"Io sono questo qui, va bene?" Prese la sua arma porgendomela sotto lo sguardo.
"Non sono un bravo ragazzo, non ho niente di meglio da offrirti, non sono quello che ti potrà dare un futuro fuori di qui, sono addestrato a questa vita", continuava a...
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Vi chiedo un favore, se leggete la storia votate tutti i capitoli, non solo il primo. Vi ringrazio!❤️
"Zayn?" La mia voce era un sussurro, era davvero lì, davanti a me.
Lo fissai incredula, poi spostai lo sguardo su Alec, per chiedergli conferma, per evitare che stessi immaginando ogni cosa.
Lui mi sorrise.
"Ellis!" Fece un passo verso di me racchiudendomi tra le sue braccia.
Scoppiai in lacrime aggrappandomi a lui, nascondendo la testa nell'incavo del suo collo.
"E' finita, va tutto bene, andrà tutto bene", mi sussurrò, ma le lacrime non smettevano di venir giù.
Un po' per la mancanza, ma gran parte del mio cuore si sentiva in difetto, mi sentivo davvero in colpa per ciò che gli avevo fatto.
"Credevo fossi....sei d-davvero..."
"Sì, piccola, sono io. Sto bene, benissimo", mi strinse in un modo che non aveva mai fatto. "Ce ne andremo da qui, ti porterò via."
Annuii senza pensarci, forse in quel momento avevo bisogno di una via d'uscita, di un nuovo inizio.
La porta si aprì per l'ennesima volta in quella giornata e il solito infermiere entrò seguito da mia madre.
"Cosa ci fa in piedi?" Enunciò mentre tentai di asciugarmi il viso.
"Io non riesco..-"
"Si sdrai, subito", camminò verso il letto indicandomi cosa fare.
Feci come richiesto, i ragazzi presero posto accanto a me.
"E' possibile restare qui con lei questa notte?" Domandò Zayn.
"Solo uno."
"Resto io, Irina", pronunciò sicuro di sé.
"Zayn non..-"
"Irina! Non ammetto storie", disse Alec, sorrisi.
"Non credo sia necessario.." Spiegai attirando l'attenzione di quell'infermiere. "R-Restare qui, stanotte."
"Signorina Carter, le hanno sparato. Un corpo estraneo è entrato nel suo corpo e ci è rimasto un bel po'. Aveva la febbre fino a qualche ora fa, c'è una piccola infezione che tutti sperano non aumenti, bisogna restare qui in osservazione."
"Ci resterà, non si preoccupi", mormorò Zayn duro, portandomi una mano sulla fronte.
"Metta questo", mi passò un termometro.
Sbuffai, stare ferma ad un solo posto non era assolutamente da me. Restare lì dentro, dentro quelle quattro mura, mi faceva sentire impotente.
"Ah e signora Moore, qui fuori ci sono parecchi poliziotti che desiderano parlare con sua figlia, se vuole venire con me mi darebbe una mano a mandarli via."
