Invece lo fissava quasi con indifferenza, con una lieve incertezza di tanto in tanto lo scrutava mentre scivolavano sulla pista.

<<Pensavo che non vi piacesse ballare.>> Mormorò infine, a voce a malapena udibile.

Raphael inspirò, col naso pieno del suo odore e la testa persa nel passato, <<davvero, Arianna, non capisci perché ti ho invitata a ballare?>>

<<No.>> Rispose semplicemente la fanciulla, <<non spettava a vostra moglie l'onore?>>

Raphael sorrise stupidamente, l'avrebbe baciata davanti a tutti per quel tono insolente che aveva tirato fuori chissà dove e che gli aveva immediatamente scaldato il sangue.

Forse c'era ancora speranza, si trovò a pensare mentre il solito martellare del cuore scandiva il tempo.

<<Vi fanno ridere le mie parole? Da come vi sta guardando, credo invece che dovreste prenderle sul serio.>>

<<È la tua ingenuità che mi fa sorridere. Temevo di averti perduta, non puoi capire quanto mi sia sentito morire al solo pensiero.>>

La strinse a sé, stavolta Arianna lo lasciò fare, sentì che anche lei tratteneva il respiro.

<<Non siete affatto cambiato.>>

Raphael mollò la stretta anche se farlo gli costò più di quanto non sembrasse.

<<Ne sei proprio certa?>> Le disse con un tono cupo e minaccioso.

<<Si, vi piace ancora giocare al gatto col topo, è la cosa che da sempre vi dà soddisfazione. Specialmente con me.>>

<<Non potresti essere più lontana dalla verità. Se quel giorno a Moor Hall...>> iniziò, ma la sentì che si irrigidiva e la musica gli arrivò alle orecchie troppo forte, terribilmente fastidiosa.

<<Le cose sono andate come dovevano andare, non tiriamo più fuori il passato, lasciamolo lì dove deve rimanere.>>

Sapeva che era un azzardo ma non gli interessò, pose la mano sulla sua vita e iniziò una lieve e audace carezza. Arianna avvertiva la pressione dei suoi polpastrelli sotto alla stoffa, così come lui sentiva il calore della sua pelle anche se era coperta? E soprattutto sentiva quella tensione che diventava insopportabile ogni volta che erano vicini?

<<Il passato e questo momento è tutto quello che mi resta e di cui mi importi.>>

Arianna sospirò, i suoi begli occhi sembravano infinitamente stanchi. Raphael avrebbe voluto baciare le sue palpebre, avrebbe fatto qualsiasi cosa fosse in suo potere per darle sollievo.

<<Smettetela di prendervi gioco di me, ve l'ho detto a Moor Hall e ve lo ripeto adesso, non mi interessa l'angelo.>>

<<Non hai mai avuto davanti agli occhi l'angelo, sono sempre stato Raphael con te, nient'altro, nessuna finzione, non mi è mai riuscito, anche se all'inizio ho tentato.>>

Arianna scosse la testa, <<sei sempre stato un bugiardo, nient'altro.>> Concluse facendogli il verso.

<<Tuo marito presto ci raggiungerà.>>

La vide arrossire lievemente e non per imbarazzo.

Era paura quella, pura, odiosa paura.

<<Vi prego, controllatevi di fronte a lui, non dite cose che potrebbero mettermi nei guai.>>

<<Solo se mi confiderai che razza di libertà si prende con te!>>

La musica era cessata, e loro erano proprio al centro del salone. Si fissavano talmente intensamente che le coppie vicine si erano fatte da parte, aprendoglisi intorno come i petali intorno alla corolla di un fiore.

IL PRECETTOREWhere stories live. Discover now