti d'arte. Fu abbastanza sorpresa nello scoprire che, eccetto i muscoli irrigiditi per le torture elettriche e i vari lividi sul suo corpo, stava bene. La sua vista era chiara, poteva pensare lucidamente: forse la droga era stata debellata dal suo sistema.

Girando lo sguardo per la stanza in cui si trovava, vide l'Imperatore seduto su una poltrona a poche spanne dal suo capezzale: non ne aveva più paura, ormai, la componente Ribelle del suo istinto di sopravvivenza l'aveva abbandonata. Ormai, quello era un uomo come gli altri, non più crudele di un normale soldato imperiale... non che le importasse ancora della guerra, in quello stato.

E poi Sidious aveva tra le mani una ciotola di zuppa fumante, così invitante dopo giorni sull'orlo dell'inedia... c'era un bicchiere pieno d'acqua sul comodino accanto a lui...

Non appena si ritrovò tra le mani quel cibo prezioso, Leia mangiò e bevve avidamente, ringraziando Sidious dopo ogni sorso d'acqua, dopo ogni cucchiaio di minestra. E a ogni ringraziamento, il Sith rispondeva: "Non c'è di che, figlia mia. Hai bisogno di essere in salute per essere pienamente al mio servizio". A queste parole, Leia non rispondeva nemmeno, semplicemente annuiva, come se non ci fosse nulla di più ovvio che servire colui che l'aveva strappata dalla morte e dalle tenebre.

~~~

Sfortunatamente, il viaggio di Vader e Luke si era rivelato più lungo del previsto. La nave ribelle si era dimostrata messa peggio di quanto sembrasse, e aveva costretto padre e figlio a fermarsi più volte in varie stazioni di servizio per rifornire di carburante il serbatoio logorato dall'uso.

Così, a tre giorni dalla partenza, i due si trovavano all'incirca a metà del loro percorso, frustrati e terribilmente preoccupati per la loro cara. Leia era stata chiusa in prigione per diversi giorni, e da ormai quattro, stando alle reazioni dello stomaco del suo gemello, non metteva in bocca un morso di cibo o una goccia d'acqua.

In quella mattina insolitamente fredda, più fredda di qualunque altro viaggio spaziale che Luke avesse mai affrontato, il ragazzo se ne stava seduto sul sedile del copilota, assorto nei suoi pensieri.

Qualcosa non andava.

Poteva di nuovo connettersi con sua sorella attraverso la Forza, ma lei non dava alcun segno di vita... eppure non era affatto morta. Anzi, si poteva notare un netto miglioramento nella sua salute dal punto di vista fisico. Da qualche ora Luke non sentiva più quel senso di fame opprimente, e i variegati dolori che provava, anche se di sicuro meno intensi rispetto a sua sorella, erano completamente scomparsi.

Qualcosa non funzionava in tutto questo. Luke poteva sentire un evidente cambiamento, che non sapeva se definire positivo o negativo, nella sua presenza globale all'interno della Forza. Era diversa, la sua aura solitamente di colori accesi come era lei sembrava diretta verso colori più tenui che rendevano addirittura al grigiastro.

Proprio in quel momento Vader entrò nella cuccetta e si sedette accanto a suo figlio, percependo chiaramente il suo turbamento. "Cosa c'è che non va?" domandò, la sua voce profonda insolitamente dolce.
Luke sbuffò e scrollò le spalle, confuso. "Non lo so" disse piano "sento che Leia non è come dovrebbe essere".

Disturbato, Vader voltò la testa verso suo figlio come se volesse decifrare i suoi pensieri basandosi sulla sua espressione. "In che senso?" domandò con una punta di preoccupazione nella voce: era terrorizzato dall'idea che Leia fosse cambiata irrimediabilmente, specialmente se in negativo.

"Adesso posso percepirla, ma la sua firma nella Forza è... diversa" spiegò Luke. "Non sembra che stia male, almeno fisicamente, ma la sua presenza ha cambiato completamente i suoi colori, sembra spenta, e se provo a raggiungerla lei si chiude come se non volesse ascoltarmi". Vader annuì comprensivo, ma non capì. Cosa poteva aver portato sua figlia a cambiare completamente personalità senza condurla al Lato Oscuro e senza farle del male?

O meglio, chi poteva averlo fatto?

Sapeva già la risposta, ma aveva paura anche soltanto di pensarla.

Lealtà divise {1}Where stories live. Discover now