"Io sono questo qui, va bene?" Prese la sua arma porgendomela sotto lo sguardo.
"Non sono un bravo ragazzo, non ho niente di meglio da offrirti, non sono quello che ti potrà dare un futuro fuori di qui, sono addestrato a questa vita", continuava a...
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Vi chiedo un favore, se leggete la storia votate tutti i capitoli, non solo il primo. Vi ringrazio!❤️
Il mio cuore perse alcuni battiti nel leggere tra quelle righe, ero lì inerme a fissare quel link da almeno trenta secondi.
I messaggi di Alec continuavano ad arrivare, ma i miei occhi leggevano solo il nome del quotidiano locale contenuto in quelle lettere messe alla rinfusa.
Con un po' di coraggio aprii il link collegandomi ad una pagina internet, il titolo mi fece rabbrividire.
L'imprenditore John Carter ucciso in un assalto nel Michigan.
L'articolo era datato 21 Novembre, quasi un mese fa.
Non poteva essere vero, non c'era alcuna foto, solo un nome.
"Alec come posso essere sicura che sia lui? Io non lo conosco, non conosco il suo nome."
"Gira pagina."
Feci come richiesto e continuai a leggere.
"E' scontro aperto in un noto ristorante nel Michigan, una rapina finita male è costata la vita al quarantasettenne imprenditore John Carter, freddato dalla polizia scambiandolo per un rapinatore."
Uno scambio di persona, un terribile sbaglio, una notizia così importante sarebbe rimbalzata in ogni notiziario della zona, seguita da numerosi arresti ed un funerale. Invece quella era la prima volta che leggevo una cosa del genere.
"Ne da il triste annuncio sua moglie, Irina Moore."
Quella volta c'era una foto, era davvero mia madre quella lì.
Portai una mano davanti la bocca non credendo ai miei occhi.
Perché non me l'aveva detto? Sapeva quanto ci tenessi, quante domande su di lui avevo sempre fatto, aveva sempre negato ogni cosa.
Ma soprattutto come avevo fatto a non leggere quella notizia? Girava su internet da un mese e non me ne ero mai resa conto?
Uscii dalla mia camera raggiungendola in salotto più decisa che mai, speravo che almeno quella volta, tutte le mie domande avrebbero trovato risposta.
"Mamma!" La richiamai mostrandole il cellulare. "Papà è morto", dissi scioccata.
Guardò attentamente lo strumento che le avevo posto davanti agli occhi, poi annuì guardandomi.
"Perché non me l'hai detto? Perché mi hai nascosto...adesso mi spieghi un po' di cose perché sono stanca di restare all'oscuro di tutto!" Alzai la voce, la seguii in salotto e mi sedetti accanto a lei sul divano.
