10. Persone poco raccomandabili (Flashback)

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Martedì precedente, 25 settembre 11:12

Io ed Eva stavamo aspettando con pazienza che quasi tutti i ragazzi si dileguassero dal cortile dopo la ricreazione.

A quel punto scendemmo dal muretto e ci avviammo verso l'entrata. Lei mi salutò rapidamente con bacio sulla guancia e mi superò, intenzionata una volta tanto a non arrivare in ritardo a lezione.

Io al contrario me la presi comoda sapendo che avrei avuto matematica, materia per la quale avevo sempre provato un odio profondo.

Così, mi fermai un attimo sulla soglia del portone principale, notando un messaggio di mio padre. Strano che fosse lui a scrivermi, di solito ero io a farlo.

Comunque rimediai in fretta una risposta e quando premetti Invio fui distratta dal frastuono di un motorino che man mano si avvicinava all'edificio.

Dunque mi voltai d'istinto e ne vidi ben due di motorini. Il primo era grigio metallizzato e vi erano in sella due ragazzi, mentre il secondo era nero con a bordo un solo ragazzo.

Entrambi si fermarono davanti al cancello che dava accesso al cortile esterno, dove tutti si riunivano durante la ricreazione.

Cosa ci facevano tre ragazzi in prossimità di una scuola a quell'ora? Poteva darsi che fossero venuti a trovare qualcuno, o magari avevano solo posteggiato lì accanto i loro mezzi, commettendo senza dubbio un'infrazione.

Ma mentre mi interrogavo mentalmente sul perché si trovassero lì fuori, una ragazza sbucò da un punto del cortile non visibile ai miei occhi -da dove mi trovavo-  e camminò a passo svelto verso il cancello, guardandosi intorno circospetta.

La campana era suonata da qualche minuto e la giovane se ne stava indisturbata ancora all'esterno della scuola. Era ovvio che voleva evitare di essere scoperta a saltare le lezioni.

E in quel momento mi resi conto di correre lo stesso identico rischio, ma per una volta, decisi di non dare ascolto ai miei pensieri.

Comunque non ero così lontano da non accorgermi di chi si trattasse e quando fui in grado di guardarla in viso, realizzai di aver di assunto un'espressione sconcertata.

Era lei. La stupida ragazza che avevo incontrato il giorno prima e che mi aveva dato della testa di cazzo.

Alla luce del giorno mi appariva diversa. Feci scorrere il mio sguardo dalla punta dei suoi capelli bruni fino alla pelle delle caviglie, non coperte dai jeans, che le arrivavano sul polpaccio.

Mi soffermai sul suo fisico, osservandolo con attenzione. Avevo già notato il giorno precedente, che fosse magra, ma in quel momento era più accentuato dalla maglietta nera aderente e corta che lasciava intravedere la pancia nuda e abbronzata.

Inoltre ammirai la curva perfetta dei suoi fianchi e mi accorsi di quanto fosse sporgente il suo fondoschiena. Cavolo, era uno spettacolo per i miei occhi, poter vedere come i pantaloni attillati le fasciavano quel suo meraviglioso sedere, mettendolo ancora di più in risalto.

Mi stava dando le spalle, dunque potevo approfittare di quella visuale sbalorditiva. Per un secondo pensai che avrei voluto mollare una pacca su quel sedere.

Non giocare con il fuoco Where stories live. Discover now