2. Non andrà bene

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"Sei venuta qui da sola?" Jace spalancò gli occhi, rimproverandomi

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"Sei venuta qui da sola?" Jace spalancò gli occhi, rimproverandomi.

"E' tutto apposto, non c'era bisogno di..-"

"Maledizione, Ellis! Non devi uscire da sola mai più, intesi?" Alzò il tono di voce, porgendomi un bicchiere d'acqua. "A quest'ora poi."

"Jace non ho intenzione di restare chiusa in casa perché anche oggi un criminale ha deciso di uscire invece che scopare."

"Tu non puoi sapere cosa hanno in testa! A loro non importa ciò che pensi, e soprattutto di una ragazza che si intromette sul loro passaggio, come puoi notare da queste continue sparizioni."

"Mi...mi dispiace, ho visto il volantino qui fuori", abbassai la testa, preoccupata per le sue condizioni fisiche e mentali.

"Isabelle non ha mai fatto del male a nessuno", mormorò con gli occhi pieni di lacrime. "Aveva solo sedici anni, e tutta la vita davanti", si sedette poggiando i gomiti sul tavolo, incredulo, come me del resto.

"Dove sono i tuoi genitori?" Chiesi poggiandogli una mano dietro la schiena, accarezzandolo.

"Ad organizzare un funerale, a quest'ora sarebbe già morta", rispose con lo sguardo assente.

Che bastardi senza cuore.

Era solo una ragazzina. Non avevamo un gran rapporto, era molto timida e se ne stava sempre per conto suo, ma le volevo un gran bene, l'unica cosa che sapevo di lei era che fosse bella quanto suo fratello.

"Mi dispiace", non sapevo cosa dire. "Se posso fare qualcosa io..-"

"Se si potesse fare qualcosa l'avrei già fatta", rispose duro accarezzandosi le nocche arrossate.

L'aveva rifatto. Quando era solo era solito prendere a pugni tutto ciò che gli capitava davanti, era il suo modo per stare bene ripeteva ogni volta che gli ordinavo di smettere.

Mi prese per un braccio portandomi accanto a sé, mi baciò così d'un tratto, un bacio che approfondii subito. Ci spostammo in camera sua, si sedette ai piedi del letto facendomi salire a cavalcioni. Gli accarezzavo i capelli, le guance, le labbra, volevo farlo stare bene, in tutto e per tutto, anche se in quel momento era un po' difficile riuscirci. Se lui stava male, stavo male anch'io, e viceversa.

"Ho così tanto bisogno..", mi sussurrò spostando una mano sulla mia coscia. "Di te", continuò ed in un attimo mi ritrovai sotto di lui.

***

Aprii gli occhi sbadigliando, l'immagine di un Jace tranquillo e addormentato mi si presentò davanti agli occhi, facendomi sorridere.

Gli accarezzai i capelli sentendolo mormorare qualcosa ancora con gli occhi chiusi, strinse la mano sul mio fianco attirandomi al suo corpo.

"Che ore sono?" Chiese assonnato.

"Le nove, è passato così in fretta questo pomeriggio", mi lamentai accoccolandomi al suo petto, invasa da un calore indescrivibile, mi sentivo al sicuro.

Neurotic (One Direction, Zayn Malik, Harry Styles)Where stories live. Discover now